20 Gennaio

Trump esce, Biden entra, le due Americhe restano

Il giuramento di Biden. La militarizzazione della capitale, l'addio di Donald Trump, il discorso e i primi ordini esecutivi del nuovo presidente. Neve e sole, due storie, una nazione, da Washington DC alla Florida. Seconda puntata

L'arrivo di Biden a Washington e la fiducia di Conte a Roma. Il nuovo inizio del vecchio Joe e un nuovo numero acrobatico di Transformer Giuseppe. Il distretto di Columbia e il Tridente romano. America, Italia, due storie distanti e parallele, lo specchio della crisi delle democrazie. Una storia finisce in Polverini, l'altra è un tuono di cannoni a Capitol Hill. 

Un giuramento per pochi a Capitol Hill.

Spira un vento polare, qui a Washington, deserta e intabarrata nelle uniformi dell'Esercito; umida, splendida, rovinata è Roma, popolata di silenzio, protetta e corrotta dal suo millenario cinismo. Joe entra alla Casa Bianca, Giuseppe s'infila nel Palazzo del Quirinale e ne esce rattoppato. In una crisi c'è una soluzione (forse), nell'altra c'è una complicazione (sicura). Sul Potomac c'è un nuovo presidente, a Palazzo Chigi c'è un premier riciclato. La crisi italiana è solo all'inizio, quella americana sta nel mezzo, nell'America profonda che non è Washington, questa è la Camelot politica, la monumentale rappresentazione della Storia, ma là fuori la stessa storia è una sequenza inarrestabile di eventi. Qui c'è il teatro, dall'altra parte del palcoscenico c'è la macchina dello spettacolo. 

Si muovono colonne di soldati, entrano ed escono da una "Green zone" che evoca i fantasmi di Baghdad. Ma qui è tutto tranquillo, la drammatizzazione ha preso il sopravvento, si passa dalle corna vichinghe di Jake Angeli al fucile di precisione di American Sniper, sempre extralarge, gli americani.

All'alba splende un sole di ghiaccio, Joe Biden va a messa prima del giuramento, ieri sera ha ricordato al Lincoln Memorial i morti del coronavirus, il vento batte sulle reti metalliche, ulula come un lupo nelle foreste dei Grandi Laghi. I musei sono tutti sbarrati, il National Mall è tutto chiuso, immaginare un pranzo o una cena è praticamente quasi impossibile. L'albergo dove...


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