26 Ottobre
Trump ha un problema: Donald
Guerra di spie. Il padre messo nei guai dal figlio. Come una presidenza può crollare per inettitudine. Voleva incastrare la Clinton, ha finito per incastrare il Presidente
In ogni famiglia c'è la sagoma che dorme in piedi ma non lo sa, quello che cerca la furbizia senza avere l'intelligenza per non farsene divorare, il tipo che la sa lunga e in realtà non la sa neppure corta, insomma la figura dell'uomo senza qualità, il fesso di turno. Donald Trump Jr. è quel tipo là. Il suo scambio di email con degli improbabili spioni ma probabilissimi imbroglioni forse legati alla Russia (ma anche no e poco importa ai fini della sceneggiatura da Mel Brooks) è una prova schiacciante della sua stoltezza . Non solo il Donald junior (se cominci la vita da junior un motivo ci deve essere) intrattiene comunicazioni via mail con personaggi dalla biografia circense, ma (dis)articola delle emozioni da primate della politica all'idea di poter incastrare con prove schiaccianti Hillary Clinton che, in realtà, si era già incastrata da sola con una più che schiacciante biografia. Bastava dare un'occhiata ai finanziamenti alla Fondazione Clinton, allo schema del Pay for Play e, soprattutto, leggere bene l'archivio delle sue mail sulla rivoluzione in Libia. Non c'era alcun bisogno di anabolizzanti forniti da un improbabile giornalista con la barba finta e un gruppo di contorsionisti del depistaggio che Vladimir Putin manderebbe a fare una gita in Siberia dopo un minuto.
Si percepiva fin dal balenare delle sue stroboscopiche cravatte che Donald Jr. era un tipo svelto, con il cappotto giusto dove infilare dossier senza farsi notare, la gelatina a presa rapida sui capelli e l'esprit de finisse di un cinghiale. Il padre è in pista per diventare Presidente degli Stati Uniti, là fuori tira un'ariaccia ad alto voltaggio, a Washington D.C. infuria una guerra di spie senza precedenti, le agenzie di intelligence di mezzo mondo stanno ascoltando anche il respiro delle mosche che gli ronzano attorno e lui, Donaldino, che fa?...
In ogni famiglia c'è la sagoma che dorme in piedi ma non lo sa, quello che cerca la furbizia senza avere l'intelligenza per non farsene divorare, il tipo che la sa lunga e in realtà non la sa neppure corta, insomma la figura dell'uomo senza qualità, il fesso di turno. Donald Trump Jr. è quel tipo là. Il suo scambio di email con degli improbabili spioni ma probabilissimi imbroglioni forse legati alla Russia (ma anche no e poco importa ai fini della sceneggiatura da Mel Brooks) è una prova schiacciante della sua stoltezza . Non solo il Donald junior (se cominci la vita da junior un motivo ci deve essere) intrattiene comunicazioni via mail con personaggi dalla biografia circense, ma (dis)articola delle emozioni da primate della politica all'idea di poter incastrare con prove schiaccianti Hillary Clinton che, in realtà, si era già incastrata da sola con una più che schiacciante biografia. Bastava dare un'occhiata ai finanziamenti alla Fondazione Clinton, allo schema del Pay for Play e, soprattutto, leggere bene l'archivio delle sue mail sulla rivoluzione in Libia. Non c'era alcun bisogno di anabolizzanti forniti da un improbabile giornalista con la barba finta e un gruppo di contorsionisti del depistaggio che Vladimir Putin manderebbe a fare una gita in Siberia dopo un minuto.
Si percepiva fin dal balenare delle sue stroboscopiche cravatte che Donald Jr. era un tipo svelto, con il cappotto giusto dove infilare dossier senza farsi notare, la gelatina a presa rapida sui capelli e l'esprit de finisse di un cinghiale. Il padre è in pista per diventare Presidente degli Stati Uniti, là fuori tira un'ariaccia ad alto voltaggio, a Washington D.C. infuria una guerra di spie senza precedenti, le agenzie di intelligence di mezzo mondo stanno ascoltando anche il respiro delle mosche che gli ronzano attorno e lui, Donaldino, che fa? Cribbio, lui è un personaggio perfetto per una trama di John Le Carrè, si capisce, lo spettatore ha di fronte la spia che venne dal semifreddo, uno talmente nella parte della Talpa che non vede la botola che si sta aprendo sotto i suoi piedi. "I love it", scrive nel suo carteggio elettronico, il Donald junior, piccolo di nome e di cervello.
Finora il Russiagate viveva in una dimensione fumosa e da boomerang in fronte ai democratici, da ieri c'è una prova non di tradimento del clan dei Trump (quello va provato e non sarà facile) ma dell'idea da kretinetti dell'intelligence di procurarsi materiale (in)sensibile da fonti alla vodka. Bisogna avere le uova di storione al posto dei neuroni per cascare in un simile trappolone. Donaldino ci è riuscito.
Sul piano legale tutto è sospeso in aria, ma sul piano della comunicazione - e percezione - tutto è cascato fragorosamente per terra. La sottile linea rossa tra l'ordine e il caos è questa: Donald Jr. ha accettato di avere informazioni sulla Clinton da parte dei russi, ma non ha partecipato né coordinato questa operazione. Non le ha neppure avute, il cervellone, perché non c'erano. Resta il fatto che poi è il punto, ma anche il contrappunto: per Trump (padre) non sarà facile allontanare l'idea di essere coinvolto in questa operazione-disastro del figlio. L'analista David French, come sempre sulla National Review, centra perfettamente la questione: "Non è la pistola fumante che prova la "collusione" con la Russia, ma che Trump Jr., Manafort, e Kushner provarono a collaborare con la Russia". Wonderful, come bruciare una presidenza senza aver neppure fatto il falò. Sembra un B-Movie di comicità demenziale, invece è un tragico esempio di come i dilettanti e i rampolli senza passato (e con un incerto futuro) non possono mettersi a giocare con la politica.
Di dritto o di rovescio, è un epic fail del piccolo Trump e del team della campagna presidenziale. C'è un'inchiesta, va avanti e da ieri è un problema serio perché la storia non è finita, anzi è appena cominciata. E si gioca con tutte le armi possibili. Forse ne escono, forse restano impigliati per sempre nella ragnatela. Tutto si gioca sul filo del legale, ma c'è di mezzo il reale, la politica.
Il clan di Trump ha cercato di rispondere con la stessa arma dei suoi avversari, ma in maniera talmente goffa che ora non sarà facile recuperare. Erano stati i democratici a commissionare un'indagine su Trump e la Russia a un'ex spia del Regno Unito, il dossier fu utilizzato durante le primarie anche dai repubblicani che volevano mandare all'aria l'acconciatura dello strano biondo di Manhattan. Quel dossier era pieno di notizie false e non verificabili, fu pubblicato da Buzzfeed (e ora è nei guai in tribunale) e addirittura ripreso - nonostante non fosse degno di esser pubblicato - dal New York Times e da altri media blasonati. Contro Trump bisognava sparare tutto l'arsenale, anche quello che evidentemente era falso. Perfino gli agenti dell'Ucraina post-rivoluzionaria si erano messi al lavoro contro Trump. L'entourage dell'allora candidato viveva chiaramente in una sindrome da accerchiamento (anche oggi), un assalto che nelle piccole e grandi organizzazioni si trasforma in un secondo in clima da complotto e cospirazione. Siamo nel pieno di una guerra di spie. E in mezzo ci sono parecchi comici di famiglia.
L'altro fatto notevole in questa storia di barbe finte e azzeccagarbugli veri è l'entrata in scena di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, che in un messaggio su Twitter rivela di aver parlato al telefono con Donald Jr. per consigliargli di rendere pubbliche le email con gli emissari russi. Ecco il tweet:
E così abbiamo un'altra notizia: Assange è in contatto con Trump jr. Solo lui? Anche il padre? Solo gli ingenui possono pensare che per Assange non sia uno scherzo da ragazzi mettersi in comunicazione diretta con un capo di Stato. Ha i file che contano, non ha bisogno di chiedere il numero. Wikileaks da anni gioca un ruolo fondamentale nella politica globale, è un player atipico, sfuggente e potentissimo, abile nel distillare i segreti, i documenti, i file. E' il download del potere e può decidere della vita e della morte di qualunque capo di stato che che sia inseguito da un'ombra. Ha pubblicato materiale top secret e destabilizzato l'intelligence community mondiale, ha rivelato segreti di enorme importanza, condizionato scenari politici. Wikileaks ha cambiato le regole del gioco, ha aggiornato il software del vecchio manuale dello spionaggio, lo ha disseminato in maniera esponenziale sulla Rete, lo ha elevato in potenza a colpi di Terabyte. E' una punta di freccia avvelenata, una volta scoccata, non lascia scampo. Wikileaks è la guerra dell'informazione nella sua forma più sofisticata e letale. E probabilmente è proprio da Wikileaks che bisogna aspettarsi il prossimo passaggio alla nitroglicerina di questa storia.
Per il giornalismo, è carburante eccezionale, per il futuro della presidenza Trump un buco nero. Nota sul taccuino del titolare: "I love it". Che si fa? Wait and see e una domanda: "A che ora è l'impeachment?". Da ieri non è più un fatto così remoto. Difficile, ma non è più nel campo dell'impossibile. Che pasticcio clamoroso. Che si fa? Andiamo nel paese dove le trame sono il pane quotidiano, il luogo dove queste cose si insegnano alle scuole serali, l'Italia. Che succede? Niente e tutto, come nel Gattopardo. Andiamo proprio in Sicilia, terra di arabeschi e sofisticate trame. Prima, un tocco di realtà e qualche ombra sul domani, Bankitalia.
01
Bankitalia, Visco e il credito deteriorato
Mentre la politica si aggroviglia sul voto che non c'è, ma forse c'è e in ogni caso è sempre tutta colpa dell'Europa, stamattina all'Assemblea dell'Abi, è intervenuto il governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Il titolare di List lascia tre flash sul taccuino:
- Banche venete. Sono state pienamente rispettate la normativa e le procedure europee. Nei limiti da queste consentiti, per ciascun caso si è cercata la soluzione che meglio tutelasse il complesso degli interessi coinvolti.
- Qualità credito. Il miglioramento della qualità del credito prosegue, sostenuto dalla ripresa economica. Il flusso dei nuovi crediti deteriorati si è ridotto sui livelli prevalenti prima della crisi; nel primo trimestre di quest’anno si è attestato al 2,4 per cento del complesso dei finanziamenti.
- Warning. Le inadempienze probabili rappresentano la metà del complesso dei crediti deteriorati; bisogna operare rapidamente per massimizzarne il valore, in particolare con accordi di ristrutturazione volti a riportare le imprese su un sentiero di sostenibilità.
E' l'ultimo punto il più importante. Il pericolo di una crisi dietro l'angolo non è affatto passato. La realtà non è un'opinione, esiste.
02
Renzi, la Sicilia e la pistola di Sarajevo
Il problema di Matteo Renzi non è il Fiscal Compact, quello è uno slogan per tallonare i grillini e presidiare il terreno dell'anti-tutto, ma il prossimo appuntamento con le urne, le elezioni siciliane. Tira un'aria di sconfitta netta per il Pd e la situazione politica nell'isola è a dir poco caotica. La manifestazione del Movimento 5Stelle l'altro giorno è stata un bagno di folla. Il clima è simile a quello del 2013. Il titolare di List ieri ha incontrato una sua fonte, classe Tripla A, sul taccuino sono rimaste una serie di note, eccole:
- Il progetto di Renzi per le elezioni anticipate non è affatto accantonato. Il suo obiettivo di volta in volta si sposta: in principio era febbraio, poi puntò a primavera, spera ancora di far saltare il banco in autunno, nonostante il portone blindato chiuso da Mattarella e la manovra avvolgente dei post-democristiani;
- Il voto in Sicilia per il Pd è un rally con le gomme bucate, per vincere ha bisogno di un'alleanza con Alfano e gli altri partiti centristi. Possono arrivare insieme al 10 per cento e questo li rende decisivi, ma la rottura a livello nazionale con il ministro degli Esteri ha mandato a carte quarantotto l'ipotesi di un'alleanza;
- Se Renzi perde le elezioni in Sicilia, la sua segreteria è a rischio;
- Il governo Gentiloni può saltare con il classico incidente d'aula e le occasioni non mancano. Renzi ha bisogno della pistola di Sarajevo;
- Il Pd è tra due fuochi: deve guardarsi a sinistra da Pisapia, Mdp e gli altri, ha rotto al centro con Alfano. Avrebbe dovuto coltivare due piccole "cose" alla sua destra e alla sua sinistra, invece ha rotto e ora si ritrova solo;
- Le piccole "cose" servivano anche per mettere al sicuro un governo di larghe intese con Berlusconi, i due partiti insieme rischiano infatti di non avere comunque i seggi sufficienti per conquistare la maggioranza;
- I piccoli partiti hanno un solo obiettivo a questo punto: far secco Renzi;
- Le occasioni per l'incidente sono già in fase di ebollizione: la crisi dei migranti è un asteroide in rotta di collisione con il Pd, la discussione in contemporanea della legge sullo ius soli al Senato ha un destino incerto. Qui potrebbe scatenarsi la reazione chimica che fa esplodere la maggioranza;
- A quel punto Renzi andrebbe da Mattarella con il fatto compiuto in mano;
- Il libro di Renzi è un missile a più stadi, tutta la diffusione del suo contenuto è stata studiata a tavolino: la distribuzione delle anticipazioni ai giornali aveva non uno scopo editoriale, ma politico. Ogni quotidiano ha avuto l'argomento affine alla sua linea politica e lo scopo era quello di aprire di volta in volta una serie di "casi politici". Le polemiche scatenate su immigrazione e Fiscal compact non sono un caso.
Andrà a finire così? Renzi è incastrato tra lo scoglio delle elezioni siciliane e l'iceberg della legge di stabilità: sono due appuntamenti che potrebbero costare al segretario un'altra emorragia di voti. Renzi ha sempre giocato finora l'all-in a poker, continuerà? Wait and see. Che facciamo? Una doccia nella Brexit. C'è qualcosa che - ancora una volta - non torna nella narrazione del Regno Unito vicino all'auto-distruzione.
03
UK, disoccupazione al minimo da 42 anni
C'è qualcosa che non torna, che forse tornerà, ma per ora di certo non quadra nella narrazione sulla Brexit. Sono usciti i dati sulla disoccupazione nel Regno Unito e oh, my God, le cose vanno benissimo: tasso di disoccupazione al 4.5 per cento, il minimo degli ultimi 43 anni. Andrà male, andrà malissimo, sarà pure una catastrofe, ma cari economisti ora che si fa? Si va nello spazio, forse sul pianeta rosso, Marte, troviamo un economista che azzecca una previsione.
04
Ritratti. Il marziano, Elon Musk
Non è Albert Einstein, non è Wernher Von Braun. Non ha cambiato le leggi della fisica, non ha scalfito le teorie sulla balistica. Chi è e che cosa è Elon Musk? E' un acceleratore di realtà, corre con Tesla sulla terra, naviga nel cosmo con Space X, fa il pieno di energia con Gigafactory e ha un sogno extraterrestre: colonizzare Marte. Quella di Musk è la biografia ad alta velocità di un uomo senza frontiere.
Musk ha applicato uno schema preciso in ogni sua attività: duro lavoro, immaginazione, archiviazione e rilascio di dati, energia esperienza, sviluppo esponenziale della velocità di crociera.
Tesla è il fulcro di questa strategia: un prodotto top nel design, immerso nello spirito hi-tech dei nostri tempi, visionario nel cockpit di guida che simula quello di una navicella spaziale, potenza senza rumore e emissioni, velocità.
Gigafactory, la fabbrica di energia elettrica di Tesla, viene presentata così: "La missione di Tesla consiste nell'accelerare la transizione a un mondo di fonti di energia sostenibili". Accelerare, questa è la parola chiave della vita di Musk.
Lo spazio, in questa dimensione, gioca un ruolo fondamentale, è il motore di immaginario e il grande obiettivo finale di Musk. Il suo sogno di colonizzare Marte non sarebbe stato possibile senza una deviazione nella storia della Nasa: l'apertura del mercato dei lanci di satelliti ai privati. Musk con grande abilità e fiuto per il business capì che si stava creando un grande spazio commerciale che avrebbe finanziato la sua azienda, la sua ricerca e reso possibile il suo obiettivo finale: far sbarcare l'uomo su Marte.
Nel 2010 il titolare di List era a Singularity University per un executive program e tra le molte cose utili di questa straordinaria esperienza vi fu un incontro con uomini e donne della Nasa. Sul taccuino rimase impressa la netta sensazione che l'agenzia governativa cercava partner privati per le operazioni "di routine", sopratutto i lanci di satelliti commerciali. La fine del programma Shuttle fu l'elemento decisivo. Dal 1981 al 2011 gli Stati Uniti si servirono di questa meravigliosa macchina volante per le loro operazioni nello spazio, ma i tagli al bilancio statale e la riduzione dei fondi per la Nasa imposero una scelta radicale: il The End sull'avventura della navetta. In quel momento per Musk e gli altri mogul della Silicon Valley con il razzo in testa comincia una storia di ricerca, fallimenti, successi.
Musk lavora in parallelo su tutti i suoi progetti: sviluppa la ricerca e la capacità di produzione di Tesla, costruisce Gigafactory, investe nella ricerca sull'accumulazione e creazione di energia pulita, lancia Space X e punta sull'atterraggio verticale del razzo dopo l'entrata in orbita, cioè il riciclo del materiale di lancio e l'abbattimento dei costi di missione. Visionario sì, ma decisamente attento ai bilanci delle sue aziende.
Space X è un successo, un catalizzatore di energia pazzesco. Basta guardare questo video per capire di cosa vi sta parlando il titolare di List. Sono sensazioni che restano, hanno il sapore della grande impresa:
Capsula Dragon e razzo Falcon 9 sono i suoi dardi lanciati nello spazio. La vita di Elon Musk è quella di un americano atipico, nato nel 1971 a Pretoria, in Sudafrica, comincia la esplorazione tra bit e quanti programmando sul Commodore Vic20. Quanti ricordi eh? Ecco, Musk quel gioco lo trasforma in formazione personale e profitto perché i videogiochi che programma da ragazzino riesce a venderli alle riviste specializzate. La separazione dei suoi genitori - madre canadese e padre sudafricano - è per lui come un missile: si trasferisce con la mamma in Canada, studia, costruisce sogni e naturalmente come tutti quelli che toccano il cielo con un dito si auto-catapulta in California. Fiuto per il business, curiosità, tenacia sono gli ingredienti dell'inventore perfetto. Musk lo è. Non è un innovatore radicale della scienza, un genio che rivoluziona le discipline scientifiche, ma adatta l'esistente al suo obiettivo migliorandone performance, resistenza, (ri)utilizzo e soprattutto velocità. Gli interessa la fisica, si iscrive alla Stanford University, ma la sua visione accelerata riguarda prima di tutto se stesso. La conseguenza fulminea è che lascia la ricerca scientifica pura e comincia a inseguire la sua reale vocazione: l'invenzione.
Tesla è un'idea semplice ma avanti. L'auto elettrica fino al suo arrivo era un barattolo di lamiera, dopo Musk è uno status symbol. Space X è un'altra idea semplice, ma avanti nel modello di business. L'accelerazione dei suoi piani è frutto dell'uso sapiente della leva finanziaria e dell'assoluta consapevolezza che si impara solo sbagliando. Quando un lancio di Space X fallisce, si accumula esperienza. Si cade. E si riparte. Musk non è uno startupparo che consuma denaro, guadagna. E si nutre di immaginario. Da ragazzo esercita i suoi neuroni su Star Wars, crea videogiochi che ne mimano gli effetti speciali, i rumori, l'ambientazione. E' tutta una questione di immaginazione, senza non si va da nessuna parte. Poi c'è il marketing, la realtà del commercio su cui Musk applica la sua capacità di raccontare la storia dell'impresa. Così Tesla, diventa il lusso elettrico; Space X è il viaggio nello spazio privato; Gigafactory è il pieno di energia pulita; Hyperloop il prossimo viaggio che abbatte il tempo. Questo senso della realtà viene mixato con la visione dell'impossibile, trasformato in azienda e capitalizzazione a Wall Street.
Grandi sogni, realizzazioni concrete nel presente e un piano per andare veloci nel futuro. Dietro, c'è la storia, la prima grande corsa nello spazio, l'eredità del genio della balistica Wernher Von Braun. Il barone Von Braun fu il principale artefice dello sviluppo dei missili del regime hitleriano, fu lui a ideare i razzi V-2 della Germania. Dopo la guerra gli americani presero in consegna lui e il suo gruppo e costruirono il team di ricerca che poi scrisse la gloriosa avventura della Nasa, Von Braun fu il direttore del Marshall Space Flight Center. Gli studi balistici del barone continuano ad essere il fulcro della ricerca balistica, Von Braun fu anche il primo a immaginare una stazione spaziale orbitante. E torniamo sempre là, all'immaginario, alla sua forza motrice. L'essenza di Musk è quella, la capacità di vedere e non fermarsi solo alla visione ma procedere per stadi alla realizzazione dell'idea. Colonizzare Marte non più un sogno, ma una concreta possibilità. Per riuscire in queste imprese servono team giovani, motivati, un obiettivo - meglio un nemico, come lo fu la Russia nella prima stagione dell'esplorazione nello spazio - e disponibilità finanziarie. Musk è nel contesto perfetto per riuscire. Durante una discussione sull'importanza del team, della progettazione e della visione, Peter Diamandis - un altro Singularitarian, fondatore di X-Prize - consigliò al titolare di List un libro: Rocket Men, di Craig Nelson. Lettura ad alta gradazione, vi verrà voglia di andare sulla luna. Tutto quello che oggi vi sembra impossibile, in realtà è a portata di un salto nel tempo e nello spazio. La scienza procede a sbalzi. Musk, Bezos e gli altri lanciatori di oggetti nello spazio in realtà pensano di proiettare se stessi in un'altra dimensione, attraversare il ponte di Einstein-Rosen e aprire la porta di un altro universo. Musk per ora guarda a Marte, ma basta aprire i libri di fantascienza e guardare i film per capire che l'uomo sta cercando di superare le barriere naturali dell'attuale conoscenza. La serie di Star Trek è una continua esplorazione di queste possibilità, un film come Interstellar ha aperto una riflessione pop sulle dimensioni parallele e i viaggi nel tempo, i libri sulla fisica dei super eroi dietro il divertissement nascondono gli ingranaggi di nuove scoperte che arriveranno tra secoli, millenni o forse domani. Il titolare di List osserva tutto questo con la passione di un fanciullo, con meraviglia, stupore e nello stesso tempo una vorace curiosità per il domani. Mesi fa ha scoperto uno scrittore di straordinaria creatività, probabilmente oggi è il gigante della Science Fiction, è un cinese, si chiama Cixin Liu. Nelle pagine di questo visionario ci sono tutti gli elementi della nostra esistenza, la storia, la filosofia, la ricerca scientifica, l'odio, l'amore, l'astronomia, i viaggi nello spazio e nel tempo, la meraviglia. Mark Zuckerberg lo legge e consiglia, nella Silicon Valley cercano di carpirne il segreto creativo, Musk è più avanti di tutti: lo sta realizzando.
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dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.