14 Gennaio
Trump, la via dell'Artico e la Grande America
La Groenlandia rappresenta la corsa all’Artico, uno dei «Grandi Giochi del XXI secolo». Una riserva energetica ancora inesplorata, fonte di minerali rari, la nuova frontiera americana. Il problema degli incendi in California prima che climatico è politico. La principessa Kate annuncia: il mio tumore è in remissione
La tregua a Gaza sembra in dirittura d'arrivo: Hamas avrebbe accettato l'accordo con il governo di Israele. Nella prima fase, è previsto il rilascio di 250 prigionieri di Hamas in cambio della liberazione di 5 soldatesse. La decisione finale sarà del capo di Hamas, Muhammad Sinwar, fratello del terrorista ucciso a Rafah dai soldati israeliani. Si aspetta il sì ufficiale dai negoziatori riuniti a Doha, in Qatar. Il premier Netanyahu ha convocato in serata una riunione urgente del governo.
01
Trump e il disegno della Grande America
Donald Trum e Barack Obama scherzano durante i funerali di Jimmy Carter (Foto: Epa).Donald Trump vuole la Groenlandia e il Canale di Panama, sogna una Grande America che comprende anche il Canada. La reazione dei media è stata la solita: Trump è un pazzo. Come sempre, dietro le parole di Trump si cela altro, ci sono i discorsi a porte chiuse con i suoi consiglieri, sono il preludio di una strategia di politica estera. Mentre in Europa fanno dichiarazioni roboanti («difenderemo i nostri confini!», ma da cosa?), negli Stati Uniti si è cominciato a riflettere su cosa c’è dietro, davanti, sopra e sotto le dichiarazioni del 47° Presidente eletto che tra sei giorni entrerà in carica.
L’Inauguration Day sarà l’occasione per un rilancio della «dottrina Monroe»? Questa è la domanda che si sono posti alcuni analisti, invece di stracciarsi le vesti e procedere con la crisi isterica. Capire. La «dottrina Monroe» nasce il 2 dicembre 1823 con un messaggio del Presidente Monroe al Congresso degli Stati Uniti, due sono i principi: 1. esclude ogni forma di colonizzazione europea sul continente americano; 2. esclude un intervento dell’America in Europa ed europeo in America. Traduzione: «L’America è per gli americani». Fu George Washington, il 19 settembre 1796, nel suo messaggio di addio alla Casa...
La tregua a Gaza sembra in dirittura d'arrivo: Hamas avrebbe accettato l'accordo con il governo di Israele. Nella prima fase, è previsto il rilascio di 250 prigionieri di Hamas in cambio della liberazione di 5 soldatesse. La decisione finale sarà del capo di Hamas, Muhammad Sinwar, fratello del terrorista ucciso a Rafah dai soldati israeliani. Si aspetta il sì ufficiale dai negoziatori riuniti a Doha, in Qatar. Il premier Netanyahu ha convocato in serata una riunione urgente del governo.
01
Trump e il disegno della Grande America
Donald Trum e Barack Obama scherzano durante i funerali di Jimmy Carter (Foto: Epa).Donald Trump vuole la Groenlandia e il Canale di Panama, sogna una Grande America che comprende anche il Canada. La reazione dei media è stata la solita: Trump è un pazzo. Come sempre, dietro le parole di Trump si cela altro, ci sono i discorsi a porte chiuse con i suoi consiglieri, sono il preludio di una strategia di politica estera. Mentre in Europa fanno dichiarazioni roboanti («difenderemo i nostri confini!», ma da cosa?), negli Stati Uniti si è cominciato a riflettere su cosa c’è dietro, davanti, sopra e sotto le dichiarazioni del 47° Presidente eletto che tra sei giorni entrerà in carica.
L’Inauguration Day sarà l’occasione per un rilancio della «dottrina Monroe»? Questa è la domanda che si sono posti alcuni analisti, invece di stracciarsi le vesti e procedere con la crisi isterica. Capire. La «dottrina Monroe» nasce il 2 dicembre 1823 con un messaggio del Presidente Monroe al Congresso degli Stati Uniti, due sono i principi: 1. esclude ogni forma di colonizzazione europea sul continente americano; 2. esclude un intervento dell’America in Europa ed europeo in America. Traduzione: «L’America è per gli americani». Fu George Washington, il 19 settembre 1796, nel suo messaggio di addio alla Casa Bianca - un documento fondamentale nella storia degli Stati Uniti - a anticipare questa linea di politica estera, ammonendo che non si poteva «intrecciare il destino americano con quello europeo» perché così «si facevano dipendere la pace e la prosperità americane dalle ambizioni, dalle rivalità, dagli interessi, dagli umori e dai capricci dell'Europa».
Trump e i suoi consiglieri hanno in mente un mondo dove è tornato lo scontro tra grandi potenze, una mappa delle «sfere d’influenza più forti che nel passato, la ricostituzione degli imperi. Si torna alle visioni di Isaac Asimov e alla mappa del mondo distopico di George Orwell» (da List del 14 aprile 2019).
La Groenlandia per Trump è la corsa all’Artico, uno dei «Grandi Giochi del XXI secolo» (Sumantra Maitra sul The American Conservative), riaffermare l’egemonia sulle Americhe e l’Atlantico Settentrionale. Fine della proiezione globale degli Stati Uniti? Questo è impossibile, gli interessi americani seguono le vie del commercio, ma sul piano militare è chiara la volontà di non inviare soldati in zone remote, lontane prima di tutto dalla comprensione dell’elettore e contribuente. Maitra ricorda che «la Groenlandia è una massa continentale enorme, tre volte più grande del Texas, con una popolazione che sarebbe una folla sparsa in uno stadio medio di calcio, una riserva energetica enormemente inesplorata, una fonte di minerali rari necessari per alimentare la nuova rivoluzione industriale, una nuova frontiera da colonizzare e una inaffondabile base navale per bilanciare i progetti di grandi potenze rivali sulla rotta marittima artica. È anche all'interno dell'emisfero occidentale; la capitale della Groenlandia è più vicina a Washington DC che a Copenaghen». E con il cambiamento climatico, la via dell’Artico potrebbe essere aperta tutto l’anno. L’idea di acquisto la Groenlandia non è affatto nuova, gli americani ci provarono nel 1867, nel 1910 e nel 1946. Inoltre, nel 1915 la Danimarca cedette le Isole Vergini (all’epoca chiamate Indie Occidentali) per 25 milioni di dollari. Il compra e vendi dei confini, l’allargarsi e restringersi dei confini è oggetto di negoziato, in guerra come in pace, ieri e oggi.
02
Il problema degli incendi in California non è climatico, ma politico
Incendi in California, cambiamento climatico o tragedia politica? I Democratici dicono che è colpa del cambiamento del clima. Dunque cosa hanno fatto per contrastarlo? Ce lo spiega questo passaggio di un commento dell’Editorial Board del Wall Street Journal: «Nonostante la loro fervente convinzione che il cambiamento climatico avrà conseguenze catastrofiche, i Democratici in California perennemente investono poco nello stoccaggio dell'acqua e nella gestione del territorio. Poi, quando si verificano incendi catastrofici, carenze idriche o inondazioni, i Democratici danno la colpa al cambiamento climatico, come se non potessero fare nulla al riguardo. Ciò di cui lo Stato ha davvero bisogno è un cambiamento climatico politico».
03
La battaglia inglese tra Interneticus e Typographicus
Differenze generazionali in politica? Un esempio viene dal Regno Unito, quello tra il primo ministro laburista Keir Starmer e la leader dei Tories, Kemi Badenoch. Il tema riguarda i crimini (e la conduzione dell’inchiesta) delle bande di immigrati pachistani che violentarono decine di ragazzine in alcune città inglesi, fatto già raccontato nel 2011, riemerso per le accuse lanciate da Elon Musk contro Starmer, che dal 2008 al 2013 ricopriva il ruolo di procuratore capo del Crown Prosecution Service. Musk dice che Starmer ha fatto male il suo lavoro, Starmer respinge ogni accusa e liquida la cosa come un fatto del passato già chiuso. Chiuso dal punto di vista giudiziario, ma politico non proprio, perché online tutto è velocemente provvisorio e nello stesso tempo presente da qui all’eternità (della Rete). Ci informa l’Economist che questa disputa è un esemplare caso di separazione tra Homo typographicus (Starmer) e Homo interneticus (Badenoch).
Il premier inglese Keir Starmer (Foto: Zuma).Nel 2004, due anni prima del lancio di X (che allora si chiamava Twitter e, avendo il cuore a sinistra, presto cominciò a usare la censura contro le voci dissonanti della destra), un saggista americano, Michael Goldhaber, sostenne che Internet avrebbe creato dal nulla (digitale) un 'uomo nuovo', come d’altronde accadde con l’invenzione della stampa. Dunque prima venne l’Homo typographicus oggi seguito dall'Homo interneticus. Secondo Goldhaber, il secondo iper-digitalizzato ha una personalità «alterata» al punto da sentirsi svincolato dallo spazio e dal tempo, del tutto immune ai canoni dell’autorevolezza delle fonti, dell’ordine e, naturalmente, della verità. L’uomo nuovo, l’Interneticus, è in un certo senso 'svuotato', quello antico, il Typographicus, è 'pieno' (di caratteri, di fisicità, di idee stampate sulla carta). Siamo di fronte a una classica battaglia tra l’attuale e l’inattuale, le api e i ragni, la disputa degli Antichi e dei Moderni, oggetto di un libro delizioso di Marc Fumaroli (che prende le mosse da Jonathan Swift) pubblicato da Adelphi (ah, il Typographicus qui è sempre in agguato).
La leader dei Tories, Kemi Badenoch (Foto: Epa).La teoria, applicata allo scenario inglese, alla sfida tra Labour e Tories, tra Starmer e Badenoch, sembra ricca di conseguenze: il primo ministro inglese è un politico dell’era pre-internet, arrivato a Downing Street ha varato la linea dura contro le dichiarazioni online estreme, ma dal punto di vista di Musk, che fa del free speech la sua bandiera, si tratta una politica-bavaglio alla quale ribellarsi. Badenoch, leader dell’opposizione, si è tuffata nella polemica, appartiene alla generazione dell’Homo interneticus, è perfettamente a suo agio con l’inattualità che diventa presente. Risultato: nel dibattito in Rete Starmer finisce per sembrare muto, il che corrisponde a esserlo nella realtà della politica contemporanea. In un lampo di storia e futuro, dalla guerra tra le api e i ragni siamo passati alla lotta politica tra un primo ministro offline e un leader dell’opposizione online.
04
Volare. Airbus batte Boeing
Tempi duri per Boeing che consegnato solo 30 aeroplani a dicembre, per un totale di 348 nel 2024, circa un terzo in meno rispetto al 2023. Il rivale Airbus ha consegnato 766 aerei durante lo scorso anno, il massimo registrato dal 2019. Il titolo di Boeing oggi è in calo del 2%.
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Casa, l’autolesionismo della Spagna
La Spagna sta progettando l’imposizione di una tassa del 100% sugli acquisti di case da parte di soggetti non appartenenti all'Unione Europea, come il Regno Unito, nel tentativo di scoraggiare gli acquisti dall’estero. Il primo ministro socialista Pedro Sanchez non risolverà la crisi abitativa spagnola, ma innescherà una crisi immobiliare. Non resta che attendere.
06
L’annuncio della principessa Kate: cancro in remissione
La principessa Kate Middleton (Foto: Zuma).Una buona notizia: la principessa del Galles ha annunciato che il suo cancro è in remissione. L’annuncio è arrivato sull’account X di Kensington Palace, firmata 'C’. «È un sollievo» che il cancro sia «in remissione» e «resto concentrata sulla ripresa. I miei più sentiti ringraziamenti vanno a tutti coloro che hanno silenziosamente camminato al fianco di William e me mentre affrontavamo tutto. Non avremmo potuto chiedere di più. La cura e i consigli che abbiamo ricevuto durante il mio periodo da paziente sono stati eccezionali». Non è principessa, Kate è regina della tenacia e della speranza.
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10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.