9 Ottobre
Tutte le strade portano a Roma
Il caffè tra Raggi e Michetti, le difficoltà dell'alleanza "ulivista" tra Pd e Cinque Stelle, la leadership di Conte che balla. Perché il voto a Roma è un passaggio chiave della politica nazionale. Draghi è Mr. Wolf, risolve problemi, ma i partiti sono fantasmi. Xi Jinping ricorda la realtà della Cina: la riunificazione con Taiwan si farà
Che succede? Succede che viviamo tempi interessanti (forse troppo) e i grandi trend della contemporaneità sono accelerati. L'Afghanistan non fa più notizia, ma ieri ci sono stati oltre 80 morti centinaia di feriti in un attentato in una moschea a Kunduz. Rivendicazione di Isis-K, è la guerra civile aperta dal ritiro ordinato da Joe Biden, nessuna obiezione da parte del tribunale degli indignati a senso unico, siamo di fronte a eventi che faranno sentire il loro effetto sull'Occidente che sventola bandiera bianca.
La moschea di Kunduz colpita da Isis-K in Afghanistan (Foto Xinhua).La Cina corre più di tutti, l'America si contorce, ma cerca di inseguire (se ne vede il passo stanco e la direzione di marcia senza una meta precisa), l'Europa è disperatamente sonnambula. La retorica ha dei limiti e quelli dell'Unione europea si vedono: una classe dirigente senile e conformista non può produrre un mondo nuovo, è evidente, ma può accelerare la distruzione (senza guerra, senza far rumore, una dolce implosione) di quello che c'è, cosa che sta accadendo. I cittadini europei lasciano fare, sono immersi in una bolla di stordimento collettivo, ma sta arrivando l'inverno e qualche barlume di realtà comincerà a emergere (la bolletta del riscaldamento), i videogiochi e le serie tv non basteranno a continuare nel sogno del nulla accade. Tra i sonnambuli, l'Italia è in una condizione onirica felice e speciale. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Mr. Wolf Draghi e il problema dei partiti fantasma
L'Italia vive un momento di "sospensione" totale, si chiama Mario Draghi. È un Mr. Wolf che "risolve problemi", senza alcun dubbio, ma ne crea uno che il sistema non riesce a risolvere: sostituisce la politica (dei partiti) e purtroppo egli non esaurisce la politica. Draghi rende i partiti dei soggetti debolissimi,...
Che succede? Succede che viviamo tempi interessanti (forse troppo) e i grandi trend della contemporaneità sono accelerati. L'Afghanistan non fa più notizia, ma ieri ci sono stati oltre 80 morti centinaia di feriti in un attentato in una moschea a Kunduz. Rivendicazione di Isis-K, è la guerra civile aperta dal ritiro ordinato da Joe Biden, nessuna obiezione da parte del tribunale degli indignati a senso unico, siamo di fronte a eventi che faranno sentire il loro effetto sull'Occidente che sventola bandiera bianca.
La moschea di Kunduz colpita da Isis-K in Afghanistan (Foto Xinhua).La Cina corre più di tutti, l'America si contorce, ma cerca di inseguire (se ne vede il passo stanco e la direzione di marcia senza una meta precisa), l'Europa è disperatamente sonnambula. La retorica ha dei limiti e quelli dell'Unione europea si vedono: una classe dirigente senile e conformista non può produrre un mondo nuovo, è evidente, ma può accelerare la distruzione (senza guerra, senza far rumore, una dolce implosione) di quello che c'è, cosa che sta accadendo. I cittadini europei lasciano fare, sono immersi in una bolla di stordimento collettivo, ma sta arrivando l'inverno e qualche barlume di realtà comincerà a emergere (la bolletta del riscaldamento), i videogiochi e le serie tv non basteranno a continuare nel sogno del nulla accade. Tra i sonnambuli, l'Italia è in una condizione onirica felice e speciale. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Mr. Wolf Draghi e il problema dei partiti fantasma
L'Italia vive un momento di "sospensione" totale, si chiama Mario Draghi. È un Mr. Wolf che "risolve problemi", senza alcun dubbio, ma ne crea uno che il sistema non riesce a risolvere: sostituisce la politica (dei partiti) e purtroppo egli non esaurisce la politica. Draghi rende i partiti dei soggetti debolissimi, quasi inesistenti, non è una sua colpa, questo è l'effetto di leadership insufficienti e una classe politica inadeguata, ma il fatto resta e non si può immaginare che non abbia conseguenze.
Draghi è il protagonista di una dimensione totale: l'altro ieri ha incontrato Angela Merkel e Nancy Pelosi, offerto la sua visione del mondo in una serie di appuntamenti internazionali dove ha affrontato tutti i temi dell'agenda contemporanea. Draghi fa la politica estera e quella interna, è punto di riferimento in Europa e parla con i grandi e piccoli della terra, passa dal globale al locale, media tra i segretari di partito, interloquisce con le autorità religiose, incontra le associazioni, riceve gli sportivi. La sua ascesa come figura pubblica è quella di una forza che non ha ostacoli, non ha incertezze e... non ha il problema del consenso.
Agli italiani questo piace, Draghi in questo momento è una figura rassicurante, ma il tema di fondo resta: cosa ne è della politica? La risposta più facile è la seguente: è Draghi la nuova politica. Ma tutti sappiamo che non è così, almeno non lo è nella forma classica (quella della "Repubblica dei partiti", leggere il prezioso libro di Pietro Scoppola in una nuova edizione del Mulino) perché il premier è una figura eccezionale in uno stato d'eccezione. Non solo, la storia di Winston Churchill è maestra di vita: vinse la guerra, perse le elezioni. Fu un eroe, lo mandarono a casa. Draghi non ha questo problema - non si candida - ma il tema del sistema politico in pieno sottosopra resta.
Draghi è l'uomo che materializza la formula di Georgij Plechanov, uno dei padri del marxismo russo, che parlava della “funzione della personalità nella storia". Assodato che lo è, torna la domanda sul taccuino: la politica dov'è? Un tempo c'era la Repubblica dei partiti (che bene o male corrispondeva a quella degli italiani tutti) ma oggi cosa è rimasto?
Draghi non ha un partito - non ne vuole fare uno e in giro non c'è nulla per ora che possa assimilarne la visione - e passata la fase d'emergenza (ci siamo quasi, coincide con la fine della pandemia) verrà fuori come un folletto la domanda del compagno Lenin: che fare? Il Partito democratico dopo un periodo di malpancismo acuto ora lo appoggia, ma quella di Letta è una mossa tattica, gli serve per placare i dissidi interni, addormentare le correnti dem nella culla del draghismo, andare avanti e vedere che succede in casa dei Cinque Stelle. La Lega era draghista, ma Salvini resta ancorato a un'idea di partito d'opposizione e non di governo, pensa alla sfida con Giorgia Meloni, sbanda e si rimette in carreggiata, non trova il filo per condurre il partito in una dimensione europea, il draghismo non è nelle sue corde pur avendo una classe dirigente leghista che è pienamente draghista. Gli altri sono meteore, i Cinque Stelle sono un ex partito anti-sistema a caccia della sopravvivenza. Questo quadretto ci dice che Draghi è insostituibile, ma nello stesso tempo è l'azzeramento di quel che resta della politica.
Serve una rifondazione del sistema che purtroppo passa per l'eterna transizione italiana. Serve tempo. Ma il tempo non lo abbiamo, perché tutto scorre (e corre), perché comunque il voto al massimo arriva nel 2023 che è domani. Nessuno è pronto e tra poco ci sarà l'elezione del Presidente della Repubblica. Soluzione? Draghi è quella più facile e nello stesso tempo sta diventando anche quella più difficile: appare insostituibile nella guida del governo (ci sono i progetti del Recovery Plan da realizzare, un fiume di denaro, chi mette d'accordo i partitanti?), il Pd non lo vuole (accarezza l'idea di un altro presidente che viene dalla famiglia allargata dei dem), la Lega non ha una linea e se Draghi va al Quirinale si vota e le elezioni amministrative hanno dimostrato che il centrodestra può essere favorito e poi perdere, Berlusconi pensa di diventare lui, il Presidente della Repubblica (c'è anche questo, incredibile ma vero), i Cinque Stelle non sanno proprio che fare, per loro tutto va bene l'importante è che non si voti subito, Fratelli d'Italia lo vota solo se poi arrivano le elezioni anticipate (e non è detto). Insomma, è un gran casino.
Draghi è una soluzione e nello stesso tempo il problema di chi non ha formule per il futuro: i partiti lo vogliono in pubblico, ma segretamente lo detestano perché espone tutti i loro deficit. Non è solo un fatto di preparazione, di competenza, di cultura, ma anche e soprattutto d'azione, perché Draghi decide e i partiti rinviano, i politicanti tentennano (pensate ai continui rinvii di Giuseppe Conte, alla fine s'è bruciato da solo), gli statisti decidono. Qui c'è l'altra enorme faglia che s'è aperta nel sistema: Draghi dispone del potere e lo usa tutto. I partiti ne hanno parecchio, ma sono stoppati dalle condizioni che hanno creato con l'arrivo dell'ex banchiere centrale. Sono tutti prigionieri liberi.
02
Il ballottaggio di Roma. Quel caffè tra Raggi e Michetti
Ex sindaco. Virginia Raggi, avversario di Giuseppe Conte nei Cinque Stelle (Foto Ansa).I ballottaggi di domenica prossima completeranno questo passaggio politico. Perché? Roma è l'officina da osservare: Enrico Michetti è arrivato primo al ballottaggio, ma sembra avere poche possibilità di aggregare altre forze nel secondo turno, Gualtieri dunque sembra favorito dalla convergenza sul suo nome di una quota di elettori dei Cinque Stelle e di Calenda. Andrà così? Siamo in un quadro instabile.
1. Al ballottaggio l'affluenza sarà minore rispetto al primo turno dove già i numeri erano bassissimi (ha votato solo il 48,83% degli elettori), un romano su due è rimasto a casa. Questo dato introduce ulteriore volatilità, non sappiamo chi favorirà.
2. Michetti non ha posto barriere, ieri ha preso un caffè con Virginia Raggi per informarsi sui lavori in corso in Campidoglio. Nessuna dichiarazione di voto, ma l'incontro dà una luce diversa a tutta la corsa per il Campidoglio. Raggi incontrerà lunedì Gualtieri. Uno vale uno. E niente dichiarazioni d'appoggio perché "le persone non sono mandrie da portare al pascolo e ognuno si farà la sua idea" dice la sindaca uscente.
3. Virginia Raggi ha l'appoggio di Luigi Di Maio e ha sempre avuto in Beppe Grillo il suo più convinto sostenitore. Basta questo per certificare che Raggi è l'avversario numero uno di Giuseppe Conte. Il quale, confermando di non sapere fare politica e mostrando tutto il suo narcisismo, il giorno del voto è andato a festeggiare la vittoria del candidato del Pd Gaetano Manfredi a Napoli (con voto del tutto irrilevante dei Cinque Stelle), invece di andare a sostenere Virginia Raggi nella sconfitta. Conte voleva mostrarsi con il vincitore, ma ha commesso un grande errore che potrebbe pesare nella corsa al Campidoglio. Perché?
4. Giuseppe Conte non ha una linea, egli è Zelig, cambia parte in commedia continuamente. Ora è ulivista, ma domani sarà altro, il suo è un progetto personale (e dunque niente solidarietà a Raggi e si corre dal Manfredi). Ora le ragioni di un'opposizione dell'ex sindaca al leader in pochette sono ancora più fondate e per una parte consistente dei grillini gettarsi nelle braccia del Pd significa in ogni caso sparire. La cosa è tanto vera che Goffredo Bettini, grande manovratore della politica dem nella Capitale, ha lanciato subito l'allarme: salvate il soldato Conte.
5. Roberto Gualtieri resta il favorito, ma la sua capacità di attrazione è sempre più limitata dal contesto della politica romana. Oltre ai dissidi interni dei grillini, Gualtieri deve guardare ai "calendisti" con attenzione: non lo hanno votato al primo turno, molti non lo voteranno al ballottaggio. Calenda ha detto che appoggerà Gualtieri, ma ha aperto una battaglia durissima contro Conte che ha definito "trasformista" e occhio, caro Gualtieri, niente grillini in Giunta. Gualtieri a sua volta non può fare a meno di Conte, deve blandirlo, dire che è una grande risorsa e via così con le frasi di rito, più di questo non può fare. È lo stesso Gualtieri che accusava di incapacità (vero) la giunta Raggi e i grillini, ora chiede i loro voti. Testacoda. Siamo in pieno corto circuito con i pompieri che non arrivano mai. Dunque c'è un'altra operazione in corso: salvate il soldato Gualtieri.
6. Il problema di Roma diventa un tema... capitale. La ragione è chiara: se i grillini non vanno a votare Gualtieri, Michetti vince. Se i calendisti non vanno a votare Gualtieri, Michetti vince. Questo metterebbe Conte di fronte alla realtà di un Movimento che non controlla e Letta al cospetto del problema di un alleato che non c'è. L'alleanza Pd-Cinque Stelle sarebbe morta, ammesso che sia viva, visti i numeri irrilevanti dei pentastellati nelle comunali. Molti "se" fanno un problema. Gualtieri vince?
7. E Michetti vince? Non si sa, il Centrodestra resta in una posizione complicata (a chi chiede i voti?), Gualtieri sembra ancora il favorito, ma di fronte a questi fatti, il rovescio delle previsioni non è più impossibile, è Gualtieri che deve recuperare. Certo, gli elettori moderati dovrebbero andare ancora alle urne per non far crollare il loro candidato. Al secondo turno è impresa difficile. Potrebbero non andarci gli elettori delle sinistre? Tutti al mare? Siamo davvero nel campo dei rabdomanti. Michetti in ogni caso ha fatto una mossa giusta, forse la prima da quando è candidato: il caffè con Raggi al Campidoglio ha aperto uno scenario che andrà avanti, i Cinque Stelle sono in pieno psicodramma, il non-inizio di Conte è un fatto. Naturalmente, in caso di vittoria del candidato del Centrodestra, la gioiosa macchina da guerra del Pd ne uscirebbe ridimensionata, ma questa è una storia che ha bisogno della cronaca per essere raccontata. Aspettiamo il ballottaggio con il taccuino squadernato sulle rive del Tevere.
Post scriptum. Nel frattempo, Beppe Sala ha varato a tempo di record la nuova Giunta del Comune di Milano. A meno di una settimana dalle elezioni comunali, il sindaco Beppe Sala presenta la nuova squadra. Sarà formata da 12 assessori: 6 del Pd, 2 civici, 2 tecnici, 1 riformista, 1 verde. Conferenza stampa oggi alle 15 a Palazzo Marino. Citofonare il Centrodestra: la politica ha bisogno di pragmatismo e non di chiacchiere e liti, di inseguimenti di minoranze rumorose, piazza e schiamazzi, le cose si fanno così.
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C'è altro per la politica italiana? Piccole schermaglie e un grande tema irrisolto: l'uso della giustizia come arma di distruzione di massa della politica.
03
Renzi, la Bestia, Morisi e i "festini gay"
Piaccia o meno, Matteo Renzi è uno dei pochissimi a dire le cose come stanno. Su cosa? L'inchiesta su Luca Morisi, il responsabile fino a pochi giorni fa della comunicazione social di Matteo Salvini: "Sono stato vittima della Bestia leghista in molte circostanze. E non mi sfugge che il capo della bestia - assieme a Salvini - fosse Luca Morisi. Non posso certo definirlo un amico, insomma. Ma proprio per questo trovo vergognoso il modo con il quale la vicenda Morisi è stata spiattellata sui giornali. Partecipare a "festini gay" non è reato, ma la vita privata di Morisi è stata raccontata nei dettagli pur in assenza di un reato. Si dirà: chi di Bestia ferisce, di Bestia perisce. Vero. Ma questa non è civiltà, questa è la barbarie. Abbiamo superato da secoli la filosofia della legge del taglione, occhio per occhio, dente per dente. I media, prima ancora che gli investigatori, dovrebbero riflettere su come garantire e difendere il diritto alla riservatezza dei cittadini. Anche se sono nostri avversari politici, soprattutto se sono nostri avversari politici, noi dobbiamo praticare la civiltà. Noi NON siamo la Bestia. E quindi possiamo dirlo ad alta voce: ciò che ha dovuto subire Morisi in questi giorni è una schifezza". Diranno che c'è un asse tra Renzi e Salvini, ma realtà è inesorabile: l'inchiesta su Morisi va verso l'archiviazione, non c'è nessun reato. C'è un caso politico? Se c'è, non è quello del Morisi gay e la pubblicazione dei dettagli dei suoi incontri intimi è uno dei livelli più bassi mai toccati dal giornalismo nel nostro paese.
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C'è altro? Molto, viene dalla Cina. Occhio a Xi Jinping.
04
Xi Jinping: la riunificazione con Taiwan si farà
Non è la prima volta, ma Xi Jinping non ha usato giri di parole: la riunificazione tra la Cina e Taiwan si farà, "deve essere e sarà realizzata". Secondo Xi "Taiwan è una questione interna alla Cina e non ammette interferenze esterne". Xi ha parlato in occasione dei 110 anni dalla Rivoluzione del 1911 e sottolineato come "il secessionismo di Taiwan è il più grande ostacolo alla riunificazione nazionale. Chiunque voglia tradire e separare il Paese sarà giudicato dalla storia e non farà una bella fine". Bella fine.
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Cosa diceva Gordon Gekko? "È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione".
05
Un minimo accordo sulla Mininum Tax
L'accordo c'è, Joe Biden doveva esibirlo, dunque la Minimum Tax (tassa del 15% sulle società con entrate superiori ai 750 milioni di euro) ci sarà: dopo il sì negli ultimi giorni di Estonia, Irlanda e Ungheria, sono in totale 136 paesi su 140 che hanno aderito alla proposta dell'Ocse. Rimangono fuori Pakistan, Nigeria, Kenya e Sri Lanka. Per l'amministrazione democratica si tratta di un grande passaggio."È una vittoria per le famiglie americane e per la comunità internazionale degli affari - ha commentato la segretaria al Tesoro, Janet Yellen - l'accordo di oggi rappresenta un risultato che si ottiene una volta in una generazione per la diplomazia economica". Il provvedimento verrà presentato alla riunione dei ministri delle finanze del G20 a Washington il 13 ottobre e nel corso del vertice dei leader del G20 che si terrà a Roma alla fine dello stesso mese. Attuazione? Nel 2023. Nuove entrate: 150 miliardi di dollari ogni anno.
Tutto bene? Nota di Oxfam: "L'accordo fiscale di oggi doveva porre fine ai paradisi fiscali per sempre. Invece è stato scritto da loro... Chiamare questo accordo 'storico' è ipocrita e non regge nemmeno al più piccolo esame. Il diavolo delle tasse è nei dettagli, compresa una complessa rete di esenzioni che potrebbe permettere ai grandi trasgressori come Amazon di non pagare. All'ultimo minuto un colossale periodo di grazia di 10 anni è stato schiaffato sulla tassa aziendale globale del 15%, e ulteriori scappatoie la lasciano praticamente senza denti".
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Soldi. E pesca, andiamo nel canale della Manica, c'è una storiella divertente, l'eterna lotta tra francesi e inglesi.
06
Niente pesca? Ti taglio la corrente elettrica
Voi pensate che la politica internazionale sia fatta di grandi battaglie? No, sono le cose piccole a rivelare il buon sangue che corre tra le nazioni. La Francia minaccia di ridurre le forniture di energia elettrica all'isola di Jersey questo inverno, come ritorsione "mirata" nella disputa con il Regno Unito sulla pesca. Chi lo dice? Il sottosegretario agli Affari europei francese, Clement Beaune. "La riduzione delle forniture è possibile, ma tagliare l'energia a ogni residente di Jersey questo inverno è qualcosa che non avverrà e che io non voglio", ha assicurato il rappresentante di Parigi. Tema della contesa? Londra si è rifiutata di concedere tutte le licenze di pesca richieste dai pescatori francesi. L'isola inglese si trova a soli 20 km dalle coste francesi e dipende da Parigi per l'energia. È questione di un attimo, clic.
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dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.