30 Gennaio

Tutto resta com'è, tutto cambierà

Il Romanzo Quirinale si conclude con la rielezione di Sergio Mattarella, il presidente che è una "forza tranquilla". Resta a Palazzo Chigi il regista del governo dell'emergenza, Mario Draghi. Alla presidenza della Corte Costituzionale arriva un altro capitano di lungo corso delle istituzioni, Giuliano Amato. Il finale (e il nuovo inizio) di un Gattopardo rovesciato che porterà a una scomposizione del quadro politico

A che punto è la Commedia? È finita, tutto è svelato e terreno, non ci sono più misteri, Dante è in Paradiso con Beatrice, noi siamo ancora nell'Inferno terreno. Siamo (ri)entrati nel realismo di Niccolò Machiavelli, tra le pagine de Il Principe, nel passaggio chiave della volpe e del leone:

Essendo adunque un Principe necessitato sapere bene usare la bestia, debbe di quella pigliare la volpe e il lione; perchè il lione non si defende da’ lacci, la volpe non si defende da’ lupi. Bisogna adunque essere volpe a cognoscere i lacci, e lione a sbigottire i lupi. Coloro che stanno semplicemente in sul lione, non se ne intendono. Non può pertanto un Signore prudente, nè debbe osservare la fede, quando tale osservanzia gli torni contro, e che sono spente le cagioni che la feciono promettere. E se gli uomini fussero tutti buoni, questo precetto non saria buono; ma perchè sono tristi, e non l’osserverebbono a te, tu ancora non l’hai da osservare a loro. Nè mai a un Principe mancheranno cagioni legittime di colorare l’inosservanza.

Di questo se ne potriano dare infiniti esempi moderni, e mostrare quante paci, quante promesse siano state fatte irrite e vane per la infedeltà de’ Principi; e a quello che ha saputo meglio usare la volpe, è meglio successo. Ma è necessario questa natura saperla bene colorire, ed essere gran simulatore e dissimulatore; e sono tanto semplici gli uomini, e tanto ubbidiscono alle necessità presenti, che colui che inganna, troverà sempre chi si lascerà ingannare.

Tra volpi e leoni s'è consumata l'elezione del Presidente della Repubblica.

Nessuno ha evitato i lacci, nessuno ha allontanato i lupi. Tutto è rimasto com'è, tutto è destinato a cambiare. Al Quirinale resta Sergio Mattarella, classe 1941, una "forza tranquilla" (nel 1981 "La force tranquille" fu lo slogan...


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