24 Febbraio
Un Consiglio per Draghi
Il vertice europeo di domani ripone molte speranze nella leadership italiana. La rincorsa per il vaccino, il tentativo di recuperare il tempo perso. Stasera la nomina dei sottosegretari. Due o tre cose sul Pd (una chiacchierata notturna e un tweet televisionario). Il suicidio di Antonio Catricalà
Che succede? Mario Draghi è salito sull'auto in corsa del governo e cerca di correggere una rotta che sta(va) andando dritta contro il muro di titanio della realtà. Privo di un piano credibile sull'utilizzo del Recovery Fund (definito quasi-perfetto dall'ex maggioranza e poi eh, sì, in effetti è da riscrivere), con una situazione sanitaria tremenda (contagi, morti, tracciamento saltato e nessun back-up sul piano di vaccinazione), un'opera di ricostruzione mai iniziata e 160 miliardi di debito pubblico volatilizzato in cerotti d'emergenza che non curano il malato. Il governo Draghi è arrivato perché a un certo punto perfino sul Titanic l'orchestrina ha smesso di suonare e ha visto l'iceberg.
La correzione di rotta non può arrivare senza fatti veri. Non siamo nel governo delle dirette su Facebook. Dunque la non-notizia è che sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile il nuovo Dpcm allo studio in queste ore con le misure di contrasto all'epidemia di Covid. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza nei suoi interventi in Senato e alla Camera. Le giornate di Pasqua (4 aprile) e Pasquetta (il 5) sono off, manca solo il colore (rosso o arancio), il resto è una conferma di quello che scriviamo da mesi: senza vaccino, non se ne esce, si alternano aperture e chiusure, ma il virus segue la sua curva e i risultati non restano stabili. Per ricostruire, bisogna vaccinare. Buone notizie?
01
Un altro vaccino che funziona
C'è speranza e ce ne sarà ancora di più nelle prossime settimane. La Food and Drugs Administration ha "confermato la sicurezza e l'efficacia della dose singola del vaccino contro il coronavirus di Johnson & Johnson, in particolare contro i casi gravi". E' il risultato dell'esame condotto dall'agenzia Usa, secondo la quale il farmaco ha mostrato, in un vasto studio clinico, di prevenire le affezioni da Covid-19 che conducono...
Che succede? Mario Draghi è salito sull'auto in corsa del governo e cerca di correggere una rotta che sta(va) andando dritta contro il muro di titanio della realtà. Privo di un piano credibile sull'utilizzo del Recovery Fund (definito quasi-perfetto dall'ex maggioranza e poi eh, sì, in effetti è da riscrivere), con una situazione sanitaria tremenda (contagi, morti, tracciamento saltato e nessun back-up sul piano di vaccinazione), un'opera di ricostruzione mai iniziata e 160 miliardi di debito pubblico volatilizzato in cerotti d'emergenza che non curano il malato. Il governo Draghi è arrivato perché a un certo punto perfino sul Titanic l'orchestrina ha smesso di suonare e ha visto l'iceberg.
La correzione di rotta non può arrivare senza fatti veri. Non siamo nel governo delle dirette su Facebook. Dunque la non-notizia è che sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile il nuovo Dpcm allo studio in queste ore con le misure di contrasto all'epidemia di Covid. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza nei suoi interventi in Senato e alla Camera. Le giornate di Pasqua (4 aprile) e Pasquetta (il 5) sono off, manca solo il colore (rosso o arancio), il resto è una conferma di quello che scriviamo da mesi: senza vaccino, non se ne esce, si alternano aperture e chiusure, ma il virus segue la sua curva e i risultati non restano stabili. Per ricostruire, bisogna vaccinare. Buone notizie?
01
Un altro vaccino che funziona
C'è speranza e ce ne sarà ancora di più nelle prossime settimane. La Food and Drugs Administration ha "confermato la sicurezza e l'efficacia della dose singola del vaccino contro il coronavirus di Johnson & Johnson, in particolare contro i casi gravi". E' il risultato dell'esame condotto dall'agenzia Usa, secondo la quale il farmaco ha mostrato, in un vasto studio clinico, di prevenire le affezioni da Covid-19 che conducono al ricovero o alla morte. Appare quindi più vicina l'autorizzazione definitiva dell'Fda al vaccino di Johnson & Johnson, che diventerebbe il terzo approvato negli Usa. Sono americani, non è un caso. Il problema è che bisogna produrlo in Europa per l'Europa. E qui entra in gioco il governo Draghi.
02
Il governo Draghi e gli smemorati
In questo quadro è nato un governo d'unità nazionale dove sopravvive - com'è logico, siamo sulla terra e non nell'iperspazio della fiction - il vecchio e il nuovo. Il governo Draghi ha giurato il 13 febbraio scorso, è in carica da 11 giorni. Bene, dopo questo lunghissimo periodo, c'è chi si lamenta perché Draghi non ha ancora risolto con la bacchetta di Harry Potter la montagna ciclopica di problemi che il magnifico governo giallorosso ha lasciato a mezz'aria. Siamo in Italia, il paese dove tutto è possibile, ma c'è un limite anche alla fantasia.
Il duro lavoro di Draghi è riassunto in due parole: vaccinazione e ricostruzione. La vaccinazione del commissario Arcuri era piena di primule e gazebo (e già questo avrebbe dovuto innescare qualche pensiero e preoccupazione) ma si possono i voli pindarici sono caduti a terra quando si è scoperto che le prenotazioni del vaccino non corrispondono alla produzione e distribuzione. Gli Stati Uniti hanno usato i poteri di guerra per assicurarsi le fiale, gli inglesi hanno colto al volo l'opportunità della Brexit, così l'Anglosfera vaccina e in Europa è cominciato un inquietante fai-da-te, una corsa solitaria che poi si è infranta sul muro della realtà della fabbrica. Che fare?
Draghi è atteso a un appuntamento importante, il Consiglio europeo di domani e venerdì, il primo punto in agenda è quello dei vaccini. L'idea di Draghi, condivisa con la cancelliera Angela Merkel in un colloquio telefonico l'altro ieri, è quella di moltiplicare i punti di produzione. Ci sono tempi tecnici (3/4 mesi) che vanno accorciati e l'operazione non è semplice, ma la battaglia contro il vaccino - dopo un anno quasi buttato via a inseguire lockdown alla cinese senza una strategia, è stato perfino abbandonato il tracciamento - si vince proprio correndo contro il tempo. Chi arriva prima, prima fa ripartire la sua economia e si piazza in una posizione di vantaggio rispetto agli altri. L'esempio della Cina (unica economia con il pil positivo nel 2020) è sotto gli occhi di tutti. Draghi cosa può fare? Dare un impulso decisivo in questa direzione. Non ci sono altre strade, le chiusure, le restrizioni, sono tutte misure che si disperdono, la curva s'abbassa e poi si rialza regolarmente e, tra l'altro, perfino i lockdown incontrano il limite (e l'espansione) del contagio tra le mura domestiche. Un paese libero totalmente chiuso è impossibile (e i danni sono già enormi sul piano economico e sociale, il disagio psicologico è più diffuso di quanto si immagini), un paese che via via si imunizza è un'impresa possibile.
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Il poker dei sottosegretari
Nel frattempo la macchina dell'informazione (e della deformazione) disquisisce sulla durata del governo Draghi, sulla luna di miele, sul consumo e la vita corta degli esecutivi. Sono tutti argomenti che hanno un solo difetto: dimenticano che il governo Draghi è nato per rimettere in sesto il paese e non per farsi amare con le dirette su Facebook e le false promesse. È vero, Draghi ha poco tempo (e lo sa), ma il tempo del nostro declino se continuiamo nella battaglia tra guelfi e ghibellini sarà doloroso e infinito. I partiti? Babele in cerca di sottosegretari, non sono ancora stati nominati - il Consiglio dei ministri sta per cominciare - perché la baruffa interna è stata totale. Draghi lascia che si chiariscano le idee, ma il tempo è scaduto. Oggi si fa tutto, il governo non può perdere altro tempo
Al centro di questa scena, c'è un partito che è stato sconfitto dalla realtà, il Pd. Ha perso per deficit di realismo, per una visione della società contemporanea che sta a mezz'aria, fluttua trasportata dal vento e regolarmente atterra su qualche poltrona. Quello che segue è un dialogo sul Pd, è avvenuto ieri sera tra il titolare di List e altre persone che si occupano di politica e coltivano la libera discussione. Buona lettura.
04
Due o tre cose sul Pd. Una chiacchierata notturna
Titolare. Posso? Il Pd, caso molto interessante. Chi frequentano? Chi se li fila nel dibattito internazionale? Ma che dico, rionale. Cosa producono sul piano della teoria e prassi? (sì, Gramsci). E cosa dà loro titolo per definirsi di sinistra? Non hanno la più pallida idea di cosa sia una fabbrica e chi sia un operaio, della Scuola di Francoforte ignorano la dirompente attualità dell’analisi (e non delle conclusioni), avevano legioni di reietti da difendere, si sono consegnati all’avvocato Conte vien dal nulla e a un ex concorrente del Grande Fratello. O Conte o morte (morte), mai più con Renzi (con Renzi), la carta Draghi non esiste (Toh, Draghi), mi raccomando, il perimetro (toh, la Lega). E qui mi fermo. Hanno chiuso la porta a ogni riformismo, praticano un patetico settarismo, stanno in piedi, ma zombificati. Tanti auguri
Un segnale dalla navicella del disincanto. Non importa quello che fanno o dicono (da anni, già da Renzi, anzi da prima di Renzi, da Veltroni) i dirigenti del Pd. Il Pd è come la nave generazionale di "Universo", il romanzo di fantascienza di Robert Heinlein che immagina un pezzo di umanità che ha perso anche la coscienza (dopo un ammutinamento, diciamo la crisi del 2008 e le elezioni del 2013 messe insieme, per capirci) di essere in una immensa nave spaziale in navigazione da secoli verso una nuova terra. E pensano che quella nave sia appunto l'Universo. Ma fino a che c'è l'autopilota la nave va infallibilmente lì dove è stato progettato che andasse. Per quante cazzate dicano, pensateci bene, alla fine il Pd le fa sempre più o meno giuste: rielegge Napolitano, fa (prova a fare) la riforma costituzionale, elegge Mattarella, tiene in linea di galleggiamento il paese, va all'opposizione dei gialloverdi, poi fa il governo giallorosso, ci riporta in Europa e ci fa entrare i 5S, e infine subito si allinea su Draghi che fa andare in Europa anche la Lega. Quasi tutte scelte fatte in contraddizione con le parole dette immediatamente prima. È l'autopilota (il modello è vecchiotto ma è di gran marca, ancorché la fabbrica, la De Gasperi-Togliatti, abbia chiuso). E fino a che l'autopilota funziona è sempre possibile che un gruppo di abitanti dell'astronave capisca di esserlo e impari di nuovo a pilotare.
Titolare. Là fuori c’è una realtà che ruggisce, una guerra planetaria dei vaccini (e l’Europa, vaso di coccio tra i vasi di ferro, la sta perdendo), il nuovo ordine del coronavirus (Kissinger, un anno fa sul Wsj), il cambio di paradigma e l’avanzata di un nuovo ordine monetario dopo Bretton Woods (con incredibili coincidenze, es. la guerra non era finita) basata sulla valuta virtuale (guardate dichiarazioni di Yellen oggi), dove Big Tech e Energy Company (il sottostante del Bitcoin è l’energia consumata che serve a produrlo) sono in competizione con le banche e la sovranitá dell Stato (battere moneta) e il Pd è andato a dire a Draghi cosa fare. Neanche Tognazzi l’avrebbe pensata così.
Una voce dal Palazzo dei Sogni. Non so se sono proprio andati e irriformabili, fatto sta che oggi questo Pd è una roba da non crederci, e avanti così non ne azzeccheranno più una! Ma in fondo da soci fondatori di questa “amalgama malriuscita” (D’Alema docet) un po’ restiamo affezionati (non tutto è centralismo romano e altrove c’è ancora vita), ma vero è che se i Bonaccini aspettano ancora di cogliere chissà quale attimo restando alla finestra assistendo da lontano a questa agonia, il problema non c’è l’avrà solo il Pd. Altro che autopilota, come dice Mario, sicuramente voi avete letto Il Palazzo dei Sogni di Ismail Kadaré, che descrive una terribile e misteriosa istituzione burocratica il cui scopo è quello di controllare i sogni di tutte le persone per poter eliminare i sogni di due tipi: quelli che immaginano il futuro e quelli che sono grado di influenzare la vita degli uomini. Ecco, futuro e vita sono le due cose che oggi mancano terribilmente e drammaticamente per la prima volta a tutti, e non vedo in giro grandi visioni politiche, e penso che il problema numero uno di Draghi e di chi spera in un nuovo polo centrale sia occuparsi proprio di questo
Il rintocco del Deep State. Miei cari, dello stato attuale del Pd (dopo il fallimento della leadership debole e inclusiva di Veltroni e di quella aggressiva e situazionista di Renzi) è superfluo parlare. Non è un soggetto riformabile, inutile accanirsi. Il punto è che, in un paese immobile come l'Italia, continua a rappresentare un 16/20% di deep state (burocrazia, impiegati pubblici, amministratori locali). Che, dal '94 in poi, né Berlusconi, né Salvini, né i 5s sono riusciti a conquistare (vi ricordo che negli ultimi 26 anni il PD ha perso il potere solo per brevi, brevissimi periodi, poi se l'è sempre ripreso). Dunque il problema, dal nostro punto di vista di analisti, è che cosa ci si può immaginare o augurare che avvenga, sul piano sistemico, dentro questo partito. Risposta? In generale boh, perché se non c'è o un sommovimento sociale che cambia il paese dalle fondamenta o una fortissima iniezione di leadership che lo cambi dall'alto (e abbiamo verificato l'impossibilità di questa soluzione), il deep state lì resta e alla fine trova sempre rifugio nel PD. Piùconcretamente l'unica speranza è che in una piena conversione proporzionale del sistema, la quota parassitaria del Pd si assottigli progressivamente e maturi una forza nuova capace di insediarsi al centro. Così la vedo grosso modo.
Titolare. Ok, d’accordo sul Deep State (senza la dignità e storia incredibile di quello americano, consiglio a tutti la lettura di "Gatekeepers") ma il punto è che il “me ne fotto” sul Pd (programma di ogni giorno) poi si scontra con i colloqui con tanti che (oggi al governo) fino a tre giorni fa mi dicevano (eh, hai ragione, ma con la Lega come facciamo?). Ora mettiti nei panni del cronista, non siamo all’analisi politica ma alla psicanalisi tout court e sul lettino (d’ospedale) ci finiamo tutti, perché basta leggere le dotte cronache piene di nulla e colme di fiele che stanno piovendo su Draghi per capire che il disegno di tanti (e soprattutto di quel Deep State alle vongole) è quello di divorare Draghi, digerirlo e poi sputarne fuori la lisca come segno di vittoria. E allora, no, il me ne fotto è un po’ più complicato. Si dice: ah, la responsabilità. Di grazia, su cosa?
Tra marito e moglie, il Pd. Mia moglie, consulente Nazioni Unite: “Voto Pd perché alla fine non so chi votare , non ho alternative ... alla fine non fanno danni, stanno lì e dicono cose di buon senso, a destra non mi piace ciò che dicono su immigrazione “.
05
Zingaretti e... Barbara d'Urso
Il problema è che fanno danni. Un dibattito notturno sul Pd, c'è di meglio dirà qualcuno. Ma la mattina dopo, è arrivato il peggio. Cosa? Questo:
Il Partito democratico e la frontiera della lotta democratica: il programma di Barbara d'Urso. Parte la sigla degli Intillimani, poi vai con la televendita.
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Il suicidio di Antonio Catricalà
Un colpo raggelante, la notizia che squarcia la giornata. Antonio Catricalà, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, già presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, si è suicidato sparandosi alla testa con una Smith & Wesson calibro 38. Il corpo è stato trovato sul balcone del suo appartamento in zona Parioli. Al momento del suicidio, la moglie si trovava in casa. Secondo la testimonianza della signora Diana, Catricalà era un po' depresso negli ultimi tempi, non aveva gravi patologie e non presentava un quadro personale critico al punto da spingerlo al suicidio.
La morte di Catricalà è un lampo nella Roma del potere. La sua carriera è stata quella di un uomo che faceva da collegamento tra le istituzioni del diritto e la politica. Un calabrese di tagliente intelligenza, abituato a muoversi nella Roma del sottopotere che in realtà è stato sempre il solo potere reale, fu allievo di Pietro Rescigno e Federico Caffè, diritto e economia. Non era un "professore", la sua scienza era la prassi del giorno dopo giorno, per alcuni che conosco è stato un maestro, per altri un nemico e poi un amico ritrovato, fu un uomo di aspre battaglie, un avversario difficile che non mollava mai la presa, fu l'inattesa telefonata di consigli e consolazione, indirizzo e trama dell'esistenza. Fu immanente, mai assente, un potente sommergibile dell'amministrazione. Non era un teorico, ma un soggetto di genio risolutivo che era la cinghia di trasmissione della norma dentro la politica. Per questo fu la propulsione silenziosa di tre governi di diversa natura (Silvio Berlusconi, Mario Monti e Enrico Letta) e per questo suo talento di interprete della norma applicata alla gestione del potere il suo contributo veniva richiesto a destra e a sinistra. Ci fu chi lo definì berlusconiano, sbagliando clamorosamente l'attribuzione, forse fu lettiano (Gianni) e in ogni caso fu uno che aveva il dono della sintesi in una Babele, dunque era indispensabile a tutti. Risolveva problemi, Catricalà.
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Antonio Catricalà con il premier Mario Monti il 27 febbraio del 2012 (Foto Ansa).Catricalà aveva un tratto del carattere doppio che lo trasformava di volta in volta in silente orchestratore e gioviale conversatore. Sapeva essere spigoloso e coriaceo, ma alla fine, dopo la battaglia, conosceva l'arte del (ri)pensamento, porgeva la mano quando tutta l'amicizia sembrava perduta, proprio nel momento in cui bisogna recuperare il tratto dell'umanità. Nel Palazzo, con lui l'incontro era sempre quello del corridoio, entra ed esci, una battuta e via, quella che poi dava il senso di ciò che stava accadendo. Catricalà era un uomo che sapeva sorridere della liturgia del potere e questo aumenta lo sgomento per la sua morte, per questa morte. Una pistola. Catricalà. Mi sembra impossibile. Ci incrociammo a Cortina, eravamo soli nella hall di un albergo pieno di sole e pace, parlammo di politica, fu l'occasione presa al volo senza alcun ingombro formale, un faccia a faccia di quelli che restano perché ora ne ricordo il guizzo delle pupille dietro le lenti. Catricalà era un uomo moderato e temprato dal potere, ma il suo giudizio restava severo, aveva vissuto in prima linea la crisi del 2011, il default alle porte, la necessità imperfetta del dovere fare in fretta, la drammatica stagione dell'austerità. Era la macchina a Palazzo Chigi di un esecutivo costretto a tagliare per non perire sotto la ghigliottina dei mercati. Era nella lista dei tecnici in servizio permanente effettivo, ma definirlo tecnico era proprio l'errore grossolano, lui non contestava l'etichetta, ma non corrispondendo alla sostanza non poteva farla propria, era una riduzione banale della persona, proprio lui che era un grand commis. Nella sua cartellina deambulava da un ufficio all'altro tutta la politica. Ricco di relazioni, era in fondo un uomo solitario, con un tratto di maliconia solare, un bagliore che proiettava un'ombra. Quell'ombra oggi non c'è più. Che sia lieve la terra a Antonio Catricalà.
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4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.