4 Maggio

Un linciaggio vero e la falsa guerra tra Stati Uniti e Italia

Undici italiani linciati a New Orleans nel 1891. Accusati di aver ucciso il capo della polizia, furono assolti e la folla li massacrò. Subito dopo si diffuse la fake news dell'arrivo della corazzata Caio Duilio per bombardare l'America. Un racconto di Marco Patricelli su falso, errore e orrore. Le scuse per la strage sono arrivate 128 anni dopo, lo scorso 11 aprile

di Marco Patricelli

Qualcuno in Italia lo pretendeva, qualcuno negli Stati Uniti lo temeva. Persino in tempi di fake news e a 128 anni dai fatti non è ben chiaro come la notizia di una spedizione navale punitiva italiana su New Orleans abbia preso a circolare in Louisiana e a Washington in quella primavera del 1891, come rappresaglia per il linciaggio di undici italiani processati con l’accusa di aver ucciso il capo della polizia e che erano stati assolti da un tribunale. Quel che è certo è che il console italiano a New Orleans, Pasquale Corte, aveva chiesto a Roma l’invio di una nave da guerra, e si sarebbe accontentato pure della sola promessa di farlo, pur di dare un segnale forte alla comunità dell’immigrazione italiana. Ed è altrettanto certo che c’era stato chi negli Stati Uniti si era fatto il conto della serva e aveva scoperto che il giovane Regno d’Italia aveva in linea una flotta di ben undici corazzate moderne e un esercito che era oltre dieci volte quello della repubblica americana, che poteva opporre appena tre navi da battaglia e appena 130.000 soldati. Non solo: sarebbe bastata una sola corazzata col tricolore, come la “Caio Duilio” (considerata la nave da guerra più potente del mondo, nel disegno che apre List, il varo a Castellammare di Stabia l'8 maggio del 1876) a fare scempio della flotta a stelle e strisce. Se quindi Roma avesse davvero deciso di mostrare i muscoli oltreoceano, come alcuni in Italia volevano, sarebbero stati guai seri.

Questo in teoria. In pratica il governo italiano non aveva alcuna intenzione di spingere la tensione oltre la rottura delle relazioni diplomatiche e men che meno di imbarcarsi in un conflitto. I Documenti diplomatici italiani (Seconda serie, vol. XXIV), infatti, mostrano molta cautela e neppure l’idea astratta di...


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