28 Settembre

Un mare di guai

La fuga di gas nel Mar Baltico, la guerra in Ucraina che dopo sette mesi è trincea e bolletta energetica. La Russia che va in guerra, la tragedia dei coscritti dal presente fino alle pagine di 'Stalingrado'. Avanti popolo, l'Italia ha votato Giorgia, ma il governo con Salvini è un rebus. I resistenti canori? Scendano in piazza per le donne dell'Iran

Che succede? Siamo passati da cosa bolle in pentola a cosa bolle in mare (vedi qui sopra) e il problema resta quello del gas, dal fornello al tubo, è solo una questione di chilometri, ma il collegamento è quello. Nel Mar Baltico il gas ora è questione visibile, increspatura ondosa, presagio.  Dopo sette mesi di guerra, il referendum sull'annessione delle zone occupate, la coscrizione per il fronte, la Russia è là, nonostante i proclami dell'Occidente sull'imminente caduta, la fine dell'uomo del Cremlino, il suo impazzimento, la cospirazione che prima o poi l'avrebbe levato di mezzo. Non è accaduto niente di tutto questo, forse un giorno vedremo la rovina, le macerie, un'altra presa del Palazzo d'Inverno, ma l'effetto ora è quello di al lupo al lupo. Non si riesce ad esser seri nemmeno con la guerra, hanno instagrammato il conflitto, messo i servizi segreti inglesi su Twitter (che fanno una propaganda così visibile da essere ridicola) e mentre rotoliamo nel fango-social, la sconfitta di Putin non c'è e il rischio che le nostre democrazie saltino con il gelo, con il nichilismo di chi non crede in niente, è visibile.

L'Italia ha votato, Giorgia Meloni ha vinto, ci sarà un governo di centrodestra, l'esecutivo politico che gli italiani hanno cercato, nonostante Draghi, contano le urne. Sul ci sarà un governo di centrodestra, bisogna verificare il funzionamento del paracadute. Quella di Meloni è impresa possibile, ma non semplice. La Lega ha un segretario che esce dalle elezioni ridimensionato, ammaccato, con un problema istituzionale (lui e la Russia, le sue dichiarazioni scomposte che cozzano con il fatto parlamentare) che emerge quando si sfoglia l'album dei ministeri che contano. Salvini vuole entrare nel governo, ma la sua collocazione non è semplice e Meloni non ha nessuna intenzione di farsi trascinare a fondo al primo giro....


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