21 Gennaio

Un mondo di forse e qualche certezza

Lo scenario dell'imprevedibile. La guerra in Ucraina è in stallo (e la Germania non vuole inviare i tank). A Davos sono ottimisti sull'economia (anche in Italia, ma non troppo). L'America ha un problema con il tetto al debito. La rivoluzione della super intelligenza che sconvolgerà il settore Big Tech (e la nostra vita)

Che succede? Viviamo in un mondo di 'forse', facciamo i conti con i dubbi sul domani. La guerra è in stallo, sempre più sanguinosa, Russia e Ucraina si preparano a un'offensiva di primavera (ma bisogna superare l'inverno), il vertice dei ministri della Difesa dei paesi Alleati a Ramstein, in Germania, è fallito perché i tedeschi non vogliono fornire i carri armati Leopard a Kiev. Berlino teme un allargamento del conflitto. Sono timori fondati, nessuno conosce le prossime di Putin. Nota sul taccuino: si era detto che l'era dei carri armati era finita, le immagini dei carri russi sfondati dai missili ucraini venivano celebrate come una svolta strategica, in realtà i tank in battaglia sono necessari e per questo Zelensky preme sugli Stati Uniti e gli altri paesi. Fine di un'altra mitologica scoperta della guerra nel cuore dell'Europa, la battaglia del Novecento è tra noi più che mai.

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Gli ottimisti di Davos

Sul piano economico, a Davos pare regnasse l'ottimismo (dunque bisogna diffidare), il Fondo monetario internazionale e la Banca centrale europea pensano che la recessione sarà meno intensa e sulla durata la parola gettonata è 'breve'. Intervenendo alla sessione finale del World Economic Forum, Kristalina Georgieva, direttore del Fmi, ha affermato che il panorama economico è "meno negativo di quanto temevamo un paio di mesi fa"; sulla stessa lunghezza d'onda Christine Lagarde, presidente della Bce: "Qualcosa migliorerà". La schiarita (vedremo quanto dura) è dovuta all'apertura dell'economia cinese, alla fine della politica Zero Covid decisa da Xi Jinping. Basterà? Con l'inflazione così alta e la politica protezionista del governo americano... no. Un esempio da una grande economia: a dicembre l'inflazione in Giappone è salita ai massimi da 41 anni, l'indice dei prezzi al consumo core (esclude i beni alimentari) è aumentato del 4% su base annua, superando per il nono...


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