10 Luglio

Un po' di Netflix da (non) vedere

Play / Fuori Series. Quattro scelte, una da evitare (quella sui vampiri), tre da vedere. 'First Kill' è un disastro (se volete vedere come si confeziona un flop creativo, allora è perfetta). 'La casa di carta' (in modello esportazione coreana) funziona. 'Di4ri' è per gli adolescenti. Il meglio sullo schermo è una docuserie, Keep Sweet

di Gabriele Landrini

Quando si parla di Netflix, numerose sono le produzioni che settimanalmente vengo messe a disposizione degli utenti. Nettamente più ricca e prolifica dei suoi competitor, la piattaforma di streaming più nota al mondo ha ormai fatto della quantità (e non, ahimè, della qualità) la sua cifra distintiva. Proprio alle nuove produzioni di Netflix è dedicato l’articolo di oggi: dal fantasy al documentario, dalla Corea all’Italia, ecco quattro serie originali da recuperare o da schivare.

First Kill, vampiri e cacciatrici in una serie da evitare

Iniziamo la rassegna della settimana con una serie assolutamente da evitare. Nata dalla penna di V. E. Schwab, First Kill racconta la storia di una cacciatrice di vampiri adolescente che si innamora di una giovane vampira sua coetanea. Il loro amore, apparentemente impossibile, sconvolgerà il precario equilibrio delle famiglie di cui fanno parte, da sempre irrimediabilmente nemiche tra loro. Quella di First Kill non è una storia certo nuova: attingendo da diversi prodotti a tema vampiresco (che spaziano da Buffy a Twilight, passando per The Vampire Diaris), la serie tenta di aggiornare un topos ormai classico al mondo moderno, intrecciandolo anche a una narrazione fortemente LGBTQ+. Il risultato è disastroso su più punti: se quanto raccontato appare infatti prevedibile, la messa in scena è visivamente votata al risparmio, mentre i toni generali virano sul (melo)dramma, in un modo che appare non volutamente parodistico. Non fate il mio stesso errore: evitatela.

La casa di carta: Corea, il Professore sbarca in oriente

Prendete uno dei più grandi successi della storia di Netflix, ovvero la produzione spagnola La casa de papel e riproponetela in chiave coreana, cavalcando l’onda dell’interesse destato da prodotti come Squid Game: il risultato sarà La casa di carta: Corea. Il rischio era prevedibilmente altissimo, data anche la rapidità...


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