22 Luglio

Una biblioteca per l'estate

I libri di List. Lorenzo Castellani ricorda che ognuno di noi è la sua libreria. Ecco i suoi consigli di lettura. Dalle fredde steppe russe di Dostoevskij, ai saggi di politica di Thomas Mann e Carl Schmitt. Grandi trasformazioni, piccole confessioni, gialli, vite dissipate, libertini e libertine e... qualche libidine.

di Lorenzo Castellani

Nelle stanze segrete di List si nasconde una libreria in cui solo gli abbonati possono ficcare il naso per gentile concessione del titolare e dei suoi apprendisti. È estate ed è tempo di saccheggiare gli scaffali per portare le letture sotto l’ombrellone. Ogni uomo è la sua libreria, da essa molto si può comprendere. Ci sono letture strong, soft e light. Saggi, romanzi e divertissement letterari. Poi c’è la localizzazione geografica perché è il luogo a fare il libro.

Andiamo con ordine ed iniziamo dalle fredde steppe russe giusto per rinfrescarsi dalle torride giornate dell’estate italiana. Per capire Putin, e l’aurea che questo esercita sull’Europa e oramai anche sugli Stati Uniti, ci si deve affidare al russo più grande: Fedor Dostoevskij, che nel suo capolavoro politico I Demoni svela molto del sostrato della politica moscovita, ma anche del senso di smarrimento di vivere in un mondo in cui nessuna autorità morale o religiosa riesce a fornire valori superiori per orientare l’azione politica. Lo scrittore ha ispirato visioni morali rintracciabili Limonov di Emmanuel Carrerè, biografia smaliziata e godibilissima di uno dei più eclettici russi contemporanei, e credi politici come La Quarta teoria politica del filosofo Alexander Dugin, il più influente intellettuale dell’era Putin e oramai teorico discusso anche negli ambienti culturali europei.

Con tutti questi sconvolgimenti geopolitici è tornata protagonista la storia e il realismo ha mandato a gambe all’aria l’idealismo liberal. Per questo lo storico Mark Mazower ha scritto Le ombre dell’Europa per ricordare come la democrazia sia stata frutto di un percorso accidentato, tragico, sanguinario e di quanto siano fragili le sue fondamenta. Mazower tra le pieghe della storia ricorda perché quando si parla d’Europa, e delle sue costruzioni politiche, bisogna sempre avere il senso del limite e la consapevolezza delle sue molteplici identità. L’identità più forte...


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