24 Novembre
Una cena a Bruxelles e un conto da pagare
Stasera l'incontro tra il premier Conte e il presidente della Commissione Ue Juncker. La strategia del perdere tempo per prendere tempo, il necessario compromesso che per ora non si vede. America First e cambiamento climatico, mappe di un'emergenza reale. La voiture di Macron è sempre in panne: gilet gialli oggi a Parigi, una questione di farina e benzina
Stasera il premier Giuseppe Conte incontrerà a cena a Bruxelles Jean-Claude Juncker, il presidente della Commissione Ue. Ore 19.30 nel palazzo della Commissione, menù leggero, fine pasto e saluti entro le 21.30. L'appuntamento segna la reale partenza del negoziato tra Italia e Unione europea sul bilancio presentato da Palazzo Chigi. Insieme a Conte ci sarà anche il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, al fianco di Juncker ci saranno i commissari Ue Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis.
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Bruxelles-Roma, il difficile compromesso
Si cerca una soluzione di compromesso, ma i margini di manovra sono condizionati dalla posizione dei due partiti che compongono la maggioranza: Lega e Cinque Stelle non accetteranno una riduzione del deficit programmato (2.4 per cento) e provvedimenti cosiddetti "impopolari", tutti hanno il radar puntato sulle elezioni europee, Salvini e Di Maio si marcano a vicenda. In queste condizioni ogni azione di contenimento della spesa corrente è se non impossibile molto limitata, far scattare le clausole di salvaguardia, cioè l'aumento dell'Iva, sarebbe una soluzione logica, ma con questi chiari di luna non c'è spazio, i due partiti della maggioranza vogliono la riforma previdenziale e il reddito di cittadinanza - e hanno mantenuto gli 80 euro con la formula del "non si toglie niente" - senza tagli non si riequilibra il rapporto, dunque si va a Bruxelles con quale reale obiettivo? Conte nel suo intervento in Parlamento l'altro ieri (qui il discorso integrale) ha detto che punta su "tempi distesi" per l'avvio della procedura di infrazione, cioè il classico gioco politico del perdere tempo per prendere tempo. Tutto qui? L'altro ieri in Senato il ministro Tria rispondendo al question time ha confermato questa linea, vediamo lo stenografato della sua risposta alle interrogazioni:
TRIA, ministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, nel corso dei miei precedenti interventi in Parlamento ho avuto...
Stasera il premier Giuseppe Conte incontrerà a cena a Bruxelles Jean-Claude Juncker, il presidente della Commissione Ue. Ore 19.30 nel palazzo della Commissione, menù leggero, fine pasto e saluti entro le 21.30. L'appuntamento segna la reale partenza del negoziato tra Italia e Unione europea sul bilancio presentato da Palazzo Chigi. Insieme a Conte ci sarà anche il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, al fianco di Juncker ci saranno i commissari Ue Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis.
01
Bruxelles-Roma, il difficile compromesso
Si cerca una soluzione di compromesso, ma i margini di manovra sono condizionati dalla posizione dei due partiti che compongono la maggioranza: Lega e Cinque Stelle non accetteranno una riduzione del deficit programmato (2.4 per cento) e provvedimenti cosiddetti "impopolari", tutti hanno il radar puntato sulle elezioni europee, Salvini e Di Maio si marcano a vicenda. In queste condizioni ogni azione di contenimento della spesa corrente è se non impossibile molto limitata, far scattare le clausole di salvaguardia, cioè l'aumento dell'Iva, sarebbe una soluzione logica, ma con questi chiari di luna non c'è spazio, i due partiti della maggioranza vogliono la riforma previdenziale e il reddito di cittadinanza - e hanno mantenuto gli 80 euro con la formula del "non si toglie niente" - senza tagli non si riequilibra il rapporto, dunque si va a Bruxelles con quale reale obiettivo? Conte nel suo intervento in Parlamento l'altro ieri (qui il discorso integrale) ha detto che punta su "tempi distesi" per l'avvio della procedura di infrazione, cioè il classico gioco politico del perdere tempo per prendere tempo. Tutto qui? L'altro ieri in Senato il ministro Tria rispondendo al question time ha confermato questa linea, vediamo lo stenografato della sua risposta alle interrogazioni:
TRIA, ministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, nel corso dei miei precedenti interventi in Parlamento ho avuto la possibilità di osservare come i fondamentali economici dell'Italia non giustifichino i livelli attuali dello spread. In questo momento non credo sia necessario prefigurare interventi straordinari di tutela del risparmio, ma sottolineo che il nostro sistema prevede diversi strumenti che in passato hanno già dimostrato la loro efficacia in tal senso. Ritengo che sia nell'interesse del Paese e dell'Unione europea sdrammatizzare i toni del dibattito interno ed esterno per garantire la prosecuzione del dialogo instaurato, che deve concentrarsi sugli elementi fattuali della proposta di bilancio e sugli strumenti di monitoraggio degli andamenti di finanza pubblica di cui già disponiamo. Siamo convinti che l'impianto della manovra assicuri il totale controllo dei nostri conti pubblici, nei limiti della moderata politica espansiva resa necessaria dal rallentamento dell'economia europea e italiana che si intende contrastare. Crediamo, inoltre, che la strategia delineata garantisca in ogni caso anche l'obiettivo della riduzione del rapporto debito-PIL, più volte ribadito dal Governo. Ricordo che, al momento, il disegno delle misure principali della manovra è ancora in via di definizione, al fine di garantire alle stesse la massima efficacia in termini di occupazione e sviluppo. Il dialogo con le autorità europee non verte sulle priorità strategiche definite nel bilancio, che sono prerogative nazionali. Le ragioni di fondo dell'azione che il Governo sta perseguendo sono state più volte evidenziate anche in sede europea e sono ulteriormente rafforzate dal confermato rallentamento dell'economia. Con questa manovra, il Governo sta cercando di contrastare il rischio di una terza recessione dall'inizio della crisi, che potrebbe avere effetti devastanti su un tessuto sociale e produttivo già messo a dura prova da quanto accaduto finora. È nostra intenzione ribadire, nell'ambito del dialogo con l'Unione europea, che i rischi prospettati non sono limitati soltanto al nostro contesto, ma possono riguardare anche gli altri Paesi dell'Unione. Per questa ragione, sarebbe quantomeno auspicabile un riconoscimento da parte delle autorità europee della necessità di affrontare questi rischi in modo congiunto e senza pregiudizi. In tale direzione prosegue il dialogo con la Commissione, con l'obiettivo di arrivare a una soluzione condivisibile.
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E lo spread? L'impatto sui mutui? Andiamo in profondità, cerchiamo di capire qual è la situazione e quali sono le soluzioni possibili.
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L'impatto dello spread
Anche su questo punto c'è un'interrogazione e una risposta di Tria in Senato, eccola:
TRIA, ministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, l'andamento dello spread sui titoli di Stato nei prossimi mesi sarà legato non solo alle scelte di politica economica, ma anche all'evoluzione del quadro economico e finanziario globale. Entrando nel merito dei quesiti rivolti dagli interroganti, per quanto riguarda l'impatto dello spread sui mutui ipotecari, si evidenzia che l'allargamento di tale differenziale, registrato a partire da maggio, non impatta sulle operazioni già in essere. Essi sono infatti a tasso fisso, oppure indicizzato al tasso Euribor a sei mesi, che è un tasso europeo e non specifico dell'Italia. Semmai vi fosse una correlazione fra spread del BTP ed Euribor, essa sarebbe indiretta. Il peggioramento del differenziale sui titoli sovrani italiani può influenzare il rischio di credito sui prestiti interbancari e pertanto influenzare al rialzo anche il tasso Euribor. D'altro canto, le preoccupazioni circa la situazione italiana potrebbero far rivedere al ribasso le aspettative sui tassi di policy della BCE; il che, a parità di condizioni, implicherebbe un Euribor più basso. Gli andamenti registrati da maggio a oggi mostrano che l'Euribor a sei mesi è aumentato di un solo punto base (centesimo di punto percentuale), da -0,27 per cento a -0,26 per cento, mentre il differenziale di rendimento sui titoli di Stato italiani e tedeschi a dieci anni (lo spread) è aumentato di più di 180 punti base, da circa 1,3 a 3,13 punti percentuali. Per quanto riguarda, inoltre, i prestiti di nuova erogazione, gli andamenti recenti potrebbero influenzare il margine che le banche applicano sul tasso Euribor a sei mesi (mutui a tasso variabile) e il livello dei tassi a lungo termine, nel caso dei mutui a tasso fisso. I dati della Banca d'Italia, disponibili fino a settembre, indicano che, sino ad allora, lo spread non ha influenzato in modo avverso il livello dei tassi sui mutui. A settembre il tasso medio sulle nuove operazioni, con periodo di determinazione del tasso fino a un anno, era infatti pari all'1,51 per cento, in discesa dall'1,55 per cento di agosto e marginalmente più basso che in aprile (1,52 per cento), l'ultimo mese prima delle tensioni sul mercato dei titoli di Stato. Anche per quanto riguarda i mutui a tasso fisso, i dati Banca d'Italia mostrano che a settembre il tasso medio sulle nuove operazioni con periodo di determinazione del tasso superiore a un anno era pari all'1,93 per cento, contro il 2,0 per cento di aprile. I tassi fissi offerti alla clientela sono stati probabilmente influenzati dall'aumento del rendimento sui BTP a lunga scadenza. Tuttavia, le banche hanno traslato in modo incompleto tale aumento, riducendo i loro margini. Inoltre, la scadenza prescelta per i mutui potrebbe essere variata in qualche misura. Ciò premesso, va tuttavia segnalato che i dati di fonte ABI per il mese di ottobre indicano un aumento del tasso medio sui mutui di nuova erogazione, che l'ABI quantifica in sette punti base, all'1,87 per cento dall'1,80 per cento precedente, secondo il suo campione. In conclusione, quindi, per rispondere alla specifica domanda sul grado di incidenza sui mutui della eventuale persistenza dell'attuale livello di spread, si evidenzia che, se l'aumento dello spread persistesse nel tempo, la traslazione sui tassi praticati dalle banche per i mutui ipotecari potrebbe risultare più significativa, come sembrano indicare i predetti dati ABI di ottobre. C'è contestualmente da notare che la principale ragione della resilienza sin qui mostrata dal sistema bancario è che la crescita dei depositi bancari è continuata fino a tutto settembre (e anche ottobre, secondo l'ABI), per cui le banche dispongono della liquidità necessaria. Inoltre, è bene ricordare che le banche sono meglio capitalizzate che in passato e hanno notevolmente ridotto il loro funding gap (differenza fra stock di prestiti erogati e raccolta tramite depositi e strumenti assimilati).
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Il tema dell'impatto dello spread è il vero nocciolo di tutta la questione e la soluzione del conflitto con la Commissione Ue è la chiave per cominciare a far scendere il differenziale tra Btp e Bund. La questione è come sempre politica. Sullo spread e la stabilità finanziaria, va fatto un approfondimento, leggiamo insieme il Rapporto sulla stabilità finanziaria pubblicato da Bankitalia.
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La stabilità finanziaria
Il Rapporto sulla stabilità finanziaria di Bankitalia offre una fotografia sullo stato di salute dell'intero settore finanziario, pubblico e privato. Cominciamo dal punto più urgente dello scenario, lo spread. Questa è la situazione globale:
Nel grafico a destra la curva rossa indica l'impennata dello spread italiano. Le ragioni sono note: alto debito, bassa crescita, forte pressione fiscale, pochi investimenti, alta disoccupazione, gap tra Nord e Sud, una presenza forte di povertà assoluta e relativa. Il report della Commissione Ue sul bilancio italiano parte dal fatto che il percorso di riduzione del debito negli anni passati è stato insufficiente (governi del centrosinistra) e boccia il bilancio italiano presentato dal governo Conte perché alla luce di questa situazione lo considera inadeguato a contenere il debito e aumentare la crescita. Siamo nel campo dell'econometria e delle previsioni, terreno molto scivoloso, ma questo è il quadro. Lo spread di fronte all'incertezza politica, al conflitto tra Bruxelles e Roma, alle dichiarazioni discordanti di esponenti del governo, si è impennato e francamente non si vede come potesse andare diversamente, si misura il rischio e questo aumenta quando il quadro di governo non è certo e si privilegia la spesa in paese con il Pil rasoterra. La presenza degli investimenti, inoltre, è messa in dubbio dalla linea politica del Movimento Cinque Stelle, un partito che ha mostrato un'ideologia anti-industriale, non aperta all'innovazione, sempre critica nei confronti delle infrastrutture e delle Grandi Opere, cioè l'elemento che serve a riequilibrare la spesa per finanziare il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni. Come in ogni buona famiglia, a fronte di una spesa ci deve essere un'entrata, altrimenti si fanno debiti crescenti e alla fine si fa anche crac.
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L'Italia. Così forte e così fragile
Questa tabella tratta dal Rapporto sulla stabilità finanziaria pubblicata ieri da Bankitalia spiega bene la situazione particolare del nostro paese nel quadro globale:
L'Italia è un gigante fragile. Prima di tutto abbiamo la crescita più bassa in Europa (prima e seconda colonna), poi un rapporto tra debito e Pil (seconda e terza colonna) superato solo dalla Grecia. Il Portogallo con il 121.5 per cento di rapporto tra debito e Pil non è certo il nostro benchmark e fare raffronti con le economie degli Stati Uniti e del Giappone è una follia perché parliamo della prima e della terza economia del mondo, con una loro banca centrale e asset incomparabili. L'Italia ha ancora un buon avanzo primario e una quota importante di debito (il 37 per cento) collocata all'estero che impone equilibrio. La nostra gestione senza il debito e gli interessi che genera sarebbe ottima, ma il debito c'è e con questo bisogna confrontarsi, ecco perché lo spread è da tenere sotto controllo. Qui albergano anche le ragioni che sostengono la necessità di fare una politica di espansione e non di austerità, il problema è come si fa la crescita. Con le idee, chiamiamole così, di Di Maio, tutto è più difficile e potrebbe diventare impossibile se non si sostengono gli investimenti con determinazione. Questo è il reale corto circuito in corso nel governo, rischio che avevamo segnalato ben prima della sua costituzione.
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Su questo scenario aleggiano gli imprevisti, gli shock geopolitici e quelli naturali. Ne abbiamo avuto un esempio diretto nelle scorse settimane con il maltempo che si è abbattuto sul nostro paese, miliardi di danni. Un documento di grande interesse è stato pubblicato ieri dal governo americano: il report sul cambiamento climatico. Nonostante Trump abbia le sue idee spesso singolari, si tratta di un tema che non può essere eluso.
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America First e cambiamento climatico
America First non può essere solo business, economia, finanza. La Casa Bianca ha davanti fatti non più eludibili e sul clima gli Stati Uniti devono essere la guida, non in maniera dogmatica, ma pragmatica. Trump ha le sue idee spesso singolari anche su questo tema, ma sa che è un tema nell'agenda della super potenza. Vediamo perché. Prima di tutto, la mappa delle regioni climatiche americane:
Ognuna di queste macro-aree ha caratteristiche proprie, sono delle singolarità. L'America non è New York o San Francisco, è un immenso continente con una varietà climatica incredibile, una terra bellissima che ha bisogno di cura costante. Il rapporto è di enorme interesse, proveremo a riassumerne gli alert con una serie di immagini e mappe. Ecco i quattro scenari possibili sull'innalzamento della temperatura:
Effetto sul livello dei mari sulla costa americana? Eccolo:
Questo scenario mette a rischio non solo le infrastrutture civili, ma anche quelle militari, parliamo del settore strategico della Difesa. La più grande base navale degli Stati Uniti a Norfolk, in Virginia (nella foto qui sotto, una base immensa, il titolare l'ha visitata anni fa per un periodo di studio su difesa, Nato e politica estera), potrebbe letteralmente sparire:
Queste sono le basi militari americane che subiranno un forte impatto a causa del cambiamento climatico:
L'acidificazione dei mari, l'innalzamento delle temperature, mutano le condizioni di sopravvivenza delle specie marine. Le barriere coralline delle isole americane sono praticamente tutte a rischio, se cade questa barriera, le isole sono destinate a scomparire. Diventa prioritario dunque il lavoro di coltivazione e ricostruzione del corallo:
Tutto questo significa una presenza attiva e non passiva dell'uomo, un costante lavoro di ricerca scientifica e innovazione per ridurre le emissioni di Co2, un lavoro di diffusione del riciclo e della cultura dell'economia circolare.
L'impatto sulle infrastrutture energetiche - quelle che ci consentono di svolgere le nostre attività quotidiane elementari, sulle quali non riflettiamo perché le diamo per scontate e in realtà non lo sono - è potenzialmente devastante, guardate qui:
Non c'è un solo settore che non possa essere colpito, un forte innalzamento delle temperature della Terra è capace di mandare in crisi il sistema di produzione e distribuzione dell'energia. Il surriscaldamento dei mari sulla costa americana dal 2012 in poi ha avuto conseguenze che vediamo in questo grafico qui sotto:
Provate a immaginare cosa sta accadendo su un territorio fragile come quello dell'Italia e nel Mar Mediterraneo, sulle nostre coste. Stiamo assistendo non alla fine del mondo, ma al suo consumo, alla sua dissipazione. Possiamo fermare tutto questo? Le forze della natura sono inarrestabili, l'uomo non deve peggiorare le condizioni del clima ma migliorarle. Viviamo tempi surriscaldati. Troppo. Senza forse.
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Che facciamo ora? Andiamo a Parigi, per Macron sarà una giornata surriscaldata.
05
I gilet gialli oggi a Parigi
I gilet gialli oggi tornano a Parigi, su Facebook le adesioni alla manifestazione contro il caro carburanti deciso dal governo francese sono state 35 mila, ma questo numero è del tutto virtuale, nessuno può sapere che cosa accadrà stamattina nella capitale. La manifestazione della scorsa settimana ha colto tutti di sorpresa e alla fine il ministero dell'Interno ha stimato 280 mila partecipanti in tutta la Francia.
Si teme l'azione dei casseurs, le forze dell'ordine hanno preparato una cintura di sicurezza nel centro di Parigi, la Torre Eiffel sarà chiusa ai visitatori. Cinquemila poliziotti saranno schierati per le vie e i punti sensibili della Capitale.
Le autorità francesi sono davanti a qualcosa di totalmente inedito: un movimento spontaneo e disorganizzato come non mai. Neanche il luogo della manifestazione a Parigi è certo: inizialmente era stato fissato un appuntamento in Place de la Concorde, il ministro dell'Interno Christophe Castaner ha autorizzato una manifestazione a Champ-de-Mars, ma sono già accese le polemiche sul divieto di accesso a Champs-Elysées. Marine Le Pen ha colto la palla al balzo per criticare il governo.
Situazione delicata per Emmanuel Macron che martedì proverà a rispondere alla protesta con una rimodulazione della tassa sui carburanti e l'apertura di un tavolo sociale per la transizione ecologica. Abbiamo il taccuino squadernato, pronti a registrare i fatti della cronaca di oggi. Per chi avesse perso le puntate precedenti...
06
Macron, i miserabili e la rivolta del gilet giallo
La protesta contro il caro carburanti dilaga. Il ministero dell'Interno: oltre 280 mila manifestanti, migliaia di posti di blocco. Tensione e scontri: un morto e 227 feriti. Secondo i sondaggi la manifestazione ha il consenso di oltre il 70 per cento dei francesi. Si è svegliata la nazione della campagna e delle periferie. Come nasce il movimento dei "gilet gialli". Per il Presidente è un avversario politico sconosciuto nato sulla Rete
I miserabili in gilet giallo. Eric Zemmour sul Figaro coglie perfettamente la situazione e rovescia la frase simbolo della Rivoluzione francese, quando Luigi XVI chiede: "È una rivolta?". E come risposta ottiene da François Alexandre Frédéric de La Rochefoucauld: "No, sire, è la rivoluzione". Zemmour si diverte a rovesciare la situazione: "È la rivoluzione? No, sire, è una rivolta". Non cadrà l'Imperatore, Macron resterà all'Eliseo, ma quello che sta accadendo in Francia è un passaggio da tenere a mente, segnare sul taccuino. Zemmour arriva a conclusioni che da tempo sosteniamo su List: "È tornata la lotta di classe". I poveri, la classe media che diventa bassa, sono in rivolta. Sta accadendo in tutto l'Occidente, in varie forme. In Francia sono scesi in strada, hanno fatto i blocchi, hanno usato questa forma estrema - e pericolosa - perché si sentono stritolati dall'ingranaggio di una politica - e un capitalismo, ci torneremo presto su questo punto - che non ha freni e travolge il futuro dei più deboli. È una protesta su cui molti hanno messo il cappello (Mélenchon, Le Pen, altri) ma è essenzialmente No Brand, qui vediamo un solo marchio stampato a fuoco: quello di una crescente inquietudine e disperazione che sta frantumando la fiducia nella democrazia e nella società liberale. Continua a leggere l'articolo su List.
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In Francia come potete immaginare la discussione sul tema è accesa e con un livello culturale ben differente da quello dell'Italia, dove sul tema del populismo le presunte classi colte hanno trasformato la faccenda in competenti vs bifolchi, innescando un dannoso processo di negazione e rimozione del problema. Questa è la netta divergenza tra l'Italia e la Francia, qui la chisura della mente, là si cerca di capire il problema, non si chiudono le porte alle riflessione, non si fa insultificio d'ordinanza nella bolla della Rete. Si scende dal piedistallo, si va in strada e si studia senza pregiudizi quello che succede là fuori. Tutto molto più importante delle battute dei competenti da tastiera.
07
Farina e benzina
Il Groupe d'études géopolitiques di Parigi propone una lettura interessante del fenomeno dei gilet gialli. Prima di tutto rileva come non siano euroscettici a prescindere, ma concentrino la loro protesta sul governo e la presidenza di Macron. Dunque il nemico non è a Bruxelles, l'Unione europea è accusata semmai di avere una gestione opaca e inefficiente, ma il problema sta in casa, a Parigi. L'altro punto è l'analogia storica tra la "guerra della farina" in Francia del 1775. La liberalizzazione della vendita provocò un rincaro e la rivolta dei poveri che accusarono il monarca di mancare al suo obbligo principale: nutrire il suo popolo. Così Macron oggi è accusato di non aver tenuto in nessun conto le classi basse, i pendolari, quando ha imposto la tassa sui carburanti in nome di una transizione ecologica necessaria (come abbiamo visto dal documento sul cambiamento climatico) ma che con quell'atto, basato su una scarsa conoscenza del territorio e della popolazione, ha finito per trasformarsi nella bolla imperiale di un tiranno. Siamo nel sottile e tagliente campo delle metafore del politico, alle fondamenta di tutto, la dottrina del Principe.
Se il monarca sbaglia - e il Presidente della Francia ne eredita tutto il sistema liturgico del potere - il bersaglio è lui e su questa figura si applicano esempi alternativi per risolvere la crisi. Così nella Lettre du dimanche leggiamo che "la rabbia si è concentrata sul Presidente della Repubblica e sul governo, mentre Vladimir Putin, molto più di Donald Trump, è stato spesso definito come l'archetipo della leadership necessaria" per la Francia e "alcuni hanno anche citato Matteo Salvini". Farina. Benzina. Pane e movimento. Cos'altro c'è di più vicino alla realtà quotidiana?
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dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.