8 Maggio
Una crisi radioattiva
L'Iran a un anno esatto dal ritiro degli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare annuncia un nuovo piano per l'arricchimento di uranio. La Casa Bianca aspetta altre mosse da Teheran (e manda una portaerei nel Golfo). Chi ha vinto e chi ha perso davvero nel caso Siri? Roma, Virginia Raggi contestata per la casa ai rom, Di Maio irritato con la sindaca, ma c'è un clima intollerabile
Che succede? I prigionieri liberi, Di Maio e Salvini, continuano la loro perigliosa navigazione a Palazzo Chigi. La sceneggiatura che avevamo ipotizzato su List è stata confermata dai fatti di stamattina, i cinque deterrenti che impediscono (per ora) la rottura del patto di governo sono entrati tutti in azione. La crisi politica c'è, quella formale che conduce alle elezioni anticipate no. Attenzione ai fatti di Roma, Casal Bruciato, la storia della casa alla famiglia rom e la violenta contestazione a Virginia Raggi, sono fatti gravi e la sindaca ha ricordato a tutti che bisogna rispettare la legge. E ha ragione. La notizia più importante del giorno viene dall'Iran: Teheran ha annunciato che non rispetterà più parti dell'accordo sulla non proliferazione nucleare. Riprende la corsa degli Ayatollah alla Bomba.
01
L'Iran e la Bomba
La decisione di non dare più seguito a tutti gli impegni dell'accordo del 2015 sul nucleare (il 5+1 sottoscritto da Stati Uniti, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna e Germania) era nell'aria, la tensione con gli Stati Uniti è crescente. Il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif in visita a Mosca oggi ha spiegato che "la Repubblica islamica ha ritenuto opportuno mettere fine ad alcuni dei suoi impegni e misure che ha volontariamente adottato". Traduzione: l'Iran riprenderà ad arricchire l'uranio al di sopra dei limiti stabiliti dall'accordo.
Notare la sede dell'annuncio, Mosca, cioè il principale antagonista (insieme alla Cina, con cui i russi votano in tandem nel Consiglio di sicurezza dell'Onu) degli Stati Uniti. Importante anche la tecnica adottata per mettere pressione sulla comunità internazionale senza però "rompere" con tutti i soggetti che servono: l'Iran non esce dall'accordo, semplicemente ne fa un oggetto à la carte, alcune parti le rispetta, altre no. E infatti il ministro Zarif precisa con puntiglio che il suo paese "non uscirà" dall'accordo (Jcpoa) ma ha "questo...
Che succede? I prigionieri liberi, Di Maio e Salvini, continuano la loro perigliosa navigazione a Palazzo Chigi. La sceneggiatura che avevamo ipotizzato su List è stata confermata dai fatti di stamattina, i cinque deterrenti che impediscono (per ora) la rottura del patto di governo sono entrati tutti in azione. La crisi politica c'è, quella formale che conduce alle elezioni anticipate no. Attenzione ai fatti di Roma, Casal Bruciato, la storia della casa alla famiglia rom e la violenta contestazione a Virginia Raggi, sono fatti gravi e la sindaca ha ricordato a tutti che bisogna rispettare la legge. E ha ragione. La notizia più importante del giorno viene dall'Iran: Teheran ha annunciato che non rispetterà più parti dell'accordo sulla non proliferazione nucleare. Riprende la corsa degli Ayatollah alla Bomba.
01
L'Iran e la Bomba
La decisione di non dare più seguito a tutti gli impegni dell'accordo del 2015 sul nucleare (il 5+1 sottoscritto da Stati Uniti, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna e Germania) era nell'aria, la tensione con gli Stati Uniti è crescente. Il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif in visita a Mosca oggi ha spiegato che "la Repubblica islamica ha ritenuto opportuno mettere fine ad alcuni dei suoi impegni e misure che ha volontariamente adottato". Traduzione: l'Iran riprenderà ad arricchire l'uranio al di sopra dei limiti stabiliti dall'accordo.
Notare la sede dell'annuncio, Mosca, cioè il principale antagonista (insieme alla Cina, con cui i russi votano in tandem nel Consiglio di sicurezza dell'Onu) degli Stati Uniti. Importante anche la tecnica adottata per mettere pressione sulla comunità internazionale senza però "rompere" con tutti i soggetti che servono: l'Iran non esce dall'accordo, semplicemente ne fa un oggetto à la carte, alcune parti le rispetta, altre no. E infatti il ministro Zarif precisa con puntiglio che il suo paese "non uscirà" dall'accordo (Jcpoa) ma ha "questo diritto": "Non stiamo operando al di fuori dell'intesa ma anzi lavoriamo all'interno del quadro" dell'accordo. Altro dettaglio che testimonia la sottigliezza diplomatica di Teheran, l'annuncio arriva a un anno esatto dalla decisione di Donald Trump di ritirarsi dall'accordo sul nucleare. Tutto punta contro gli americani. E infatti il ministro degli Esteri della Russia, Serghei Lavrov, diplomatico di consumata esperienza, ha detto che si tratta di una "inaccettabile situazione, creata dal comportamento irresponsabile degli Stati Uniti, che hanno abbandonato i loro impegni rispetto alla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite". Naturalmente la Cina è perfettamente allineata e chiede la “piena attuazione” dell’accordo del 2015.
Le sanzioni degli Stati Uniti stanno impattando sull'economia iraniana. Il presidente Hassan Rouhani, ha accusato i 'falchi' dell'amministrazione americana e ribadito che l'accordo è "nell'interesse della regione e del mondo, non dei nemici dell'Iran, che quindi non hanno risparmiato gli sforzi fin dal 2015 per danneggiarlo". Il problema dell'Iran si può riassumere in due parole: petrolio e banche. Le sanzioni americane colpiscono una delle principali fonti di ricavo dello Stato e ne limitano le transazioni finanziarie globali.
Reazione degli Stati Uniti? Il segretario di Stato, Mike Pompeo, ha detto che il messaggio di Teheran è "intenzionalmente ambiguo. Dovremo aspettare e vedere quali saranno le azioni dell'Iran". Intanto, per non farsi trovare impreparati, gli Stati Uniti hanno inviato la portaerei USS Abraham Lincoln nel Golfo.
Resta un problema sul tappeto: cosa faranno le altre potenze di fronte al non proprio rassicurante fatto che gli iraniani possano riprendere i loro piani per costruire la Bomba?
02
La risposta di Israele e l'arsenale balistico di Teheran
Israele ha già dato una risposta con i premier Netanyahu: "Questa mattina ho sentito che l'Iran intende continuare il suo programma nucleare. Non permetteremo all'Iran di dotarsi di armi nucleari". Traduzione: Israele è pronto a bombardare qualsiasi sito lavori in quella direzione. È già accaduto in Siria, ma con l'Iran la faccenda è diversa, i siti sono segreti (il Mossad probabilmente ne conosce alcuni, ma non tutti) e sono difesi da una contraerea efficiente. Esistono anche altri metodi, primo tra tutti quello della cyber guerra, pochi ricordano che nel 2010 un virus, Stuxnet, fu inoculato nella centrale nucleare iraniana di Natanz (qui una sintesi della Stanford University). Non c'erano le impronte digitali, ma il pensiero è corso subito a Stati Uniti e/o Israele. L'Iran ha alleati in grado di aiutarlo a sviluppare l'arma nucleare e ottime capacità balistiche, ecco il suo arsenale missilistico:
L'amministrazione Trump pensa che l'accordo del 2015 non sia efficace nel contenere la corsa al nucleare dell'Iran. Di certo non ha fermato lo sviluppo dell'arsenale balistico, i missili che servono a trasportare le testate. Sì, viviamo tempi atomici. Forse troppo.
***
Torniamo in Italia. La giornata politica era concentrata sul caso Siri. Com'è andata? Facciamo il punto nave. L'orchestrina continua a suonare.
03
La crisi non c'è. Il governo ha una rotta?
Fatto il passaggio su questa boa, il caso Siri, resta una domanda sul taccuino: qual è la rotta del governo? Non si sa, ma un dato emerge con una forza ineludibile: il sistema politico italiano non ha alternative al Governo Frankenstein. L'esecutivo ha problemi seri di tenuta e visione, una parte pensa di essere ancora all'opposizione (i Cinque Stelle), l'altra ha una leadership indubbiamente forte, ma mostra una preoccupante (per storia e origini) vaghezza sul programma economico e la spinta law and order di Salvini prima o poi incontrerà il muro del tempo che consuma chiunque. Questo è il cuore del problema di Cinque Stelle e Lega, certamente, ma lo è ancor di più per un'opposizione in cerca d'autore. Forza Italia non ha quel ruolo, la sua opposizione è strutturalmente debole, il partito di Berlusconi oggi ha il limite di Berlusconi; il Partito democratico è in un cul de sac, ha un segretario che sembra ibernato negli anni Novanta, con un linguaggio che non ha neppure il fascino del vintage, che gira a vuoto, con problemi seri (anche giudiziari) nelle ormai residuali amministrazioni locali. Renzi non c'è (ed un bene per il Pd e lo stesso Renzi, affinché rifletta), ma quello che si vede per ora è un foglio di carta bianco che pretende di essere pieno di brillanti idee.
04
Caso Siri. Chi ha vinto e chi ha perso
Chi ha vinto la partita nel governo? Questa è la domanda che sgocciola sul taccuino dopo il Consiglio dei ministri. Sul breve termine Luigi Di Maio, senza dubbio. Ma le partite politiche non possono essere lette in questa maniera, si inciampa subito di fronte a dei macigni. Il leader dei pentastellati ha bisogno di qualche argomento per il rush finale della campagna elettorale e la questione morale resta il cavallo di battaglia dei grillini, dunque la pedata a Siri è un argomento che da oggi in poi sarà evocato nelle piazze. Ma siamo in presenza di un eccesso di valutazione del tema, può rianimare la base barricadera, poi c'è un elettorato che non si dimentica che i grillini sono al governo, hanno fatto un bel po' di promesse iperboliche che non potevano essere mantenute (vedere per esempio il caso Ilva-Taranto) e in ogni caso nella sala di comando ci sono loro, i pentastellati. Difficile tenere a lungo la posizione di partito di lotta e di governo.
Salvini dunque ha perso? Dipende alla prospettiva, come dicevamo. A breve sembrerebbe esser stato messo alle corde da Di Maio, ma in realtà il segretario della Lega ha in mente una parabola diversa (e qui si rivela un soggetto che ha un certo talento politico): il partito vola nei sondaggi - resta da vedere il quanto, cioè il reale distacco del secondo partito - finora ha vinto tutti i turni elettorali regionali, ma ha bisogno del passaggio del voto europeo per certificare il suo stato di prima forza del paese. Quando le schede del voto per il Parlamento di Strasburgo saranno spogliate e le cifre fissate sul tabellone della politica interna, avremo di fronte un nuovo mondo. A quel punto, la Lega sarà a un bivio: o continuare a provare a governare (parola grossa) con i Cinque Stelle in questo format, o tentare la via del nuovo contratto di governo e del rimpasto per riequilibrare in favore del suo partito la composizione dell'esecutivo o rompere e capitalizzare il consenso in un voto politico anticipato.
05
Forza e limite della strategia di Salvini
In questa strategia di medio-lungo termine di Salvini c'è un punto di eccessiva confidenza che non viene notato perché in realtà non è ancora visibile, ma emergerà improvvisamente. Quale? Andiamo con ordine, ci arriviamo. Il leader leghista oltre a misurare il distacco dal secondo partito (posizione contesa tra Cinque Stelle e Pd - forse) ha una partita tutta interna, del centrodestra, che non è ancora stata chiusa, quella con Forza Italia e Fratelli d'Italia. Ci sono milioni di voti alla finestra che non sono né di Salvini né di Meloni né di Berlusconi (un tempo erano i suoi). C'è una parte di elettorato "azzurro" che deve ancora migrare nella terra del Salvinistan, la pratica dell'assorbimento di Forza Italia non è ancora conclusa. Quanto a Fratelli d'Italia, il suo destrismo per Salvini in ogni caso va contenuto a livelli "fisiologici", non più del 5-6 per cento, per non ritrovarsi domani con la Meloni (un osso duro) nelle vesti di partner necessario. Questo piano finora ha funzionato: la Lega ha sistematicamente "sifonato" i voti di Forza Italia, mentre Fratelli d'Italia è il piccolo feudo della destra sociale che fu e in fondo sempre quella è. In questa strategia c'è però il limite e la vera incognita per il futuro: non c'è un allargamento del bacino di voti dell'area di centrodestra, Salvini prende (in parte) quelli che erano di Berlusconi, ma ce ne sono altri che non cattura e sono necessari per costruire l'alternativa di domani al Governo Frankenstein. Qui compare l'Atlantide per ora sommersa: un partito moderato che raccoglie i voti al centro dei riformisti che non si riconoscono né in Salvini né nel Partito democratico. Non deve essere il primo partito, può essere terzo e perfino quarto, ma con i voti sufficienti per fare la differenza e soprattutto con una piattaforma realmente post-ideologica, senza -ismi, pragmatica. Con quella forza il centrodestra si allarga e governa, ma quella stessa entità per ora sommersa sarebbe anche il problema del domani di Salvini, perché sarebbe autonoma e in grado di fare flip flop tra un polo e l'altro in un sistema bipolare (non bipartitico) che faticosamente si sta ri-configurando. Qui sta la chiave per spalancare la porta del futuro sistema politico italiano.
Salvini ha davanti un tema doppio: deve allargare il suo bacino elettorale, sa che per farlo deve vincere le elezioni europee e provare a soffiare voti a tutti (i Cinque Stelle, Forza Italia, Fratelli d'Italia), ma sa anche che la sua politica di allargamento incontra il limite della sua proposta troppo hard per gli elettori centristi, dunque riconosce che un soggetto "moderato" in quello schieramento sarebbe utile, ma alla fine ne teme le conseguenze inattese (l'autonomia) e dunque lavora più o meno (in)consapevolmente per non favorirne la nascita. Per Salvini è perfetto uno scenario politico polarizzato dove lui è il primo e gli altri inseguono. Ma la storia ci insegna che alla fine, nella longue durée, governano le forze tranquille. Non è ancora il momento, ma arriverà.
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Rivediamo il film e la premessa del Consiglio dei ministri.
06
Siri revocato. Niente crisi di governo (per ora)
Dopo due ore di discussione a Palazzo Chigi, il premier Conte ha revocato l'incarico del sottosegretario leghista Siri. No della Lega che rilancia su Autonomia e Flat Tax. Di Maio aveva invocato le dimissioni last minute. Fonti della Lega: Conte non è più super partes. La Procura di Milano manda un invito a comparire al Presidente della Lombardia, Attilio Fontana
Le pedine che abbiamo piazzato sulla scacchiera sono andate tutte a dama: Siri è stato revocato, non ci sarà nessuna crisi di governo (per ora). Prossima tappa, il voto europeo. La nota di stamattina sul Consiglio dei ministri e cinque deterrenti della Guerra Fredda di Palazzo Chigi è confermata dai fatti.
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Nota flash sul Consiglio dei ministri. Tra Cinque Stelle e Lega è piena Guerra Fredda, dunque alla vigilia della riunione dell'esecutivo è bene rileggere le teorie di Henry Kissinger (e altri esperti di strategia) sul (dis)ordine mondiale e la guerra nucleare.
Il caso Siri è solo il pre-testo per guardarsi in faccia stamattina (0re 9.45) a Palazzo Chigi, ma la posta in gioco è più grande (la supremazia nella mappa del risiko dei partiti e nel governo che verrà) e soprattutto posticipata (tra due settimane, dopo le elezioni europee). Il destino di Siri è una storiella minore, sottosegretariale, dunque va lasciata sullo sfondo. Guardiamo a The Big Picture, la Guerra Fredda di Palazzo Chigi.
Di Maio e Salvini hanno arsenale sufficiente per far saltare in aria il governo e tutto il gioco del Monopoly (potere diretto di intervento nell'economia, nomine, influenza sui media, etc.) che è stato messo su in meno di un anno. Continua a leggere l'articolo su List.
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Siamo in campagna elettorale e la cosa si riverbera in maniera ossessiva su ogni tema. A Casal Bruciato, Roma, Italia, si sta consumando una vicenda terribile di degrado. E un conflitto dentro i Cinque Stelle.
07
La casa ai Rom e Di Maio irritato con Virginia Raggi
A Casal Bruciato Virginia Raggi ha fatto valere il diritto e detto che l'assegnazione della casa alla famiglia rom "è regolare". All'uscita dall'appartamento di via Satta, la Raggi ha subito la protesta di alcuni abitanti e, ancora una volta, si è oltrepassato ogni limite. La Raggi è stata aggredita verbalmente, le hanno gridato "buffona", "zozzona", "schifosa", insulti sessisti. Il degrado morale di questa vicenda è enorme, le frasi bestiali urlate, tutto tracima. La sindaca ha spiegato che "questa famiglia risulta legittima assegnataria di un alloggio. Ha diritto di entrare e la legge si rispetta. Siamo andati a conoscerli e sono terrorizzati. Abbiamo avuto modo di far conoscere questa famiglia ad alcuni condomini. Chi insulta i bambini e minaccia di stuprare le donne forse dovrebbe farsi un esame di coscienza. Non è questa una società in cui si può continuare a vivere". All'esterno, una manifestazione di Casa Pound che dichiara di "voler liberare l'appartamento". E manifestazione anti-fascista dall'altra parte. Sembra di fare un salto temporale, un flashback su un passato inquietante. E invece è l'oggi, è Roma. Sono zone d'ombra di una nazione che sta scivolando verso l'estremismo. Sono cattivi segnali di un paese smarrito. E di una città, Roma, che dietro l'abbagliante bellezza del suo passato nasconde un presente abitato da "buchi neri" capaci di divorare ogni speranza. Attenzione, perché qui siamo cronisti e sentiamo puzza di bruciato da lontano. Il primo cittadino della Capitale ha ricevuto la solidarietà del Movimento a Roma, quello delle senatrici del Pd e di Forza Italia. Ma a quanto pare la faccenda non è piaciuta a Luigi Di Maio che - secondo l'Ansa - avrebbe fatto un ragionamento da "prima gli italiani". Si vota, anche questo entra nel tritacarne della campagna elettorale. Ma questa è una faccenda pericolosa - per tutti - da gestire con ben altro: prima viene il diritto.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Entriamo senza esitazioni in zona crime, c'è un autore giapponese da leggere.
08
Crime. Sei quattro
Una sorpresa, uno scrittore che descrive con precisione millimetrica situazioni e personaggi. Non è solo una questione di intreccio, ma di dettaglio, particolare, fregio. Hideo Yokoyama è stato per dodici anni giornalista d'inchiesta a Tokyo. E si vede. "Sei quattro" si presenta così fin dal principio:
Qui trovate l'edizione italiana. E la storia? Comincia con l'identificazione del cadavere di una ragazzina, un agente di polizia e la moglie che cercano la figlia, Ayumi, scomparsa da tre mesi. Tensione, palpitazione, inquietudine. Non è lei. Ayumi vive ancora. Emerge così, fin dalla prima pagina, la figura in penombra di Mikami Yoshinobu, il capo ufficiio stampa della polizia regionale, una macchina cerebrale di associazioni e dissociazioni. Lo scenario è quello di un Giappone di fumo e specchi, la trama è quella della memoria. Nella mente di Mikami, improvvisamente, riemergono i fili sparsi del caso "Sei quattro", una ragazzina, un riscatto, l'assassinio. Che storia.
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Non sono ancora scese "le prime ombre della sera" (Nick Carter), ma un Gin Martini in onore di questo straordinario scrittore è un obbligo da assolvere prima di immergersi nuovamente nella scrittura (e nella lettura alimentata dall'insonnia). Buona serata.
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stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.