21 Gennaio

Una destra (im)possibile

Divergenze, contrasti, padri nobili ripescati e dimenticati. Nella notte del disordine dei sistemi democratici, molte vacche sono diventate grigie o nere. Michele Magno fa un viaggio nelle idee della destra.

di Michele Magno

Il socialismo europeo è ormai solo un logo pubblicitario, d'accordo. Ma oggi anche chi parla di destra europea forse bara un po'. È infatti impossibile mettere in un unico contenitore le idee e i programmi di Silvio Berlusconi, Angela Merkel, Theresa May, Mariano Raioy, Sebastian Kurz e via discorrendo. Le identità nazionali hanno guadagnato un peso crescente, e sono gli imperativi della globalizzazione a dettare le linee d'azione. Inoltre, è finito il tempo della contrapposizione frontale tra i duri-e-puri del neoliberismo e i custodi incorrotti del welfare state. Nella notte del disordine dei sistemi democratici, molte vacche sono diventate grigie o nere. Certo, la destra continua a richiamarsi ai suoi valori di sempre, a partire dal primato del mercato. Ma il campo delle grandi questioni etico-politiche resta disseminato di divergenze e contrasti. Basti pensare ai nodi del federalismo, dell'immigrazione, dei diritti civili, della bioetica. Pure, nell'Europa novecentesca una "destra intransigente" c'è stata. 

Uno storico di orientamento marxista, Perry Anderson, ha intitolato così un celebre saggio apparso nel 1992 (ora in "Spectrum", Baldini Castoldi, 2008). I suoi padri nobili? Secondo l'editorialista della New Left Review, sono stati quattro: Michael Oakeshott, Carl Schmitt, Leo Strauss e Friedrich von Hayek. Dal punto di vista anagrafico, Strauss (1899-1973), Hayek (1899-1991) e Oakeshott (1901-1990) sono quasi perfettamente coetanei. Più anziano di un decennio, Schmitt (1888-1985) fu attivo nello stesso arco di tempo. Benché provenienti da discipline differenti -rispettivamente dalla filosofia, dall'economia, dalla storia, dal diritto- i loro interessi si sono incrociati sotto la spinta del collasso della società europea, sfibrata tra le due guerre mondiali dal tracollo industriale, dalle rivolte operaie e dalla violenta reazione dei ceti medi. 

È impossibile mettere in un unico contenitore le idee e i programmi di Silvio Berlusconi, Angela Merkel, Theresa May, Mariano Raioy, Sebastian Kurz

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