22 Settembre
Una dichiarazione di guerra
Kim jong-un risponde a Trump: "Un cane spaventato abbaia forte. Una canaglia che domerò con il fuoco". La minaccia: far scoppiare una bomba a idrogeno sul Pacifico. A che ora è la guerra in Corea del Nord?
Una bomba a idrogeno sul Pacifico. L'ultima minaccia di Kim jong-un è di quelle che fanno venire i brividi, un test nucleare sull'oceano. La tensione tra il regime della Corea del Nord e la comunità internazionale non si attenua. La Casa Bianca ha varato ieri un decreto per impedire il commercio bilaterale con la Corea del Nord a tutte le aziende straniere che operano negli Stati Uniti. Il gioco è chiaro: o noi o l'America. L'Europa secondo indiscrezioni sta preparando nuove sanzioni contro Pyongyang, la banca centrale della Cina ha adottato nuovi provvedimenti. Le pressioni sul regime di Kim jong-un crescono, ma sulla sua retorica l'effetto non si vede. La situazione s'è fatta più che pericolosa, siamo sull'orlo di una guerra.
Stamattina Kim si è alzato presto e ha deciso di rispondere alla sua maniera al duro discorso di Donald Trump alle Nazioni Unite. Eccolo in tutto il suo splendore diplomatico:
Il discorso pronunciato dal capo dell'esecutivo statunitense nel suo primo intervento all'assemblea dell'ONU, in queste gravi circostanze in cui la situazione nella penisola coreana è tesa come mai prima d'ora, suscita preoccupazione a livello mondiale.
Pensavo in una certa misura che avrebbe fatto e elaborato commenti leggermente diversi da quelli che pronuncia nel suo ufficio, visto che doveva parlare davanti al più grande palcoscenico diplomatico del mondo.
Ma, lungi dal fare osservazioni plausibili che potevano essere utili per disinnescare la tensione, ha detto delle rozze sciocchezze senza precedenti che non avevamo mai sentito da nessuno dei suoi predecessori.
Un cane spaventato abbaia forte.
Vorrei consigliare a Trump di usare prudenza nella scelta delle parole e di essere attento a chi parla quando fa un discorso davanti al mondo.
Il comportamento mentalmente squilibrato del presidente degli Stati Uniti, che ha espresso apertamente davanti all'assemblea dell'ONU la volontà di "distruggere totalmente" uno Stato sovrano,...
Una bomba a idrogeno sul Pacifico. L'ultima minaccia di Kim jong-un è di quelle che fanno venire i brividi, un test nucleare sull'oceano. La tensione tra il regime della Corea del Nord e la comunità internazionale non si attenua. La Casa Bianca ha varato ieri un decreto per impedire il commercio bilaterale con la Corea del Nord a tutte le aziende straniere che operano negli Stati Uniti. Il gioco è chiaro: o noi o l'America. L'Europa secondo indiscrezioni sta preparando nuove sanzioni contro Pyongyang, la banca centrale della Cina ha adottato nuovi provvedimenti. Le pressioni sul regime di Kim jong-un crescono, ma sulla sua retorica l'effetto non si vede. La situazione s'è fatta più che pericolosa, siamo sull'orlo di una guerra.
Stamattina Kim si è alzato presto e ha deciso di rispondere alla sua maniera al duro discorso di Donald Trump alle Nazioni Unite. Eccolo in tutto il suo splendore diplomatico:
Il discorso pronunciato dal capo dell'esecutivo statunitense nel suo primo intervento all'assemblea dell'ONU, in queste gravi circostanze in cui la situazione nella penisola coreana è tesa come mai prima d'ora, suscita preoccupazione a livello mondiale.
Pensavo in una certa misura che avrebbe fatto e elaborato commenti leggermente diversi da quelli che pronuncia nel suo ufficio, visto che doveva parlare davanti al più grande palcoscenico diplomatico del mondo.
Ma, lungi dal fare osservazioni plausibili che potevano essere utili per disinnescare la tensione, ha detto delle rozze sciocchezze senza precedenti che non avevamo mai sentito da nessuno dei suoi predecessori.
Un cane spaventato abbaia forte.
Vorrei consigliare a Trump di usare prudenza nella scelta delle parole e di essere attento a chi parla quando fa un discorso davanti al mondo.
Il comportamento mentalmente squilibrato del presidente degli Stati Uniti, che ha espresso apertamente davanti all'assemblea dell'ONU la volontà di "distruggere totalmente" uno Stato sovrano, al di là delle minacce del cambiamento di regime o del rovesciamento del sistema sociale, fa sì che anche coloro che hanno una normale facoltà di pensiero riconsiderino la discrezione e la compostezza.
Le sue osservazioni mi ricordano parole come "profano della politica" e "politico eretico" che erano in voga durante la sua campagna elettorale presidenziale.
Dopo aver assunto l'incarico Trump ha reso il mondo inquieto attraverso minacce e ricatti contro tutti i paesi. Non è in grado di detenere il comando supremo delle forze militari di un paese, ed è sicuramente una canaglia e un gangster che ama giocare con il fuoco, piuttosto che un politico.
Le sue osservazioni che descrivono le scelte degli Stati Uniti come una semplice espressione della sua volontà mi hanno convinto, piuttosto che spaventarmi o fermarmi, che il cammino che ho scelto è corretto e che è quello che devo perseguire fino all'ultimo.
Ora che Trump ha negato l'esistenza e insultato me e il mio paese di fronte agli occhi del mondo e ha fatto la più feroce dichiarazione di guerra nella storia dicendo che avrebbe distrutto la Repubblica democratica popolare di Corea, considereremo con serietà il più alto, duro e corrispondente livello di contromisure.
L'azione è l'opzione migliore nel trattare il vecchio rimbambito che, duro di udito, sta pronunciando solo quello che vuole dire.
Come uomo che rappresenta la Repubblica popolare democratica di Corea, sulla dignità e l'onore del mio stato e del mio popolo e su tutto il mio, farò in modo che l'uomo che detiene il supremo comando degli Stati Uniti paghi caro per aver detto la rozza sciocchezza di voler distruggere la Repubblica Popolare Democratica di Corea.
Questa non è un'espressione retorica amata da Trump.
Ora sto pensando quale risposta si attenda da noi quando ha permesso a parole così eccentriche di scappare dalla sua lingua.
Qualunque cosa Trump si aspetti, vedrà risultati al di là delle sue aspettative.
Sicuramente e definitivamente domerò il vecchio rimbambito e mentalmente squilibrato degli Stati Uniti con il fuoco.
È solo retorica? Nel caso di Kim jong-un siamo di fronte a qualcosa di molto complesso e ai suoi annunci sono sempre seguite delle azioni, la minaccia di fare un test nucleare sul Pacifico è da prendere seriamente, può farlo e ha già dimostrato di avere il coraggio di prendersi dei rischi molto alti. La pressione reciproca di Trump e Kim si sta scaricando su Russia e Cina. Ieri il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha parlato all'Assemblea Generale dell'Onu e ha rivolto ancora una volta un appello a congelare la situazione. Ecco i passaggi fondamentali del suo intervento:
Il confronto con la Corea del Nord si sta evolvendo pericolosamente. Condanniamo risolutamente le avventure missilistiche e nucleari di Pyongyang, sono in violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Tuttavia, l'accumulo di isteria militare non è solo un vicolo cieco, ma è anche letale. Va da sé che tutte le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite devono essere attuate. Ma tutti, insieme alle sanzioni, contengono disposizioni sulla necessità di riavviare i colloqui. Lanciamo un appello affinché queste disposizioni siano sbloccate. Non vi sono alternative ai metodi politici e diplomatici per affrontare il problema nucleare della penisola coreana, serve il dialogo tra tutte le parti interessate. Esortiamo i responsabili della comunità internazionale a sostenere la tabella di marcia Russia-Cina contenuta nella dichiarazione congiunta del 4 luglio.
Lavrov è un diplomatico di lungo corso, la sua proposta è quella del freeze to freeze, cessazione di tutte le manovre militari e tavolo aperto per la de-nuclearizzazione della Corea del Nord, sa che la situazione si sta deteriorando rapidamente, che la sabbia nella clessidra è sempre meno e prima o poi sui cieli affollati della penisola coreana scoppierà l'incidente che non ti aspetti. La pistolettata di Sarajevo. E poi la guerra. Cina e Russia sono i paesi più vicini al regime di Kim jong-un ma né Xi Jinping né Vladimir Putin sono riusciti a fermare l'escalation nucleare della Corea del Nord. Quando Kim nel suo discorso dice "il cammino che ho scelto è corretto, è quello che devo perseguire fino all'ultimo", sta pensando alla fine fatta dai Saddam Hussein e Muammar Gheddafi che avevano dismesso i loro arsenali di distruzione di massa. Iraq e Libia sono il The End che lui, in teoria, vuole evitare. Il pensiero del dittatore è semplice: senza l'atomica sono un uomo morto e il mio paese rischia di sparire. Come ha risposto Trump? Eccolo qui, via Twitter:
Gli ha dato del pazzo. Ma Kim non è affatto pazzo, è alimentato da una lucidissima e radioattiva follia Tutta la sua azione è guidata dall'obiettivo di sedersi al tavolo delle potenze nucleari. La deterrenza è l'unica arma per restare vivo. E non è detto che a questo punto sia sufficiente.
Viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Il mondo sta correndo verso un possibile conflitto atomico e alla Casa Bianca sulla scrivania del Presidente c'è un dilemma stringente: Nuclear First Strike.
Speriamo di non doverlo mai raccontare. Dove andiamo? In Catalogna, dove non abbiamo davanti una guerra nucleare ma una crisi istituzionale enorme: la Catalogna ha detto che il referendum del 1° ottobre sull'indipendenza si farà. Come risponderà il premier Rajoy? Che dilemma. Seguite il titolare di List.
01
Madrid: mandiamo più polizia in Catalogna
Come vanno le cose in terra di secessione e manette? Le pietre stanno cominciando a rotolare a valle. Dopo i 14 arresti dell'altro ieri, il ministro degli Interni della Spagna ha comunicato che invierà più uominidella Policía Nacional e della Guardia Civil in vista del referendum sull'indipendenza del 1° ottobre. Il presidente catalano, Carles Puigdemont, ieri ha twittato i collegi dove si potrà votare. La sfida a Madrid è apertissima, nei centri della Catalogna da tre giorni si susseguono manifestazioni e la sera i cittadini si affacciano ai balconi e alle finestre della case per la protesta della cacelorada.
Rajoy è di fronte a un rebus istituzionale enorme: come far rispettare la Costituzione - il referendum è illegale - e contemporaneamente non perdere la Catalogna e evitare lo scontro in piazza. La tensione in Catalogna rischia di propagarsi rapidamente in altri regioni, primi tra tutti i Paesi Baschi. El Pais stamattina pubblica un articolo che fa emergere all'orizzonte questo rischio. I parlamentari indipendentisti baschi ammettono che il caso catalano è un propellente sovranista per la terra di Euskal Herria. Che fare? La Spagna rischia la fragmentatìon? Quella che sta affrontando Rajoy è la più grave crisi istituzionale della Spagna democratica e la sua decisione di usare le manette contro gli indipendentisti appare di ora in ora una gabbia. Uno che ha usato la polizia per impedire la progettazione del referendum cosa farà quando i catalani il 1° ottobre andranno a votare per l'indipendenza? La sensazione del titolare di List è che Rajoy per difendere la Costituzione abbia acceso la miccia che voleva spegnere.
Dove andiamo? In Italia, paese dove la secessione c'è già stata tempo fa, ma non si dice, un luogo dove Nord e Sud sono separati dallo sviluppo a due velocità. Seguite il titolare di List.
02
Rosatellum. Non vince nessuno
La fantasia italica in materia elettorale è imbattibile. La nuova legge per ora in discussione (ma sta accelerando in Parlamento) si chiama Rosatellum (dal capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato) il nome è gentile e l'effetto micidiale: non vince nessuno. Stamattina i bravissimi "simulatori" di YouTrend hanno trasformato in seggi lo scenario dei voti ipotetici e il risultato è questo:
Risultato perfetto: il centrodestra sulla base della supermedia dei sondaggi vince le elezioni, ma non ha i seggi per governare, anzi è sotto di parecchio. I conti sono presto fatti: da 227 a 247 seggi, siamo lontanissimi dai 315 + 1 che servono per avere la maggioranza alla Camera. Messa così, la faccenda conduce a una soluzione di Grosse Koalition. Il problema è che sarebbe all'italiana e non tedesca. Meglio un altro sistema elettorale? La realtà che è lo scenario elettorale lo fanno... gli elettori! e il sistema italiano non accetta leggi maggioritarie ed escludenti (il caso inglese), dunque in un sistema sostanzialmente tripartito (Pd, Forza Italia+Lega, Movimento 5Stelle) la soluzione di governo arriva con un'alleanza tra soggetti diversi e politicamente agli antipodi. Il governissimo tra Berlusconi e Renzi è possibile, ma attenzione all'ipotesi che il titolare definisce "decapottabile", l'alleanza che non ti aspetti (e che invece è possibile per omogeneità totale dell'elettorato), quella tra Lega e Cinque Stelle. Grillo e Salvini insieme. Siamo al Governo Frankenstein.
03
Il sistema non operativo
A proposito di Movimento 5Stelle, se il preludio della loro capacità di governo è come quello che si è visto durante le votazioni per scegliere (si fa per dire, Zero Tituli Luigi Di Maio si scontra con dei Signor Nessuno) il candidato a Palazzo Chigi, stiamo freschi. Ieri la piattaforma Rousseau è andata in tilt per i troppi accessi (non è un buon segno dal punto di vista tecnico) e le votazioni sono state prolungate prima fino alle 23 e poi ancora fino a stamattina alle 12. La faccenda è una pura formalità, il risultato arriverà con calma, e sulla home page del blog di Beppe Grillo l'attenzione si è già spostata ai festeggiamenti, la kermesse grillina di Rimini che incoronerà l'in-vestito, Luigi Di Maio. Il sistema non operativo.
Italia, il regno dell'impossibile. C'è un altro Regno, quello (dis)Unito che ha lasciato due tracce sul taccuino: un appuntamento per oggi e un fatto notevole che interessa i tassisti italiani. Seguite il titolare di List, andiamo a Firenze.
04
La Brexit a Firenze
Il premier britannico Theresa May oggi è a Firenze. Il suo appuntamento con l'Italia in realtà riguarda l'isola d'Inghilterra e il suo rapporto con la terraferma del Vecchio Continente. May alle 15 terrà il discorso sulle linee guida della Brexit. È attesa un'apertura per dare uno status speciale ai cittadini dell'Unione europea. Vedremo presto in cosa consiste la proposta. La storia viaggia veloce, quello che sembrava impossibile, l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, si sta facendo realtà. Prendiamo un taxi, andiamo a Londra, città meravigliosa, la città dove viaggiano i taxi più famosi del mondo.
05
Uber perde la licenza a Londra
Come sempre, il Regno Unito è capace di sorprendere. Londra ha deciso di non rinnovare la licenza di Uber, gigantesca vittoria dei tassisti di Londra. L'autorità londinese ha giudicato non adeguati gli standard della società californiana e goodbye boys. Per l'azienda americana è un colpo durissimo, la decisione di Londra infatti potrebbe innescare un effetto domino in Europa dove Uber ha incontrato l'opposizione dei tassisti in tutte le città. Trionfo del caro, vecchio, stupendo taxi londinese. Il titolare di List non nasconde la sua soddisfazione, con i cab driver si viaggia bene e si imparano parecchie cose su Londra e il Regno Unito. Basta tenere aperte le orecchie e a portata di mano il taccuino e la penna. Cosa si apprende? Per esempio, che avrebbe vinto la Brexit. Che facciamo? Siamo in taxi, accendiamo la radio, musica! PlayList.
06
PlayList. La musica dei lettori di List
La vostra compilation su Spotify cresce a gran ritmo: abbiamo 237 pezzi memorabili, oltre 19 ore di musica e 212 follower. Niente male, abbiamo cominciato a suonare pochi giorni fa. Ascoltate i brani su Spotify. Suggerite le vostre canzoni preferite al titolare, aggiorniamo tutti i giorni PlayList.
PlayList fa bene allo spirito, è come un buon Gin Martini, non delude mai. A proposito, per gli amici del bar di List, quelli che il cocktail è una cosa seria (e lo è) e bisogna farlo bene, ecco un passaggio da List on the rocks.
07
List on the rocks
Come si fa un buon Gin Martini? Entriamo in un campo minato, ognuno ha il suo libro di regole e le lotte sul tema sono micidiali, qui a List poi abbiamo un problema con la lista dei cocktail perché il socio spagnolo, Maite Carpio, beve solo Whisky Sour e la faccenda etilico-diplomatica tra Italia e Spagna non è stata ancora risolta. Ok, rispondo ai lettori curiosi, il titolare procede così: tanto ghiaccio, per raffreddare tutto quello che si muove intorno, anche l'aria e soprattutto quelli che vi ronzano accanto cercando di capire l'alchimia, un Martini cocktail glass, niente strane invenzioni di vetro, prima un goccio di vermouth sul ghiaccio nello shaker (la versione hard rock di Winston Churchill prevede un inchino alla Francia rivolgendo le spalle alla Manica e tanti saluti al vermouth nel lavandino), poi si scola via tutto il contenuto del liquido con il nome francese fino all'ultima goccia, si va giù dentro decisi con il Gin (qui siamo in fase Martin Miller's), agitare dolcemente, non sbattere niente (il Martini va trattato con grazia sublime), gettare via il ghiaccio dal bicchiere con brio, far colare soavemente il liquido cristallino, noterete il bicchiere raffreddarsi ancor di più, fase iceberg, strizzatina finale di scorza di limone (il titolare lo passa anche sul bicchiere per impregnarlo delicatamente del suo profumo) e si comincia con pura gioia il primo giro di giostra. Al terzo Martini, avrete tre strade possibili: andare sotto il tavolo a carezzare il gatto immaginando che sia la tigre di Putin, andare a letto con la labiritinte che vi fa sentire in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale, andare da quella che amate da sempre per farle finalmente una dichiarazione d'amore che lei non potrà far altro che rifiutare appurato il vostro pietoso stato. Se al terzo siete lucidi, non c'è problema, procedete con il quarto.
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prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.