18 Settembre
"Una pugnalata alla schiena". Da che parte sta l'America?
Questa è la domanda che si fa l'Europa dopo il ritiro dall'Afghanistan e il patto anti-Cina nel Pacifico. La dottrina Biden fa infuriare Macron, la Francia ritira gli ambasciatori da Stati Uniti e Australia. Il Pentagono ammette la strage di innocenti a Kabul. La rivoluzione digitale e il referendum
Che succede? La vaccinazione va, l'economia italiana è proiettata su una crescita oltre il 6% nel 2021, il ministro Renato Brunetta stamattina addirittura ipotizza un +7% e parla di "momento magico". L'ottimismo è fondamentale, il realismo aiuta a coltivarlo meglio, dunque un pizzico di prudenza è necessario perché gli Stati Uniti, il motore con la Cina dell'economia mondiale, sono in una fase di grande incertezza e le relazioni internazionali si stanno complicando terribilmente, la Casa Bianca è fonte di tensioni estreme. Sul piano politico, il Green Pass rafforzato sta dando un'ulteriore spinta alla vaccinazione e questo assicura una più stabile riapertura dell'economia. Ci sono ancora oltre 3 milioni di cinquantenni non vaccinati, la quota diminuirà poi ognuno sarà artefice del proprio destino. Il futuro è un mix di materiale e immateriale, di biologia e informatica, di intreccio del dna e potenza di calcolo. Siamo in un grande passaggio storico, il "new normal" è in corso, ma i rischi sono grandissimi, non c'è solo la vecchia/nuova pandemia. Partiamo da una piccola-grande notizia che riguarda il costume della politica italiana. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
La rivoluzione digitale dei referendum
Facile, clic. "A una settimana precisa dal lancio, la raccolta firme per il Referendum Cannabis raggiunge quota 500.000, la cifra limite che permetterà al quesito di andare al voto nella primavera del 2022". Lo comunicano i promotori del referendum (chi è interessato può andare qui: www.referendumcannabis.it) e siamo di fronte a un passaggio importante. Perché succede che la rivoluzione digitale del voto è una cosa che quando arriva coglie tutti di sorpresa, scardina il passato e mette il futuro di fronte al legislatore. La raccolta di firme elettronica consente di fare in un lampo ciò che prima era un percorso lungo e faticoso. Questo cambio di passo è una trasformazione...
Che succede? La vaccinazione va, l'economia italiana è proiettata su una crescita oltre il 6% nel 2021, il ministro Renato Brunetta stamattina addirittura ipotizza un +7% e parla di "momento magico". L'ottimismo è fondamentale, il realismo aiuta a coltivarlo meglio, dunque un pizzico di prudenza è necessario perché gli Stati Uniti, il motore con la Cina dell'economia mondiale, sono in una fase di grande incertezza e le relazioni internazionali si stanno complicando terribilmente, la Casa Bianca è fonte di tensioni estreme. Sul piano politico, il Green Pass rafforzato sta dando un'ulteriore spinta alla vaccinazione e questo assicura una più stabile riapertura dell'economia. Ci sono ancora oltre 3 milioni di cinquantenni non vaccinati, la quota diminuirà poi ognuno sarà artefice del proprio destino. Il futuro è un mix di materiale e immateriale, di biologia e informatica, di intreccio del dna e potenza di calcolo. Siamo in un grande passaggio storico, il "new normal" è in corso, ma i rischi sono grandissimi, non c'è solo la vecchia/nuova pandemia. Partiamo da una piccola-grande notizia che riguarda il costume della politica italiana. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
La rivoluzione digitale dei referendum
Facile, clic. "A una settimana precisa dal lancio, la raccolta firme per il Referendum Cannabis raggiunge quota 500.000, la cifra limite che permetterà al quesito di andare al voto nella primavera del 2022". Lo comunicano i promotori del referendum (chi è interessato può andare qui: www.referendumcannabis.it) e siamo di fronte a un passaggio importante. Perché succede che la rivoluzione digitale del voto è una cosa che quando arriva coglie tutti di sorpresa, scardina il passato e mette il futuro di fronte al legislatore. La raccolta di firme elettronica consente di fare in un lampo ciò che prima era un percorso lungo e faticoso. Questo cambio di passo è una trasformazione della cittadinanza attiva, siamo in una fase che potrebbe aprire una stagione di consultazione diretta degli elettori, altro che Rousseau e il circuito chiuso dei grillini, qui siamo in presenza di un'ondata nascente che è la consultazione diretta degli italiani sui problemi del governo.
Emma Bonino commenta: "Questo è un giorno straordinario, non solo per i promotori ma anche per i cittadini. L'incredibile partecipazione dei giovani alla mobilitazione straordinaria sul Referendum Cannabis dimostra che quando gli si dà voce sono pronti ad attivarsi. La strada delle libertà è l'unica contro i sovranismi. Abbiamo raggiunto le 500 mila firme. Ci siamo ma non basta. Continuate a firmare per via telematica per il referendum sulla Cannabis, perché è anche una spinta politica a un parlamento che dorme da tanti anni".
Si può essere d'accordo o meno con il referendum sulla Cannabis (come quello sull'Eutanasia e altri che a questo punto arriveranno copiosi), quello che qui per noi è rilevantissimo è il cambiamento in corso, l'ondata del tempo della scelta digitale. Siamo in piena trasformazione della democrazia. L'uso del referendum sarà certamente moltiplicato e, naturalmente, verranno presentati quesiti molto buoni e altri venati di demagogia e populismo. La democrazia diretta deve essere un "correttivo" dei limiti di quella rappresentativa. Non può sostituirsi ad essa, ma integrarla. Potrebbe andare benissimo, ma anche malissimo. Sulla nostra strada ci sono molti ostacoli, ne incontreremo subito qualcuno anche qui.
02
Vaccino in Italia. Oltre 82 milioni di dosi
Siamo nel campo che va dal biologico al digitale, dal flusso del corpo alla biografia digitale. E, visto che il tema chiave è la libertà vs l'anarchia (che di solito si risolve in tirannia), siamo di fronte alla forza della maggioranza che si misura così, la realtà: sono 82.070.636 le dosi di vaccino somministrate in Italia, l'87,5% del totale di quelle consegnate, pari finora a 93.749.405 (nel dettaglio 66.025.406 Pfizer/BioNTech, 13.731.157 Moderna, 12.034.053 Vaxzevria-AstraZeneca e 1.958.789 Janssen). Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono 40.787.140, il 75,52% della popolazione over 12. Si chiama corsa alla salute.
Dunque sono quasi 41 milioni le persone che hanno (o possono scaricare) il Green Pass. Questa invece è la corsa alla libertà. Ci vorrà ancora un p0' di tempo, ma alla fine sarà chiaro anche agli scettici, che lo "stato di polizia" era quello precedente, con i lockdown generali e gli inseguimenti con l'elicottero di chi passeggiava sulla spiaggia, la segregazione, il collasso dell'educazione e della scuola per i giovani, la fine di ogni contatto sociale. Tutto dimenticato. Il lockdown non ci ha reso migliori, il peggio è venuto fuori benissimo, qualche volta è stato salutare perché ha svelato quanto fossero illusorie le parole e false le promesse. E superata la delusione, la vita va avanti. Per molti tra noi è stato un turning point, un punto di svolta, per tanti altri no, solo un passaggio al check-in dell'indifferenza.
03
Il sorvegliato digitale non è quello del Green Pass
Torniamo al tema che qualcuno solleva, la schedatura delle "vite degli altri" (titolo del film del 2006 di Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero), l'evocazione dello "stato di polizia" sull'uso del Green Pass. La cosa fa sorridere, perché chi obietta e vede cospirazioni e dittature evidentemente non sa che il poliziotto ce l'ha in tasca. Basta il bancomat per fare di ognuno di noi "un bersaglio digitale" ben più vulnerabile del "greenpassato". E se avete un account social o semplicemente la posta elettronica (e attenzione al silente ma costante monitoraggio di un device vocale), la vostra vita è esposta. Per sapere, per capire, consiglio la lettura del libro di Shoshana Zuboff, "Il capitalismo della sorveglianza".
Per la sezione "dico quello che voglio" (e non sai che ti ascoltano e stanno prendendo appunti) va letto questo libro semi-sconosciuto in Italia: "Reset", di Ronald J. Deibert, un viaggio nello psichedelico mondo della sorveglianza totale, nella tossicodipendenza dei social media. I pericoli dello "stato di polizia" sono realizzatissimi e non nella via in cui pensano i No-Vax-Mask-Pass. Le cose sono in pista, corrono e lo fanno nella maniera più semplice che non è quella della necessaria vaccinazione che ti salva la vita. Qui la vendono.
Un capitolo di "Reset" è intitolato "toxic addition machines", ci sono tutte le esplorazioni possibili (e si moltiplicano, basta leggere il notiziario) su quello che accade.
04
Zuckerberg "vittima" del mostro che ha creato
Mark Zuckerberg è finito per diventare la tragicomica "vittima" del suo infernale giochino quando ha scoperto che non riusciva a fermare la disinformatia sui vaccini su Facebook perché la "macchina" (l'algoritmo) aveva preso il sopravvento sull'uomo, titolo principale del Wall Street Journal oggi:
Sul WSJ si racconta come "nelle settimane prima che Zuckerberg facesse il suo annuncio (di impegno dell'azienda per promuovere la vaccinazione, ndr) - una serie di "test iniziali hanno concluso che circa il 41% dei commenti sui post in lingua inglese relativi ai vaccini rischiavano di scoraggiare le vaccinazioni. Gli utenti vedevano i commenti sui post relativi ai vaccini 775 milioni di volte al giorno, diceva il memorandum, e i ricercatori di Facebook erano preoccupati che la grande proporzione di commenti negativi potesse influenzare la percezione della sicurezza dei vaccini". Zucky travolto dai "mi piace" che ha inventato.
***
Il mondo è una storia complessa e non esistono formule semplicistiche per risolverlo all'unità e coerenza. Guardate cosa sta accadendo in America, lo spettacolo di un'acclamata presidenza che si sta rivelando un altro (lo era anche Trump, ma in una forma di reazione contrarian), il sintomo del declino dell'impero.
05
Crisi con l'America, Macron furioso richiama l'ambasciatore
Furia francese. Il Presidente Emmanuel Macron ieri a Atene (Foto Epa).Joe Biden ha dato un'altra picconata al rapporto tra Stati Uniti e Europa. Il patto anti-Cina siglato da America, Australia e Regno Unito, un'alleanza strategica nel settore della difesa per contrastare Pechino nell’area dell’Indo-Pacifico, ha fatto infuriare la Francia che ieri su ordine di Emmanuel Macron ha richiamato in patria gli ambasciatori dagli Stati Uniti e dall'Australia.
La reazione di Parigi è durissima per una serie di motivi: il primo è che la prima conseguenza dell'alleanza AKU è l’estromissione della Francia da un contratto di fornitura all'Australia dei sottomarini a propulsione nucleare. Camberra ha cangurato Parigi, ha cancellato l'accordo che valeva 66 miliardi di dollari e all'incasso è passato Biden. Un colpo terribile contro Macron. I francesi non sono stati neppure preventivamente informati, il ministro degli esteri Le Drian ha parlato di "pugnalata alle spalle" e nell'annunciare il ritiro dei diplomatici ha sottolineato la "gravità eccezionale degli annunci fatti il 15 settembre da Australia e Stati Uniti, un comportamento inaccettabile tra alleati e partner le cui conseguenze colpiscono il concetto stesso che abbiamo delle nostre alleanze, delle nostre partnership, e l'importanza dell'Indo-Pacifico per l'Europa". Gong. La campana suona per Biden, la cui dottrina sta frantumando tutte le illusioni che si erano fatti i governi europei su questa amministrazione.
06
Una domanda s'aggira per l'Europa: da che parte stanno gli americani?
Crisi diplomatica profonda, nervosismo alle stelle. Se la reazione della Cina è scontata (“mentalità da Guerra Fredda”, ha commentato il ministero degli Esteri), quella di Parigi è veemente perché rivela quanto la "dottrina Biden" sia dannosa per le relazioni transatlantiche e in particolare per il futuro della Nato. Se l’Europa viene trattata come un parente lontano, il risultato e che tra Bruxelles e Washington quella lontananza diventa distacco. Sul New York Times compare un titolo che è la spia reale della situazione:
Da che parte stanno gli americani? Questa domanda aleggia con sempre pià forza nelle cancellerie europee che ora parlano apertamente di un esercito europeo sganciato dalla Nato. Le relazioni tra Francia e Stati Uniti sono tornate al livello di crisi toccato nel 2003, quando Chirac si oppose all'Onu all’intervento deciso dall'amministrazione Bush in Iraq, gli americani si sentirono oltraggiati e inaugurarono una campagna di boicottaggio perfino sulle "french fries" che furono sostituite dalle "freedom fries". Le vie della diplomazia arrivano fino alle patatine fritte vendute nelle catene dei fast-food americani. C’è poco da ridere, l'amministrazione Biden è isolazionista nei fatti, manca di savoir faire diplomatico (che paradossalmente era il difetto più grande di Trump), sta perseguendo una strategia di politica estera che de facto taglia fuori l’Europa dai grandi giochi globali e rimette in pista quello che già si vedeva con The Donald, l'Anglosfera. Il vecchio Commonwealth alleato con il Nuovo Mondo americano che rimpiazza il Vecchio Continente. Tutto sembra irresistibilmente anacronistico, ma non lo è affatto, l'apparente "salto indietro" è figlio di eventi che stanno impattando ora sulla politica estera: gli inglesi sono liberi di navigare in mare aperto, senza il vincolo europeo, sono "liberati" dalla Brexit; gli australiani sono una forza giovane, un continente pieno di risorse che non può permettersi una politica accomodante con la Cina. Il risultato è il rimpiazzamento e lo spiazzamento dell'Europa che in questo caso si identifica con la Francia e domani con qualcun altro.
07
L'escalation isolazionista di Biden
Isolazionismo smascherato. Il Presidente americano Joe Biden (Foto Epa).Basta elencare i fatti, metterli in fila per vedere il fil rouge della dottrina Biden: la Casa Bianca a guida democratica non ha ancora cancellato il bando di Trump sui voli degli europei negli Stati Uniti; il ritiro dall'Afghanistan ha negato vent’anni di sforzi europei a Kabul e nelle province afghane, gli Stati Uniti hanno cancellato il pilastro del nation building; l’alleanza anti-Cina nel Pacifico non solo estromette i francesi, ma rafforza la "relazione speciale" con gli inglesi e ha grandi conseguenze sulla condivisione di tecnologia e intelligenza artificiale nel settore della Difesa. Per l'Unione europea si prospetta la necessità di dotarsi di una forza autonoma, pena l'irrilevanza in politica estera.
La disinvoltura diplomatica di Biden è un formidabile contrappasso per coloro che avevano dipinto il candidato democratico come l’uomo ideale per riallacciare i rapporti tra Stati Uniti e Europa. Non solo non è andata così, ma la situazione è peggiorata in maniera esponenziale e sul piano strategico il mondo è diventato più pericoloso. La Cina reagirà, non c’è alcun dubbio, e i nemici dell’Occidente dopo il ritiro dall’Afghanistan sono incoraggiati all'azione, a provocare, colpire e nascondersi. Una grande potenza in ritirata invita a sparare il colpo, diventa una preda.
Biden per l’Europa è la scoperta che la retorica non conta assolutamente niente, che non bisogna scambiare i propri desideri per realtà, perché si finisce regolarmente nel campo delle illusioni: l’America democratica e isolazionista, non crede all'Europa se non in funzione anti-Russia e anti-Cina (scontro che non possiamo permetterci per ragioni evidenti). Siamo di fronte a una grande potenza in pieno "retrenchment", una nazione che sente il declino e si rifugia entro i propri confini, un paese che non rispetta i patti e “pugnala alle spalle”. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
08
"Tragico errore". Il Pentagono ammette l'uccisione di 10 civili a Kabul (7 erano bambini)
Che cosa aveva colpito il drone lanciato in missione a Kabul contro l'Isis il 29 agosto scorso? Il Pentagono ha ammesso di aver ucciso "per errore" dieci civili afghani, tra cui sette bambini. Quello che era stato esaltato sui media come un attacco mirato, un successo, è un "tragico errore". Dopo i dubbi sollevati dai media, il Pentagono ha dovuto ammettere il fallimento, un fatto gravissimo: "Ora sono convinto - ha detto il capo del comando centrale Usa, il generale Frank McKenzie - che dieci civili, inclusi sette bambini, sono stati tragicamente uccisi in quell'attacco". "Inoltre - ha aggiunto - siamo arrivati alla conclusione che fosse improbabile che quel veicolo e quelle persone morte associate al gruppo Isis-K rappresentassero una diretta minaccia alle forze americane". Per questo, ha concluso il generale, "l'indagine è arrivata alla conclusione che quell'attacco è stato un tragico errore".
Ora provate a immaginare che cosa sarebbe successo oggi se al posto di Biden alla Casa Bianca ci fosse Trump. Dettagli. Quello che conta è che dopo vent'anni l'Occidente si è auto-espulso dall'Afhganistan, quindi non ha più nessun avamposto nell'Asia Centrale. A questo punto è logico porsi la domanda: "Chi ha vinto la guerra al terrorismo?"
L'ultimo numero di Foreign Affairs si pone la domanda che in realtà va declinata in un'altra maniera: che cosa significa "vincere"? Perché è vero che Osama Bin Laden è stato ucciso e (forse) le capacità di proiezione militare di Al-Qaeda sono state ridotte nettamente, ma dai documenti sequestrati in questi anni risulta che il fondatore di Al-Qaeda avesse in mente un altro tipo di messaggio finale: dimostrare che l'America non è invincibile. E se questo è il tema (e lo è) allora il ritiro dall'Afghanistan è un disastro di proporzioni immani. Il piano militare è solo la base di una sovrastruttura ben più grande: quello che sta accadendo alle donne e ai bambini di quel paese è un atto d'accusa contro tutti noi.
Calerà l'oblìo, perché l'Occidente vive consumandosi in maniera ossessiva, ma la storia degli ultimi vent'anni - dal 9/11 alla (ri)caduta di Kabul - mi ha insegnato che è il tempo a fare la differenza: gli islamisti hanno pazienza (è quella delle grandi religioni - che noi abbiamo perduto per processo inesorabile di secolarizzazione) e fanno programmi a lunghissimo termine, pensano che un giorno il Califfato globale si realizzerà e l'Islam dominerà il mondo.
***
Forse accadrà, ma non nella forma che immaginano loro (e noi), la nostra civiltà, quella che costruì un sistema imperfetto ma capace di assicurare più benessere e ordine, corre verso la resa, è una società stanca di esistere, presto anche quella dell'Islam sarà altrettanto consumata dall'invidualismo, da un essere desiderante che non si placa mai. Alla fine, è l'umanità intera a essere in pericolo. Buona parte della science fiction dei primi formidabili anni del Novecento, si sta realizzando o è addirittura superata dagli eventi. La Terra c'era prima dell'uomo e ci sarà anche dopo l'uomo. C'è un segno sinistro che questa settimana mi ha colpito in maniera tremenda, il presagio di una fine che sembra un tema lontanissimo rispetto a quello che sto cercando di raccontare e invece m'appare così vicino, lancinante, il massacro dei delfini alle Isole Faroer:
Il mare rosso sangue, 1.500 delfini uccisi. Chi non ha mai visto un delfino nuotare al proprio fianco non sa. Ma forse può immaginare. Se siamo capaci di questo, in un luogo di pace e benessere, allora il nostro destino è segnato.
***
Puntiamo alla salvezza. Non dell'anima, a quanto pare. Abbiamo il vaccino e con uno shot rapido chiudiamo questo numero di List. Ancora Biden, epicentro dello smarrimento, quanta confusione, quanta boria, quanti errori.
09
Joe fa un altro splash. No Fda alla terza dose di vaccino per tutti
No alla terza dose per tutti, sì a quella per gli over 65 anni. Queste sono le decisioni degli esperti della Food and drug administration che ieri ha riunito il panel di esperti chiamati a dare un parere (non vincolante) sul "booster" di Pfizer. È un colpo al piano della Casa Bianca che punta alla somministrazione del "booster" per tutti i vaccinati, è a rischio uno dei programmi del presidente degli Stati Uniti. Biden è in crisi di consenso e per sostenere una politica che si sta sgretolando di fronte alla realtà ha bisogno di risultati sulla vaccinazione (il contrappasso per chi in campagna elettorale derise "il vaccino di Trump"). La Casa Bianca punta ancora a somministrare la terza dose fin dall'inizio della prossima settimana? Un'amministrazione che ha sempre sostenuto l'alleanza con la scienza agirà in senso contrario rispetto a quanto raccomandato dagli esperti? Il voto del panel è stato netto: 16 no e 2 sì. L'amministrazione Biden a questo punto si trova a un bivio: tirare dritto ignorando quanto deciso dalla Fda o adeguarsi e procedere alla terza dose solo per gli over 65.
***
E così siamo tornati all'inizio del nostro viaggio su List, in una forma di chiusura circolare della nostra storia, siamo dentro e fuori la pandemia, tra la rivoluzione e la barbarie digitale, la biosicurezza che fonde bit e dna. Siamo in pieno dentro un periodo che Antonio Gramsci aveva individuato nei "Quaderni del carcere" con l'acutezza la precisione del microscopio e la veduta larga del telescopio: "La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati". Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.