17 Agosto

Una storia dell'Euro senza euro-retorica

Eurotragedy, il libro di Ashoka Mody, docente a Princeton, ripercorre la nascita dell'Unione e della sua moneta senza dogmi e difese d'ufficio. Emergono i pregi, i difetti, gli statisti e la grande assente: l'unione politica. Una lettura di Lorenzo Castellani. Sulla scena, la gigantesca figura di Helmut Kohl nel racconto del titolare di List.

di Lorenzo Castellani

L’Unione Europea è entrata in una fase cruciale della propria vita istituzionale. Mai la contestazione politica verso Bruxelles è stata forte come negli anni che stiamo attraversando. Le elezioni del maggio 2019 potrebbero segnare la vittoria delle forze anti-establishment o, quantomeno, un grosso smottamento negli equilibri del potere europeo. In questo contesto l’europeismo appare un concetto sempre più vuoto poiché i partiti mainstream hanno dimostrato di non avere idee su come uscire dall’impasse in cui versa da anni l’Unione né di come fronteggiare la rivolta nazionalista. Si limitano a difendere d’ufficio passato, regole e strutture europee. Al tempo stesso i movimenti euroscettici, come la vicenda Brexit dimostra, non hanno un piano chiaro e alternativo per modificare l’indirizzo politico ed economico delle istituzioni europee. Si procederà per tentativi e all’orizzonte già si scorgono incertezze finanziarie e disordine politico.

Quando la teoria politica non viene in soccorso sul futuro dell’Europa la storia può giocare un ruolo importante. C’è un libro, in particolare, intitolato Eurotragedy che ricostruisce il debole e al tempo stesso sfavillante percorso che ha portato alla creazione dell’Unione monetaria. Una ricerca di primo livello con un autore importante, il Professor Ashoka Mody di Princeton, e la sua forza risiede nel ricostruire i fatti con precisione senza cercare di compiacere la retorica europeista.

Tutti sanno che l’Europa nasce con un percorso impolitico, basato sull’integrazione economico-funzionale. Alle sue origini c’è la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio che nasce nello scenario della Guerra fredda, vuole soddisfare il protagonismo francese di centralità dopo la fine della Seconda Guerra mondiale, tenere le due potenze più vicine seppur per motivi diversi alla minaccia del comunismo, Italia e Germania occidentale, legate al resto dell’Occidente e controllare la produzione tedesca del carbone e dell’acciaio. È il 1951 quando viene creata l’Alta Autorità della CECA...


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