23 Ottobre
Un'indagine sui crimini di guerra
Gli Stati Uniti sono pronti a sostenere un'inchiesta internazionale sull'azione militare della Turchia in Siria. Le ombre sulla pace di Erdogan e di Putin. Russiagate, oggi l'audizione del premier Conte al Copasir
Che succede? In Italia abbiamo un governo che è già in crisi e la magistratura che in un colpo solo rivela quanto questo paese ami raccontare a se stesso storie che non corrispondono alla realtà. Che paese. Lo scenario della contemporaneità è su un'altra schermata del videogame. Andiamo in Siria, c'è una pace, c'è una guerra e c'è un confronto tra grandi potenze. Che cosa è? Risiko.
01
Crimini di guerra. Gli Stati Uniti: indagare sulla Turchia
Le organizzazioni umanitarie lo hanno denunciato durante il blitz alla frontiera, ci sono immagini che indubbiamente meritano di essere approfondite. Così gli Stati Uniti stamattina si sono dichiarati a favore di "un'inchiesta a carico della Turchia per crimini di guerra" nel nord est della Siria. Lo ha affermato l'ambasciatore Kay Bailey Hutchinson, alla vigilia della riunione dei ministri della Difesa della Nato di domani. "Quando le truppe americane si stavano ritirando ci sono state accuse di crimini di guerra che devono essere investigate sotto gli auspici dell'organo adeguato". È un avviso degli Stati Uniti a Erdogan e Putin: ci siamo anche noi, non potete fare come vi pare. In realtà Turchia e Russia fanno un po' quel che vogliono.
Post scriptum. Attenzione al dettaglio. Bailey dice anche un'altra cosa: "È importante che ciascun Paese si assuma le proprie responsabilità per i foreign fighter catturati, e riprenda i propri cittadini, come abbiamo già chiesto perché la situazione" in Siria "è altamente instabile". Riprendersi i macellai dell'Isis, questo è il lato della guerra che i paesi europei fanno finta di non vedere. Il disimpegno americano ha delle conseguenze. E non sono piacevoli per l'Europa.
02
Putin-Erdogan. La pax degli imperi in Siria
Stretta di mano sul Mar Nero. Erdogan e Putin siglano il patto per la Siria (Foto Ansa)Definirla pax è eccessivo, ma quello che stiamo vedendo è il grande...
Che succede? In Italia abbiamo un governo che è già in crisi e la magistratura che in un colpo solo rivela quanto questo paese ami raccontare a se stesso storie che non corrispondono alla realtà. Che paese. Lo scenario della contemporaneità è su un'altra schermata del videogame. Andiamo in Siria, c'è una pace, c'è una guerra e c'è un confronto tra grandi potenze. Che cosa è? Risiko.
01
Crimini di guerra. Gli Stati Uniti: indagare sulla Turchia
Le organizzazioni umanitarie lo hanno denunciato durante il blitz alla frontiera, ci sono immagini che indubbiamente meritano di essere approfondite. Così gli Stati Uniti stamattina si sono dichiarati a favore di "un'inchiesta a carico della Turchia per crimini di guerra" nel nord est della Siria. Lo ha affermato l'ambasciatore Kay Bailey Hutchinson, alla vigilia della riunione dei ministri della Difesa della Nato di domani. "Quando le truppe americane si stavano ritirando ci sono state accuse di crimini di guerra che devono essere investigate sotto gli auspici dell'organo adeguato". È un avviso degli Stati Uniti a Erdogan e Putin: ci siamo anche noi, non potete fare come vi pare. In realtà Turchia e Russia fanno un po' quel che vogliono.
Post scriptum. Attenzione al dettaglio. Bailey dice anche un'altra cosa: "È importante che ciascun Paese si assuma le proprie responsabilità per i foreign fighter catturati, e riprenda i propri cittadini, come abbiamo già chiesto perché la situazione" in Siria "è altamente instabile". Riprendersi i macellai dell'Isis, questo è il lato della guerra che i paesi europei fanno finta di non vedere. Il disimpegno americano ha delle conseguenze. E non sono piacevoli per l'Europa.
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Putin-Erdogan. La pax degli imperi in Siria
Stretta di mano sul Mar Nero. Erdogan e Putin siglano il patto per la Siria (Foto Ansa)Definirla pax è eccessivo, ma quello che stiamo vedendo è il grande vecchio gioco degli imperi che si parlano, trattano, fanno la guerra sotterranea e poi la tregua, rigorosamente armata. Decidono Mosca e Ankara. Poi ci sono gli americani che giocano la parte, ma senza crederci fino in fondo perché la loro fase storica è quella dell'impero riluttante. Putin ha mosso le sue pedine in Siria, controlla quello che fa Damasco, ha dato il via libera all'arrocco di curdi e Assad su Kobane, fatto la mossa del cavallo e così ieri la Difesa di Ankara ha detto che "non c'è la necessità di nuove operazioni" contro i combattenti curdi. Naturalmente c'è spazio per dire che gli americani hanno assicurato il ritiro degli alleati, le milizie curde di YPG, da tutti i posti chiave, e dunque ora c'è una "zona di sicurezza" di 440 chilometri al confine tra Siria e Turchia, a est del fiume Eufrate. I turchi si proiettano all'interno della Siria per 30 chilometri, Assad controllerà il resto del territorio, Mosca sarà il guardiano del faro.
Stretta di mano tra Putin e Erdogan sul Mar Nero, a Sochi. E attenzione alle mosse di Putin sulla scacchiera africana, lo zar è in movimento e sa il fatto suo, eccolo con il presidente egiziano Al Sisi:
L'Africa non è il campo da gioco della sola Cina, sta arrivando Mosca. E gli Stati Uniti? C'è America 2020, non è tempo di guerra, l'impero americano è in fase di ridispiegamento, il centro dell'interesse è il Pacifico, e poi di conflitto ne hanno già uno termonucleare a Washington, la battaglia delle spie.
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Avanti tutta di Putin in Medio Oriente. E una mossa tattica di Pechino a Hong Kong. Quanto è bello mettersi davanti alla scacchiera delle grandi potenze. Altro che Bonafede e il rancore.
03
Hong Kong (leggere Pechino) ritira la legge sull'estradizione
Hong Kong ritira formalmente la proposta di riforma della legge sull'estradizione, che ha innescato le proteste anti-governative nell'ex colonia britannica. L'annuncio del ritiro formale è stato dato all'Assemblea Legislativa dal segretario alla Sicurezza di Hong Kong, John Lee. Ricordiamo che la nuova legge avrebbe permesso a cittadini di Hong Kong di essere estradati anche a Taiwan, Macao e in Cina. Qualche giorno il presidente cinese, Xi Jinping, ha affermato: "Romperemo le ossa ai separatisti e li ridurremo in polvere". Non ci ha ripensato, ha eventualmente solo rimandato. E offerto una soluzione (temporanea) al problema della rivolta a Hong Kong. Durerà? I tempi dell'Impero Celeste sono lunghi, ma le rivoluzioni non durano mai a lungo. Soprattutto quando si mette a rischio la politica di un impero, cioè la dottrina "uno Stato, due paesi" che fu varata da Deng Xiaoping. Uno Stato. E non è quello di Hong Kong.
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Cambiamo emisfero. Andiamo a Londra, Westminster. Grande storia, Little Britain. O no?
04
Boris Johnson prende il volo, ma senza fast-track
Che ha fatto BoJo? Ha preso il volo, ma senza il fast-track. Le classi in progress non lo ammetteranno mai, ma il biondone di Londra ha spuntato il sì per l'accordo sulla Brexit - cosa che non era riuscita a una pur fiera e battagliera Theresa May - e l'exit è avviata. All'inglese, dunque a calcioni e strafalcioni dialettici, ma ci sarà. Si tratta solo di vedere il quando. Westminster ha votato sì alla prima parte (l'accordo) e no alla timeline strettissima proposta dal governo (tre giorni). Cosa significa tutto questo? Che Johnson ora ha un doppio negoziato sui tempi: uno con l'Unione europea, l'altro con i parlamentari inglesi. Naturalmennte ha anche un obiettivo: il voto anticipato. Che ora per il Labour sarà più difficile negare visto che il sì all'accordo c'è e questo per Corbyn era il problema. Che faranno i laburisti? Non lo sappiamo, occorrono doti divinatorie per capire gli umori del Parlamento inglese.
Stamattina la sterlina mantiene le perdite serali di ieri perché in ogni caso ciò che doveva andare spedito, l'exit, sta rallentando. Guardiamo gli ultimi cinque anni di quotazione della valuta inglese:
Debole, certamente, ma non tutto quel che si vede è quel che significa. Sotto e sopra l'andamento della moneta britannica ci sono le multinazionali inglesi con transazioni e partite denominate in dollari e l'export delle aziende del Regno. Questa è una delle ragioni per cui l'Armageddon dell'economia inglese non c'è stato, almeno per ora, nonostante le previsioni degli economisti che proprio con la Brexit hanno provato quanto sia complicato applicare la sola economia allo scenario geopolitico. Là fuori c'è altro, c'è la Storia e quella degli imperi è ancora più viva che mai.
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Che facciamo? Volo Londra-Roma, torniamo in Italia. Succedono cose degne del sottosopra (ok, ne scriviamo uno, c'è materiale per divertirsi parecchio) e, ta-dà, chi l'avrebbe mai detto, il teorema della procura di Roma sulla mafia è sparito.
05
Gong. Mafia capitale non è mafia
Avete presente mafia capitale? Bene, tutto il romanzone che dipingeva Roma e la sua amministrazione come una filiale della Cupola è caduta a terra e non ci voleva molto a immaginarlo, bastava avere i piedi per terra, stare prudentemente fuori dal coro e attendere la realtà. Puntuale, inesorabile, onesta. È arrivata ieri con la sentenza della Cassazione: mafia capitale non è mafia. È criminalità organizzata, è robaccia, è un capitolo da codice penale, ma non è quella cosa lì, la mafia. Non c'è ovviamente nulla da festeggiare, stiamo pur sempre parlando di fatti criminali accaduti nell'amministrazione romana, ma siamo dentro un altro film, non nel sequel de Il Padrino. Dunque ci sarà processo d'appello bis per il ricalcolo della pena per Salvatore Buzzi, Massimo Carminati e gli altri imputati. La storia nel frattempo ha cominciato a fare un altro ricalcolo, quello di tutta la narrazione degli eventi e del processo. C'è una bella differenza tra banda e cosca. Una dura lezione per gli sceneggiatori della giustizia e del giornalismo in ciclocistile. Le parole vanno usate con cautela, venerare Signora Prudenza aiuta a salvarsi l'anima. La politica va maneggiata con cura. Anche il segreto.
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Russiagate. Conte oggi al Copasir
Donald Trump e William Barr alla Casa Bianca (Foto Ansa)Giuseppe Conte oggi sarà ascoltato dal Copasir sulle vicende del Russiagate, le azioni della Giustizia americana in Italia e la grande guerra delle spie nelle elezioni americane. Favorì oltre misura l'azione del procuratore generale degli Stati Uniti, William Barr, giunto in Italia nell'agosto scorso per cercare le prove di un complotto contro Trump? Si adoperò per spianare la strada a un'indagine che avrebbe messo tra i sospettati di una cospirazione internazionale un governo di centrosinistra - la figura di Matteo Renzi - e il Pd di allora, il suo futuro alleato? Francamente non ci attendiamo granché, la specialità delle commissioni parlamentari in Italia è quella dell'annacquamento (e insabbiamento) e la qualità del Copasir è facile da verificare dando un'occhiata alle biografie, quanto a Conte, egli è una saponetta. Insomma, se arriva la notizia, si tratta di un errore, un imprevisto, uno sfrizionamento dell'Ego (di Conte), un'epifania parlamentare. Abbiamo il taccuino squadernato. Negli Stati Uniti è attesa la pubblicazione del rapporto dell'ispettore generale sulle origini del Russiagate, mentre l'inchiesta di Barr va avanti. La vera partita si svolge a Washington e semmai sarà interessante vedere le eventuali differenze che dovessero emergere tra quello che dirà il rapporto Barr e quello che affermerà oggi il premier italiano. Non è il gioco di Conte, è America 2020.
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Il resto della storia del Palazzo che dice? In attesa del voto in Umbria, si danno interviste che raccontano quello che non c'è: la leadership.
07
Monarchi immaginari e istruzioni alla servitù
Conte dice che non ha ceduto a Di Maio. Zingaretti dice che vuole un governo più leale. Renzi e i renziani si preparano a modificare la legge di Bilancio in Parlamento. Il premier dice che non si può fare, lui, dice con tono da monarca che Egli "non lo permetterà". Interessante. Conte è un capo partito? Ha dei parlamentari che obbediscono ai suoi diktat? Di cosa parla il premier? Da quando esiste la Repubblica italiana la Finanziaria si modifica in Parlamento. E così sarà anche stavolta. La stessa Unione europea dirà che qua e là è meglio fare dei cambiamenti (hanno letto la lettera della Commissione Ue a Palazzo Chigi? o si fa finta che non esista?) e se non ci saranno il governo andrà a sbattere per mancanza di buonsenso. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, oggi dà un'intervista a Repubblica dal titolo roboante:
Le parole sono importanti, siamo alle leadership del grigiore che usano parole iperboliche rispetto alle figure che dovrebbero indossarle. Conte "non permetterà", Zingaretti "pretende". Mancano solo le istruzioni alla servitù e forse è il caso che qualcuno cominci a leggersi le "Istruzioni alla servitù" scritte da Jonathan Swift:
Come dice il titolo, quello scritto da Swift agli inizi del 1700, è un manuale per servitori, il narratore dice di esser stato egli stesso un valletto per sette anni.Quel genio di Swift lo concepì come un manuale al rovescio, un sottosopra che divenne satira contro il potere, vademecum della ribellione, un breviario del sabotaggio.
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La politica (e il fisco) del rancore
Perché il libro è importante? Primo, la prosa è sublime; secondo, siamo di fronte all'immaginario di Swift; terzo, le "istruzioni" sono perfette per capire cosa accadrà (anche) a questo governo nel momento in cui porta avanti una politica che spaventa i ceti medi e imbocca la strada del rancore sociale. Finisce sempre male. Guardate la prima pagina del Corriere della Sera:
L'apertura è un'intervista del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, sul Fisco. Non parla il ministro dell'Economia - quel Roberto Gualtieri che dovrebbe spiegarci la ratio delle norme approvate alla luce del sistema tributario e del ciclo economico - ma il Guardasigilli (l'esponente del governo che è più legato a Conte) e questo la dice lunga. Siamo allo Stato etico con tutte le conseguenze del caso, soprattutto la caduta del sistema di garanzie (guardate cosa è accaduto alla prescrizione, si resterà sotto processo a vita), perché un sistema che si presume superiore fa chiaramente prevalere la sua forza senza tener conto dell'esistenza del "diverso" sul piano politico e culturale. E infatti Bonafede parla di "svolta culturale" e anch'egli ammonisce: "Non temo trappole". Questa visione del governo e della politica finirà per allontanare la borghesia (che ampiamente si fa già gli affari suoi, disimpegno quasi totale dalla vita pubblica e se ne vedono le conseguenze nella qualità dei parlamentari), innescare un fenomeno di repulsione nel governo. Che questo errore venga compiuto - di nuovo - dal Partito democratico è stupefacente. Prima prova: il voto in Umbria domenica. L'elezione è locale, ma il test è di politica nazionale, il primo voto dell'era del governo giallo-rosso.
***
Che facciamo? Attendiamo che il premier Conte vada a dare la sua versione dei fatti al Copasir. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.