11 Agosto

Un'indagine sul salvinismo

Salvini, quello "brutto, sporco e cattivo", il "bifolco votato dai bifolchi". Più lo attaccano così e più cresce. Come si contrasta? Cosa c'è dietro la sua ascesa? Intuito politico, un linguaggio di carta vetrata, una comunicazione che coglie la distopia e il pop di una caotica Italia post-tutto.

I leader nascenti hanno sempre qualcosa di inafferrabile per i loro avversari. Matteo Salvini è un soggetto e oggetto politico sgusciante per chi cerca di contrastarne l'ascesa senza studiarlo. Durante la campagna elettorale, quando dopo la sparatoria di Macerata tutto sembrava congiurare contro di lui, la sua contromossa è stata quella di "cavalcare la tigre", saltare sul problema - l'immigrazione - denunciarlo come fonte del sottosopra sociale e rivoltare un terribile fatto di cronaca nera (con un sottotesto politico enorme) a suo favore. In quel momento Salvini ha probabilmente realizzato il sorpasso su Forza Italia. Sembrava impossibile. E invece è successo.  Nella peggiore condizione, il leader della Lega ha ottenuto il miglior risultato. Sarebbe dovuto bastare questo fenomeno di rimbalzo (e boomerang) per consigliare agli avversari un attento studio del "fenomeno Salvini" e un altro approccio. Invece no, hanno continuato con il registro del "bifolco votato dai bifolchi". E ancora continuano, senza capire che tutto questo lo rafforza. Il "salvinismo" è un fenomeno è destinato a durare o farà la stessa fine del "renzismo"? Quali sono i suoi canoni di comunicazione? Dove trova la linfa per crescere e diffondersi? 

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Il ministro dell'interno

Da ministro dell'Interno Salvini ha imposto una inedita linea dura sull'immigrazione, dura al punto da andare in rotta di collisione con il Capo dello Stato (che impose poi la sua soluzione) sul caso degli immigrati soccorsi dalla nave Diciotti della Guardia Costiera. Fu un errore di prospettiva di Salvini, nel quale prevalse il leader politico e non la figura istituzionale del ministro (tema ancora aperto della sua azione politica). Gli avversari e il mainstream dell'informazione ancora una volta pensarono che non avrebbe retto la prova dell'opinione pubblica. Altro errore, il consenso della Lega  - sono sondaggi, vanno letti con cautela - dal 4 marzo a oggi appare raddoppiato, mentre quello delle opposizioni è in...


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