9 Settembre
Vaccino interrotto e cura continua
AstraZeneca sospende i test, effetti collaterali su un volontario. Papa Francesco: no a soluzioni alla pandemia con l'impronta dell'egoismo. Studiare i pipistrelli e l'adattamento del virus. Lo Stato paranormale dell'Italia. America 2020, il sudoku elettorale di Trump
Che succede? Papa Francesco stamattina nel cortile di San Damaso ha suonato la campana. Non occorre esssere ferventi credenti o atei o anticlericali per essere d'accordo o meno con le parole del Pontefice. Ciò che conta davvero è che pone una serie di riflessioni "alte" che la rotativa continua della quotidianità disperde. Distratti, ci dimentichiamo dell'essenza delle questioni in campo. Esistevano prima del coronavirus, questa crisi le ha accelerate. Vocabolario Treccani della lingua italiana, scegliamo una parola latina, "cura": "Interessamento solerte e premuroso per un oggetto, che impegna sia il nostro animo sia la nostra attività". Attenzione alle due parti di questa definizione, l'anima e l'attività, lo spirituale e il terreno. Cosa dice Francesco?
01
Papa Francesco e la cura
Il Papa parte subito da un grande tema, la proprietà del vaccino, la sua distribuzione. E la cura più grande, l'amore:
- La crisi che stiamo vivendo a causa della pandemia colpisce tutti; possiamo uscirne migliori se cerchiamo tutti insieme il bene comune; al contrario, usciremo peggiori. Purtroppo, assistiamo all’emergere di interessi di parte. Per esempio, c’è chi vorrebbe appropriarsi di possibili soluzioni, come nel caso dei vaccini e poi venderli agli altri. Alcuni approfittano della situazione per fomentare divisioni: per cercare vantaggi economici o politici, generando o aumentando conflitti. Altri semplicemente non si interessano della sofferenza altrui, passano oltre e vanno per la loro strada. Sono i devoti di Ponzio Pilato, se ne lavano le mani.
- La risposta cristiana alla pandemia e alle conseguenti crisi socio-economiche si basa sull’amore, anzitutto l’amore di Dio che sempre ci precede. Lui ci ama per primo, Lui sempre ci precede nell’amore e nelle soluzioni. Lui ci ama incondizionatamente, e quando accogliamo questo amore divino, allora possiamo rispondere in maniera simile. Amo non solo chi mi ama: la mia famiglia, i miei amici,...
Che succede? Papa Francesco stamattina nel cortile di San Damaso ha suonato la campana. Non occorre esssere ferventi credenti o atei o anticlericali per essere d'accordo o meno con le parole del Pontefice. Ciò che conta davvero è che pone una serie di riflessioni "alte" che la rotativa continua della quotidianità disperde. Distratti, ci dimentichiamo dell'essenza delle questioni in campo. Esistevano prima del coronavirus, questa crisi le ha accelerate. Vocabolario Treccani della lingua italiana, scegliamo una parola latina, "cura": "Interessamento solerte e premuroso per un oggetto, che impegna sia il nostro animo sia la nostra attività". Attenzione alle due parti di questa definizione, l'anima e l'attività, lo spirituale e il terreno. Cosa dice Francesco?
01
Papa Francesco e la cura
Il Papa parte subito da un grande tema, la proprietà del vaccino, la sua distribuzione. E la cura più grande, l'amore:
- La crisi che stiamo vivendo a causa della pandemia colpisce tutti; possiamo uscirne migliori se cerchiamo tutti insieme il bene comune; al contrario, usciremo peggiori. Purtroppo, assistiamo all’emergere di interessi di parte. Per esempio, c’è chi vorrebbe appropriarsi di possibili soluzioni, come nel caso dei vaccini e poi venderli agli altri. Alcuni approfittano della situazione per fomentare divisioni: per cercare vantaggi economici o politici, generando o aumentando conflitti. Altri semplicemente non si interessano della sofferenza altrui, passano oltre e vanno per la loro strada. Sono i devoti di Ponzio Pilato, se ne lavano le mani.
- La risposta cristiana alla pandemia e alle conseguenti crisi socio-economiche si basa sull’amore, anzitutto l’amore di Dio che sempre ci precede. Lui ci ama per primo, Lui sempre ci precede nell’amore e nelle soluzioni. Lui ci ama incondizionatamente, e quando accogliamo questo amore divino, allora possiamo rispondere in maniera simile. Amo non solo chi mi ama: la mia famiglia, i miei amici, il mio gruppo, ma anche quelli che non mi amano, amo anche quelli che non mi conoscono, amo anche quelli che sono stranieri, e anche quelli che mi fanno soffrire o che considero nemici. Questa è la saggezza cristiana, questo è l’atteggiamento di Gesù. E il punto più alto della santità, diciamo così, è amare i nemici, e non è facile. Certo, amare tutti, compresi i nemici, è difficile – direi che è un’arte! Però un’arte che si può imparare e migliorare. L’amore vero, che ci rende fecondi e liberi, è sempre espansivo e inclusivo. Questo amore cura, guarisce e fa bene. Tante volte fa più bene una carezza che tanti argomenti, una carezza di perdono e non tanti argomenti per difendersi. È l’amore inclusivo che guarisce.
Chi pensa che sia un discorso astratto, si sbaglia. Il Papa passa alla politica:
- Dunque, l’amore non si limita alle relazioni fra due o tre persone, o agli amici, o alla famiglia, va oltre. Comprende i rapporti civici e politici, incluso il rapporto con la natura. Poiché siamo esseri sociali e politici, una delle più alte espressioni di amore è proprio quella sociale e politica, decisiva per lo sviluppo umano e per affrontare ogni tipo di crisi. Sappiamo che l’amore feconda le famiglie e le amicizie; ma è bene ricordare che feconda anche le relazioni sociali, culturali, economiche e politiche, permettendoci di costruire una “civiltà dell’amore”, come amava dire San Paolo VI e sulla scia, San Giovanni Paolo II. Senza questa ispirazione, prevale la cultura dell’egoismo, dell’indifferenza, dello scarto, cioè scartare quello a cui io non voglio bene, quello che io non posso amare o coloro che a me sembra sono inutili nella società. Oggi all’entrata una coppia mi ha detto: “Preghi per noi perché abbiamo un figlio disabile”. Io ho domandato: “Quanti anni ha? – Tanti – E cosa fate? – Noi lo accompagniamo, lo aiutiamo”. Tutta una vita dei genitori per quel figlio disabile. Questo è amore. E i nemici, gli avversari politici, secondo la nostra opinione, sembrano essere disabili politici e sociali, ma sembrano. Solo Dio sa se lo sono o no. Ma noi dobbiamo amarli, dobbiamo dialogare, dobbiamo costruire questa civiltà dell’amore, questa civiltà politica, sociale, dell’unità di tutta l’umanità. Tutto ciò è l’opposto di guerre, divisioni, invidie, anche delle guerre in famiglia. L’amore inclusivo è sociale, è familiare, è politico: l’amore pervade tutto!
- Il coronavirus ci mostra che il vero bene per ciascuno è un bene comune non solo individuale e, viceversa, il bene comune è un vero bene per la persona. Se una persona cerca soltanto il proprio bene è un egoista. Invece la persona è più persona, quando il proprio bene lo apre a tutti, lo condivide. La salute, oltre che individuale, è anche un bene pubblico. Una società sana è quella che si prende cura della salute di tutti.
Chiudere o aprirsi? La reazione con il coronavirus è stata quella di chiudere e non è un tema di politica sanitaria, ma di barriere culturali, di solidarietà, di comprensione. Si è detto a sproposito "saremo migliori". Non è andata così.
- Un virus che non conosce barriere, frontiere o distinzioni culturali e politiche deve essere affrontato con un amore senza barriere, frontiere o distinzioni. Questo amore può generare strutture sociali che ci incoraggiano a condividere piuttosto che a competere, che ci permettono di includere i più vulnerabili e non di scartarli, e che ci aiutano ad esprimere il meglio della nostra natura umana e non il peggio. Il vero amore non conosce la cultura dello scarto, non sa cosa sia. Infatti, quando amiamo e generiamo creatività, quando generiamo fiducia e solidarietà, è lì che emergono iniziative concrete per il bene comune. E questo vale sia a livello delle piccole e grandi comunità, sia a livello internazionale. Quello che si fa in famiglia, quello che si fa nel quartiere, quello che si fa nel villaggio, quello che si fa nella grande città e internazionalmente è lo stesso: è lo stesso seme che cresce e dà frutto. Se tu in famiglia, nel quartiere cominci con l’invidia, con la lotta, alla fine ci sarà la “guerra”. Invece, se tu incominci con l’amore, a condividere l’amore, il perdono, allora ci sarà l’amore e il perdono per tutti.
- Al contrario, se le soluzioni alla pandemia portano l’impronta dell’egoismo, sia esso di persone, imprese o nazioni, forse possiamo uscire dal coronavirus, ma certamente non dalla crisi umana e sociale che il virus ha evidenziato e accentuato. Quindi, state attenti a non costruire sulla sabbia! Per costruire una società sana, inclusiva, giusta e pacifica, dobbiamo farlo sopra la roccia del bene comune. Il bene comune è una roccia. E questo è compito di tutti noi, non solo di qualche specialista. San Tommaso d’Aquino diceva che la promozione del bene comune è un dovere di giustizia che ricade su ogni cittadino. Ogni cittadino è responsabile del bene comune. E per i cristiani è anche una missione. Come insegna Sant’Ignazio di Loyola, orientare i nostri sforzi quotidiani verso il bene comune è un modo di ricevere e diffondere la gloria di Dio.
La risposta è ancora e sempre quella: la politica. Ma il Papa ammonisce sul suo degrado e il perché "non gode di buona fama".
- Purtroppo, la politica spesso non gode di buona fama, e sappiamo il perché. Questo non vuol dire che i politici siano tutti cattivi, no, non voglio dire questo. Soltanto dico che purtroppo la politica spesso non gode di buona fama. Ma non bisogna rassegnarsi a questa visione negativa, bensì reagire dimostrando con i fatti che è possibile, anzi, doverosa una buona politica, quella che mette al centro la persona umana e il bene comune. Se voi leggete la storia dell’umanità troverete tanti politici santi che sono andati per questa strada. È possibile nella misura in cui ogni cittadino e, in modo particolare, chi assume impegni e incarichi sociali e politici, radica il proprio agire nei principi etici e lo anima con l’amore sociale e politico. I cristiani, in modo particolare i fedeli laici, sono chiamati a dare buona testimonianza di questo e possono farlo grazie alla virtù della carità, coltivandone l’intrinseca dimensione sociale.
- È dunque tempo di accrescere il nostro amore sociale – voglio sottolineare questo: il nostro amore sociale – contribuendo tutti, a partire dalla nostra piccolezza. Il bene comune richiede la partecipazione di tutti. Se ognuno ci mette del suo, e se nessuno viene lasciato fuori, potremo rigenerare relazioni buone a livello comunitario, nazionale, internazionale e anche in armonia con l’ambiente. Così nei nostri gesti, anche quelli più umili, si renderà visibile qualcosa dell’immagine di Dio che portiamo in noi, perché Dio è Trinità, Dio è amore. Questa è la più bella definizione di Dio della Bibbia. Ce la dà l’apostolo Giovanni, che tanto amava Gesù: Dio è amore. Con il suo aiuto, possiamo guarire il mondo lavorando tutti insieme per il bene comune, non solo per il proprio bene, ma per il bene comune, di tutti.
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Stamattina il titolare ha letto una paginata del Financial Times sui... pipistrelli. La via del vaccino passa anche per lo studio di questi animali. Sul vaccino c'è una notizia non buona, ma sta nell'ordine delle cose.
02
Effetto collaterale. AstraZeneca sospende i test del vaccino
Stop. Il gruppo farmaceutico anglo-svedese AstraZeneca ha sospeso le sperimentazioni del suo vaccino per il coronavirus. La decisione è stata presa dopo un test su un volontario (sono circa 30 mila) che ha rivelato una reazione collaterale grave. I test erano alla fase 3, ora ci sarà un "processo di revisione standard per consentire la revisione dei dati sulla sicurezza". La soluzione di AstraZeneca è quella su cui ha puntato anche l'Italia. La sospensione ritarda la diffusione di questo vaccino che fino a ieri era considerato uno tra i più promettenti, ce ne sono circa 100 allo studio in tutto il mondo. Tra quelli ai quali si guarda con fiducia, ci sono i vaccini di Pfizer e Moderna che hanno un contratto con il governo degli Stati Uniti. Tutti puntano a un risultato pieno entro la fine dell'anno o all'inizio del 2021, per AstraZeneca questo obiettivo forse si allontana. Il vaccino allo studio dell'Università di Oxford e AstraZeneca ha avuto ordini per centinaia di milioni di dosi in tutto il mondo.
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A che punto siamo di questa storia? La stiamo studiando, la stiamo scrivendo, la letteratura scientifica sta fiorendo, la ricerca e sperimentazione dei vaccini è partita. Nel frattempo, bisogna difendersi, senza suicidarsi con l'illusione di sconfiggere il virus barricandosi in casa, non è accaduto e non accadrà per la semplice ragione che l'uomo è un animale sociale, il suo inizio fu la coppia, la famiglia, la tribù. Siamo quello che siamo da milioni di anni.
03
In volo con i pipistrelli
I pipistrelli sono i portatori sani di una serie di virus che hanno creato gravi problemi all'umanità, l'ultimo è il Covid-19, ma la storia ormai è lunga e nota. Questo punto dovrebbe far riflettere sull'impreparazione dei governi di fronte alla pandemia, era in realtà un rischio conosciuto, il tema non era il se, ma il quando. I pipistrelli sono una delle chiavi per capire quale può essere la risposta del sistema immunitario e cercare la cura, il vaccino. Il Financial Times ha una sfogliata ottima sul punto. "I virus amano i pipistrelli", ma anche l'uomo e la differenza è nella reazione del sistema immunitario. La trasmissione non arriva dal pipistrello all'uomo, ma attraverso un intermediario di cui per il passato, altri coronavirus, conosciamo l'identikit: il cammello, il dromedario, lo zibetto. Non conosciamo ancora il veicolo secondario del Sars-Cov-2. Studiare il comportamento del sistema immunitario del pipistrello è fondamentale. Anche il volo ci offre delle indicazioni, la sua temperatura quando vola si alza come se avesse la febbre. Gli alati della notte sviluppano un gran quantità di interferoni, proteine che fanno da "barriera" al virus, lo contengono, ne annullano gli attacchi. Il problema dell'uomo non è solo l'assenza di reazione, ma anche il suo contrario: l'eccesso, uno sviluppo di anticorpi tale da trasformarsi in una violenta infiammazione e distruzione dei tessuti. Questo conduce alla morte del paziente che ha contratto il Covid-19. Il nostro sistema immunitario cerca una risposta, lo fa in diverso grado a seconda delle persone (gli scienziati misurano, tra i tanti, fattori come intensità della risposta, velocità, durata, quantità degli anticorpi e loro natura) e in alcuni contagiati quando non la trova impazzisce. Quando la risposta è quella giusta, trova un equilibrio, comincia una fase di evoluzione, il nostro sistema sviluppa gli anticorpi, li clona e diffonde nel sistema immunitario. Questa risposta arriva dopo circa due settimane. Quelli più forti e pronti nella reazione sopravvivono (la gran parte), ma alcuni senza una cura rischiano la morte. Attenzione, gli esperti sottolineano come il virus non intenda uccidere il suo ospite, cerca un modo per sopravvivere a sua volta in un nuovo soggetto che naturalmente ha una reazione, ecco quindi che si sviluppa un adattamento del virus che nel lungo termine lo depotenzia. Serve il vaccino. E la strada è piena di ostacoli.
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Ostacoli? Siamo in Italia, l'ufficio complicazioni è sempre aperto. Facciamo un giro di giostra.
04
Lo Stato paranormale dell'Italia
Siamo una Repubblica paranormale. Abbiamo un presidente del Consiglio che parla e dispone come se le Camere non esistessero (e infatti il malumore è alto - ma si abbasserà), così il Recovery Fund sta nascendo senza un confronto parlamentare, una partita pluriennale da 200 miliardi che viene gestita dalla burocrazia ministeriale (che tira fuori dai cassetti i vecchi progetti mai realizzati), un gruppo di politici al comando per caso e nient'altro. La Francia ha presentato il suo piano verde, la Germania ha già fatto il suo tempo fa con il ministro dell'Economia Peter Altmaier (al centro c'è sempre la trasformazione energetica), l'Italia... boh. Conte non dice niente di concreto (e questa non è una notizia, qualcuno ha memoria dei famosi Stati Generali?), il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri che fa lo storico dovrebbe avere almeno quella, la memoria, ma anche lui dice che "non c'è fretta" e dunque se va tutto bene perché mai dobbiamo preoccuparci? Sul piano per il Recovery Fund arriveremo ultimi, come sempre. E abbiamo il tremendo sospetto che ci sarà da preoccuparsi per come saranno spesi quei soldi. Bankitalia ha già avvisato i naviganti, siamo in buona compagnia.
La stessa scena del rinvio viene recitata sull'utilizzo del Mes. Conte ieri ha adottato sempre la tattica del diluire, spostare il problema, sopire, soffocare e tiremm innanz. A Repubblica sono stati colti da una febbre d'ottimismo e titolano così: "Conte apre al Mes". In realtà dice quello che ha detto altre volte, sta adottando la sua tattica del prendere tempo e poi si vedrà.
La confusione parlamentare è tutta nel sommario del titolo d'apertura: "Il premier rompe il tabù imposto dai 5S : "Se ci sarà bisogno, valuteremo insieme in Parlamento". Di Maio replica: "Non serve". Zingaretti: Draghi è una risorsa della Repubblica, meno male che c'è". Bene, anzi male. Domanda sul taccuino del cronista: ma se Zingaretti dice che Draghi è una risorsa e meno male che c'è (ricorda il "meno male che Silvio c'è"), perché governa con Conte? Al segretario del Pd non sarà sfuggito che il suo premier (tutto suo, lo definì un "punto di riferimento" per la sinistra) è quello che ha liquidato l'ex presidente della Bce dicendo che voleva dargli un posto (Conte a Draghi, rendiamoci tutti conto di quel che accade) ma "era stanco". Con questo dubbio amletico e narcolettico, voltiamo pagina. Come sta lui, il già evocato Silvio? Cribbio, benissimo, siamo di fronte a un nuovo miracolo italiano.
05
Silvio è risorto, la scuola per ora no
Nella giostra del Belpaese, il titolo migliore della giornata, finalmente un po' di ironia, è quello impaginato dal Giornale:
"Silvio risorge". Un titolo divertente che è una risposta ai pezzi funerari fatti nei giorni scorsi sul Cav. E poi arriverà il vaccino dell'amico Putin, suvvia. Siamo in zona miracolo e al terzo caffè sfoglio il Corriere della Sera, basta il titolo di prima pagina per capire che siamo tra i banchi di nebbia e non quelli della scuola:
"Le spinte per il rinvio". Sapevamo che sarebbe successo, l'abbiamo messo nero su bianco. Attendiamo il primo giorno, presto scopriremo la verità sul nostro domani e sì, ci dobbiamo ancora credere, nonostante tutto, "noi speriamo che me la cavo". Qualcuno si chiederà dov'è l'opposizione: fa campagna elettorale, vincerà le elezioni regionali (confermiamo il 4 a 2 e poi vedremo i voti veri) e non ci sarà nessuna spallata al governo perché non basta fare opposizione, bisogna costruire anche un'alternativa e la destra non ce l'ha. Se il Pd esce indenne dalla sfida in Toscana, la legislatura va avanti come nel mare di Joseph Conrad in Cuore di tenebra:
Il Nellie, piccolo yacht da crociera, girò sull'ancora senza un fluttuar delle vele, e s'arrestò. La marea era alta, quasi del tutto cessato il vento, e poiché si scendeva, in favor di corrente, verso la foce, altro non rimaneva che fermarci e attendere il riflusso.
Attendiamo il riflusso. "Si vive come si sogna: perfettamente soli", dice Charles Marlow in Cuore di tenebra. Non sempre. Il titolare qui gioca a tennis a quattro mani, un pezzo di dritto e di rovescio sulla sfida americana.
06
America 2020. Questo vince, questo perde
di Mario Sechi e Rita Lofano
Chiede Macbeth: "A che punto è la notte?". Risponde Lady Macbeth: "All'ora incerta che comincia a lottare col mattino". Questo passaggio della tragedia di Shakespeare ci serve per introdurre la nostra domanda: "A che punto è la notte americana?". La luce e il buio sono intrecciati come amanti, un tamburo risuona lontano. Il Labour Day è volato via con i falò sulle spiagge dell'Atlantico, le bandiere di Trump sulle coste del Texas e della Florida, la campagna di Biden sembra ancora in cerca d'autore, la strategia del coronavirus sembra non essere sufficiente per blindare la vittoria democratica. Il 2020 non è il 2016 - è ancora più difficile, spinoso, intricato e rovente - Trump non è più un outsider, non può essere considerato un uomo che non fa parte dell'establishment (e questo dovrebbe essere uno svantaggio per lui), ma quello che continua a sorprendere è il sentimento dei suoi sostenitori. In Texas, uno Stato importante che molti pensano possa passare ai Democratici, dei sostenitori di Biden non si vede il segno. Ci sono, ovvio, ma sembrano dimessi, come se avessero un presentimento. Così l'iconografia di questa campagna è più "trumpiana" di quanto lo fosse nel 2016. I sondaggi continuano a dare Biden in testa e nella media di Real Clear Politics ha un vantaggio di 7.1 punti, ma il "rumore" di fondo che echeggia sul taccuino del cronista è di altra tonalità: è il tamburo, The Donald. Forse è un'illusione, forse le urne diranno altro, certo è che siamo di fronte a qualcosa di "visibile". Che cosa?
Sono entusiasti, rumorosi e soprattutto numerosi. Sono i sostenitori di Trump che sono usciti allo scoperto in massa nel lungo weekend del Labor Day. In migliaia hanno partecipato alla “Great America Boat Parade”, mega parate nautiche organizzate in almeno nove città Usa, dalla California alla South Carolina passando per l’Arizona, il Texas, la Georgia, la Florida e fino al Michigan, per diffondere il verbo di ‘The Donald’, con uno straccio di distanziamento sociale nell’era del coronavirus e con un focus particolare sugli Stati contesi della Sun Belt e dei Great Lakes. Bandiere, cartelli, striscioni e improbabili gadget, compresi i salvagenti-ciambella con la faccia e le mani del presidente in rilievo. Il trionfo del kitsch elettorale.
Sul lago Travis, lungo il Colorado River alla porte di Austin, la capitale del Texas, le barche erano talmente tante che quattro sono colate a picco. Non proprio l'impresa di Nelson, tutto qui fa colore. Chi è rimasto in spiaggia per il ponte, senza avventure da marinaio, dalla East alla West Coast, non è stato da meno. C’è chi ha messo la faccia di Trump sul gazebo per ripararsi dal sole, rigorosamente con in colori della bandiera americana. A Freeport, in Texas, le golf cart con cui ci si sposta al mare (perché nello Stato della Stella solitaria camminare è da snob e si va su quattro ruote anche sul bagnasciuga) erano imbandierate per “altri 4 anni di Trump”, disegnato in versione Rambo o pirata. Si inneggia al secondo emendamento della Costituzione americana, quello che garantisce il diritto a portare armi. “Come and get it”, si legge su un banner con il cannone di Alamo. “Non lasceremo che i democratici ci tolgano i fucili”, assicura un fan che si chiama Kirk. “Joe Biden non ha chance”. Nella spiaggia di Freeport elettori democratici proprio non se ne vedevano, questo resta sul taccuino. C'erano? Allora si nascondevano. Un entusiasmo che non è certo sfuggito a una sagoma come Trump, dato in netto recupero sullo sfidante democratico mentre soffia sul fuoco delle tensioni razziali al grido di legge e ordine e promette un vaccino anti-Covid prima della scadenza elettorale del 3 novembre. Trump che fa Trump. “I veri sondaggi iniziamo ad apparire grandiosi – twittava all’alba l’inquilino della Casa Bianca – la nostra vittoria sarà ancora più grande di quella del 2016. Gli anarchici della sinistra radicale, gli istigatori, i saccheggiatori o i semplici lunatici non saranno felici ma dovranno comportarsi bene”.
“Stay away, stop taking our Trump signs”, strilla un cartello davanti ad un’abitazione di Houston (che pure elegge sindaci democratici dal 1982) intimando di smetterla di rubare cartelli a sostegno del capo della Casa Bianca, che a quanto pare sono ricercati al punto da innescare la fase manolesta. “Me ne hanno rubati cinque o sei, anche al mio vicino”, riferisce Gwen, una trumpiana di ferro, con marito medico scettico sul Covid. “Negli Usa muore più gente di influenza che di coronavirus – spiega - solo che i democratici non vogliono dirlo”. Negli States il coronavirus ha contagiato oltre 6 milioni di persone, i morti sono quasi 190 mila e si stima che potrebbero arrivare a 255 mila entro il primo novembre (Modello Ihme). E se l’ultimo sondaggio di Cnn rileva come solo il 40% degli americani approvi l’operato del presidente sulla gestione della pandemia contro il 55% che disapprova, il comandate in capo ha annunciato l’arrivo “di un nuovo vaccini, a breve” nonché “la più imponente e grande ripresa finanziaria della storia. Il prossimo anno – cinguetta – sarà il migliore di sempre a meno che non diventi presidente un tipo sonnolento che alzerebbe massicciamente le vostre tasse e in tal caso, crash”. Ogni riferimento a Biden è puramente voluto.
La correzione pesante di Wall Street è un asteroide in rotta di collisione con questa narrazione, la borsa ha chiuso male, con l'indice Nasdaq a -4,11%, l'indice S&P 500 a quota -2,78%, ma Trump e i suoi consiglieri economici pensano che l'economia reale stia reagendo bene e insieme allo slogan "legge e ordine" il messaggio della ripresa dell'economia è l'altro pilastro dei repubblicani.
07
Il sudoku elettorale di Trump
Siamo entrati nella fase decisiva della campagna presidenziale, mancano meno di due mesi al voto, siamo a otto settimane esatte dal giorno in cui gli americani sceglieranno chi guiderà il paese. Ancora Trump? O sarà un "rieccolo" come Biden? La corsa è bella e brutta (sempre Macbeth, le tre streghe: "Fair is foul, and foul is fair", il bello è brutto e il brutto è bello), Biden cerca di tenere la linea del referendum contro Trump, ma deve fare i conti con lo zig zag del presidente che durante la convention dei repubblicani ha strambato, impresso un'altra direzione di marcia, cambiato spartito e portato in primo piano il tema della guerriglia urbana e dei movimenti radicali che orbitano nella galassia dei democratici. Biden, che aveva impostato il pilota automatico verso la Casa Bianca, è stato costretto a inseguire The Donald per "coprirsi" il fianco, il problema è che stenta a ritrovare una propria direzione e continua a stare sulla scia di Trump. Risultato? A differenza di un mese fa, nessuno tra gli analisti più seri continua a dare Joe per vincente sicuro, il candidato dem è ancora il favorito, tra i due è quello messo meglio e ha grandi probabilità di fare il pieno, al netto però di troppe incognite che no possono esser taciute se si fa un'analisi serie dello scenario, prima di tutto il fatto che i numeri di Trump nei sondaggi sono sottostimati a causa della reticenza dei suoi elettori nel rispondere sinceramente alle domande via telefono (abbiamo pubblicato su questa serie di America2020 i risultati molto interessanti di uno studio di Cloudresearch). Non è un dettaglio, sono numeri che possono falsare una previsione.
Non a caso Nate Silver su Five Thirty Eight ha cominciato a presentare i due piani inclinati della campagna: l'affermazione nel voto popolare e la vittoria nell'Electoral College. Biden potrebbe fare la stessa fine di Hillary Clinton nel 2016, più è ampio il distacco percentuale tra i due candidati, più alte sono le possibilità di vittoria di Biden. Ma la corsa sembra destinata ad essere serrata. Con una differenza di un solo punto le possibilità di affermazione del candidato dem sono solo del 6%, tra 1 e 2 punti salgono al 22%, tra i 2 e i 3 punti si arriva al 46% di probabilità di vittoria e via così.
A cosa serve questo conteggio? A segnalare un iceberg alla deriva che va dritto sulla rotta di Biden, perché se la corsa alla Casa Bianca sarà decisa da un pugno di voti, pur essendo il favorito nel voto popolare (che probabilmente vincerà), il suo rischio di ritrovarsi con una sconfitta da spiegare agli elettori dopo aver guidato tutta la gara, è altissimo. La memoria aiuta a capire bene cosa potrebbe accadere: sarebbe la stessa scena della sera in cui Hillary Clinton non si presentò sul palco davanti ai sostenitori dem e al suo posto parlò uno smarrito John Podesta. Hillary era in preda a uno shock nervoso per la sconfitta subita. Per chi suona la campana?
Per arrivare a centrare questo (per ora lontano) risultato Trump deve viaggiare a tutto spiano negli Stati in bilico (cosa che sta facendo) e battere Biden nella raccolta dei fondi da investire nel marketing politico. È Trump il candidato "underdog", quello che sta inseguendo chi guida la corsa. Secondo Bloomberg Trump ha discusso con gli strateghi della sua campagna un investimento personale (soldi suoi) di 100 milioni di dollari. Finora la raccolta fondi della campagna del presidente aveva superato quella di Biden, ma il candidato democratico ha battuto il record in agosto con una raccolta pari a 365 milioni di dollari. La vecchia regola, "Follow the Money", è sempre valida e Trump la conosce bene. Nel Gran Premio della Casa Bianca, il carburante non è mai abbastanza, servono soldi.
La torcida della curva liberal urlerà che Trump da quando è presidente è diventato un uomo più ricco di prima. Risposta sbagliata, è più potente, ma non è più ricco. Lui ha sempre sostenuto di aver perso dei soldi nella avventura politica, pochi gli hanno creduto (non ha mai fornito i dati della sua dichiarazione dei redditi e su questo Biden lo pizzica continuamente) una classifica di Forbes mette il timbro a sorpresa su questa affermazione: Trump secondo la classifica di Forbes ha un patrimonio di 2,5 miliardi di dollari, è calato al 339 posto, prima delle elezioni presidenziali, nell'ottobre 2016, The Donald aveva un patrimonio personale di 3,7 miliardi di dollari. In quattro anni Trump ha perso 1,2 miliardi di dollari. In ogni caso, possiamo dire che se la passa sempre benne. Un po' meno sul piano dei sondaggi, quelli per ora lo danno sempre perdente. E lui fa una campagna all'ultimo respiro perché uno come lui può perdere soldi, ma non la sfida con Biden.
Appuntamenti? Trump è in Florida, a Jupiter, in agenda c'è un discorso sull'ambiente, parte della campagna che punta sui temi dove Trump deve catturare altri consensi, convincere gli indecisi, marcare l'avversario. Trasferimento dalla Casa Bianca alla base di Andrews, decollo con l'Air Force One, direzione Palm Beach, trasferimento al faro e museo di Jupiter, un'area naturale bellissima. La campagna per i candidati è faticosa, l'agenda è piena, si attraversa il paese. Fatta la tappa in Florida, dopo un'ora Trump decolla di nuovo, altra rotta, si va verso Winston-Salem, in North Carolina, atterraggio alle 18:40 allo Smith Reynolds Airport, set preparato in pista (è uno degli elementi scenografici di questa campagna, l'Air Force One che rulla fino al luogo dove poi il presidente terrà il suo comizio), discorso alle 19, partenza per il rientro a Washington alle 20:30, arrivo a Andrews, trasferimento e sbarco sul North Portico della Casa Bianca alle 22.10. E non si tratta neanche di uno dei giorni più movimentati.
Agenda dei prossimi giorni? Il 10 settembre alle 19.00 sarà a Freeland, nello Stato chiave del Michigan (arriva il giorno dopo una visita di Joe Biden, il gioco della marcatura tra i due candidati è totale), il 12 settembre a Reno, in Nevada e il giorno dopo sempre nello stesso Stato, ma in una Las Vegas colpita dalla crisi del coronavirus.
In mezzo a questo calendario c'è una data simbolica: l'11 settembre, giorno in cui si commemorano i morti negli attentati alle Torri Gemelle di New York e al Pentagono, a Washington. Trump arriverà a Johnstown, in Pennsylvania (uno dei swing State), per ricordare gli eroi del volo United Airlines 93 che si ribellarono ai dirottatori. L'aereo precipitò nella campagna di Shankville, la storia è stata raccontata nel film di Paul Greengrass e il tema dell'eroismo darà probabilmente a Trump il gancio che gli serve per tornare sul suo legame con le forze armate, un punto delicato dopo le rivelazioni dell'Atlantic (smentite e confermate dalla rivista, pur essendo fonti anonime) che hanno creato un polverone. Uno degli uomini più vicini a Trump, Dan Scavino, nei giorni scorsi ha bombardato i social con le immagini del presidente in fase Commander in Chief, segno che c'è la necessità di convincere gli elettori che Trump non disprezza il sacrificio dei soldati americani, anche nelle guerre perse come quella del Vietnam.
Domanda sul taccuino: Perché Trump va in Nevada, uno Stato che di solito non è così importante nel voto presidenziale? A cosa serve tutto questo? Che domande, a migliorare il gioco degli incastri. Che gioco è? Trump ha una strategia, il suo obiettivo non è una vittoria nel voto popolare (ma i voti ovviamente vanno conquistati uno per uno), The Donald guarda agli Stati chiave e combina possibili sconfitte e vittorie, ognuna delle quali ha un numero + o - di grandi elettori che servono per entrare (o uscire, nel suo caso) dalla Casa Bianca. Il gioco di Trump fa venire il mal di testa, lo spiega uno stratega del voto, Keith Naughton, su The Hill: Trump "potrebbe perdere il Michigan e la Pennsylvania e vincere comunque se riuscisse a tenere tutto il resto". Ma il Wisconsin potrebbe passare ai dem, ecco allora che Trump "deve trovare 10 voti elettorali", dunque ha bisogno del Nevada che ha 6 grandi elettori, del New Hampshire (4) e del New Mexico (5), con la speranza poi di conquistare il Minnesota (10). Il Minnesota in questo momento per lui sarebbe meglio del Wisconsin, in Pennsylvania la partita è aperta e addirittura Trump potrebbe diventare presidente perdendo il Michigan, tenendo il Wisconsin (o scambiarlo con il Minnesota), vincere la Pennsylvania e poi perdere una combinazione di Stati tra Arizona e Georgia o North Carolina. Le combinazioni possibili sono anche altre, ma è dato per solido il fatto che se Trump perde in Ohio, lo stato dove scorre il "grande fiume", allora affonda anche negli altri Stati in bilico del Midwest. Che rompicapo, il sudoku elettorale di Trump.
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4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
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acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
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5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
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Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
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attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
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rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
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attività di
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elaborazione dei
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8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.