26 Gennaio
Venezuela. L'Italia ha la linea Dibba
L'Occidente contro Maduro. Francia, Germania e Spagna chiedono il voto subito. Roma tace perché Lega e Cinque Stelle sono divisi. Scontro all'Onu tra Stati Uniti e Russia. Crisi in alto mare, Salvini rifiuta la mano tesa della Cei. Analisi. Perché l'assenza di moderazione farà emergere il suo avversario più temibile: la Chiesa. Dibba va su Facebook a parlare dei guai del babbo, avanti un altro
Che cosa sta succedendo? A metà giornata sul taccuino restano queste note, le uniche che davvero contano:
- Crisi in alto mare. Il caso Sea Watch sta diventando l'innesco di un processo politico serio - e vedremo tra un po' perché - la Chiesa ha dato la sua disponibilità ad accogliere i 47 stranieri a bordo, la Cei ha detto che non si può "stare in silenzio", il sindaco di Siracusa è pronto a fare altrettanto, in città sono comparsi degli striscioni che dicono "fateli sbarcare", Salvini tira dritto, ripete "porti chiusi" e rifiuta la mano tesa della Chiesa, Grillo dice che non si possono "alimentare false speranze", Silvio Berlusconi ha detto che "si continua a far credere che l'immigrazione sia il primo problema del Paese. Io non vedo francamente che cosa possa svilupparsi con la discesa di 47 altri migranti che sono in una situazione precaria su una nave con un tempo non buono";
- Un paese, due presidenti. Spagna, Francia e Germania con una nota comune hanno chiesto a Nicolas Maduro di indire elezioni entro 8 giorni altrimenti riconosceranno il presidente del Parlamento del Venezuela, Juan Guaidò. Il governo italiano tace (Lega e Cinque Stelle sono divisi), siamo ridicoli anche in questo, non c'è nessuna linea di politica estera.
- Trump ha ceduto. Avevamo visto giusto: Trump si è incartato sullo shutdown che ha provocato pensando di logorare i Democratici con il fattore tempo. Alla fine, con il calo verticale nei sondaggi, senza il controllo della Camera, si è arreso lui. Soluzione temporanea, tutti cercano di salvare la faccia, il governo riapre, i soldi per il Muro non ci sono, Trump ha sbagliato e la presidente della Camera Nancy Pelosi ha dimostrato di essere un osso durissimo per The Donald;
- Undicesimo atto. I gilet gialli sono in piazza in Francia per l'undicesima volta di fila, Macron non...
Che cosa sta succedendo? A metà giornata sul taccuino restano queste note, le uniche che davvero contano:
- Crisi in alto mare. Il caso Sea Watch sta diventando l'innesco di un processo politico serio - e vedremo tra un po' perché - la Chiesa ha dato la sua disponibilità ad accogliere i 47 stranieri a bordo, la Cei ha detto che non si può "stare in silenzio", il sindaco di Siracusa è pronto a fare altrettanto, in città sono comparsi degli striscioni che dicono "fateli sbarcare", Salvini tira dritto, ripete "porti chiusi" e rifiuta la mano tesa della Chiesa, Grillo dice che non si possono "alimentare false speranze", Silvio Berlusconi ha detto che "si continua a far credere che l'immigrazione sia il primo problema del Paese. Io non vedo francamente che cosa possa svilupparsi con la discesa di 47 altri migranti che sono in una situazione precaria su una nave con un tempo non buono";
- Un paese, due presidenti. Spagna, Francia e Germania con una nota comune hanno chiesto a Nicolas Maduro di indire elezioni entro 8 giorni altrimenti riconosceranno il presidente del Parlamento del Venezuela, Juan Guaidò. Il governo italiano tace (Lega e Cinque Stelle sono divisi), siamo ridicoli anche in questo, non c'è nessuna linea di politica estera.
- Trump ha ceduto. Avevamo visto giusto: Trump si è incartato sullo shutdown che ha provocato pensando di logorare i Democratici con il fattore tempo. Alla fine, con il calo verticale nei sondaggi, senza il controllo della Camera, si è arreso lui. Soluzione temporanea, tutti cercano di salvare la faccia, il governo riapre, i soldi per il Muro non ci sono, Trump ha sbagliato e la presidente della Camera Nancy Pelosi ha dimostrato di essere un osso durissimo per The Donald;
- Undicesimo atto. I gilet gialli sono in piazza in Francia per l'undicesima volta di fila, Macron non ha un fatto un reale passo avanti, loro non ne hanno fatto uno indietro;
- La dittatura dell'algoritmo. Alla fine, accade esattamente quanto previsto: Facebook, Whatsapp e Instagram verranno integrati. Il moloch di Zuckerberg ha già preso forma. E sa tutto di noi. Quando si sveglieranno i governi?;
- Cospirazioni. YouTube dice che non promuoverà più i canali che parlano di cospirazioni. Suicidio di massa dei terrapiattisti, avvistatori di sirene e scie chimiche e dei partitanti senza mestiere;
- Il cuore delle Asturie. Julen, il bimbo di due anni precipitato in un pozzo in Spagna, è morto. Il suo corpo è stato recuperato dall'eroica squadra di minatori che ci ha dato un grande esempio: vivere e lottare per salvare l'anima. Sempre, anche quando tutto è ormai perduto.
Questo è il quadro, ora facciamo un salto nei peggiori bar di Caracas. Seguite il titolare di List.
01
Duello all'Onu tra Stati Uniti-Russia
La riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu - tornata ad essere un luogo di dibattito interessante da quando c'è Trump alla Casa Bianca - è degna di un romanzo ambientato durante la Guerra Fredda. Sta succedendo di tutto. Mike Pompeo, il segretario di Stato americano, ha chiesto "a tutte le nazioni di mettere fine ai loro rapporti finanziari con il presidente venezuelano Nicolas Maduro" e naturalmente invitato a riconoscere come capo dello Stato ad interim del Paese latinoamericano il leader dell'opposizione Juan Guaidò. La definizione che Pompeo ha dato del regime di Maduro è la seguente: "Mafioso e illegittimo". Colpi di clava. Si gioca pesantissimo. E la Russia? Risponde con un missile terra-aria: "Un tentativo di golpe in Venezuela contro il presidente Nicolas Maduro". Sembriamo dentro un film di Oliver Stone. No, aspetta, c'è un momento da operetta. Dove? Ma domande, a Roma.
02
Il governo e la "linea Dibba" su Maduro
Francia, Germania e Spagna hanno chiesto a Maduro le elezioni subito o appoggeranno il presidente Guaidò, l'Italia tace, all'Onu va in scena uno scontro degno dei tempi della Guerra Fredda. Sudamerica, Venezuela. Il pressing internazionale è fortissimo, il governo italiano è l'unico tra i paesi avanzati a non essersi espresso e la ragione è semplice: non c'è accordo tra i Cinque Stelle e la Lega sul destino del paese. Salvini fa la cosa giusta e appoggia gli Stati Uniti che hanno riconosciuto Guaidò, ma i pentastellati hanno una linea di politica estera dettata da Di Battista che afferma queste cose: "Comunque la pensiate su Putin dovreste riconoscere che per la pace a livello mondiale una Russia forte politicamente è fondamentale. Senza Putin già ci sarebbe stato un intervento armato Usa, che non escludo purtroppo ancora del tutto. Qua non si tratta di stare o non stare con Maduro. Io non l'ho mai difeso come non ho mai difeso Gheddafi, e ovviamente non li sto paragonando. Qua si tratta di evitare che il Venezuela già martoriato dalle violenze possa diventare una Libia sudamericana. L'Italia ha il dovere di scongiurare qualsiasi ipotesi di intervento armato in Venezuela. Sarebbe una tragedia ancor peggiore per la popolazione. Questo Putin l'ha capito, Macron evidentemente no!". Bisognerebbe spiegare a Dibba come funziona la politica estera, chi sono i nostri alleati, dove siamo piazzati sulla mappa, ma non c'è tempo per farlo, alcune situazioni sono irrecuperabili. Resta il punto: il governo italiano ha una non-posizione e tace. E lo fa perché non può sconfessare i Cinque Stelle o la Lega. Un silenzio come questo è un frastuono di campane.
***
Restiamo in Italia. Lo scenario sembra monolitico, il sovranismo impaludato in ministero e tutto scintilloso, de fuego, sui social. Cinque Stelle e Lega fanno e disfano, in assenza d'opposizione si permettono perfino di non avere una linea sul Venezuela - maccheccefrega del Venezuela, dai - in realtà nel marasma, più di qualcosa bolle in pentola. Andiamo nella cucina creativa della società italiana. Non è Master Chef.
03
Contraddizione interna e forza esterna
I processi politici possono essere lenti o velocissimi, in ogni caso hanno delle regole e pur non essendo nel campo delle scienze esatte, la scienza politica offre una serie di strumenti molto raffinati per capire cosa sta accadendo nel sorprendente scenario italiano. Un governo necessario che non trova moderazione e senza un baluardo parlamentare (l'opposizione) che ne freni la naturale tendenza al dispotismo (tipica di qualsiasi potere), di solito incontra il suo vero ostacolo in due occasioni: per contraddizione interna (cosa già presente) e per formazione di una forza esterna (cosa allo stato nascente). La contraddizione interna la vediamo crescere giorno dopo giorno, ne conosciamo le sembianze (Tav sì, Tav no, il reddito di cittadinanza è solo grillino, porti chiusi e semi-aperti, etc.), la liturgia (lite nella diarchia e vertice con Conte per risolvere la lite); la formazione della forza esterna invece sta crescendo come un fiume carsico con il trascorrere dei giorni, ma se ne vede per la prima volta chiaramente anche la forza motrice, una presenza che viene sottovalutata e invece la storia insegna che può far cadere perfino gli imperi. Prima di scoprirla, andiamo con ordine, che cosa è l'assenza di moderazione e quale dei personaggi sul palcoscenico la incarna?
04
Sea Watch. Salvini dice no alla Chiesa
Il teatro è in alto mare. Il leader senza moderazione si chiama Salvini. Il ministro dell'Interno oggi ha fatto un passo privo di tatto istituzionale e prudenza: ha rifiutato la mano tesa della Chiesa. "Ne abbiamo visti tanti di ospitati poi a spese degli italiani e di scomparsi in giro per l'Italia. Non c'è un solo motivo al mondo per cui gli immigrati clandestini, tutti maschi, presenti su una nave olandese di una ong tedesca debbano sbarcare in Italia. Ritengo di applicare le leggi, le regole e il buon senso".
Salvini non è mai entrato nei panni del titolare del Viminale, ha sempre mischiato il ruolo istituzionale con quello politico di segretario della Lega, un fatto ormai consolidato, per carattere - e forma mentis - irreversibile. Questo ha condotto Salvini a uno stile di comunicazione e azione politica nettamente sopra le righe. Piace agli italiani e sul piano dei consensi immediati Salvini è un vincente, ma la sua ruspa innesca reazioni e conseguenze inattese che ora non sono visibili, ma prima o poi emergeranno. Salvini pensa di aver calcolato anche questo ma si sbaglia. È questo il suo grande punto debole. Non soccorrere la nave Diciotti ha provocato un intervento della magistratura che ora s'è fatto delicato (conseguenza inattesa) che non governa fino in fondo, tenere la linea del non sbarca nessuno anche in questo caso ci dice che Salvini non ha moderazione e questo può andar bene per il leader di una fazione, ma alla lunga sarà letale per l'uomo di governo.
Quando Salvini è andato al governo, lo ha fatto con un piano preciso: prendere il controllo del ministero dell'Interno e accelerare sulla linea dura contro l'immigrazione, superando anche lo scatto che aveva fatto Marco Minniti. Fin qui, niente di strano, si tratta di un calcolo preciso: il giro di vite sull'immigrazione fa risparmiare denaro, non costa niente, non c'è bisogno di fare alcuna riforma, anche le leggi che ci sono funzionano. Questa missione Salvini l'ha portata a casa in pochi mesi - è l'unico vero risultato di governo della Lega, finora - e in base a questa efficacia misura ogni sua mossa futura sul tema. Salvini non può essere moderato, la competizione con i Cinque Stelle e l'immaginario sull'immigrazione hanno una forza di condizionamento totale sulle sue scelte. Infine, l'Europa in piena fase tafazzista, gli concede spazio, alimenta il consenso. Dunque, avanti tutta.
Ma questo avanzare al galoppo della cavalleria corazzata leghista, seguita da quella del Movimento Cinque Stelle (i due attori si tengono), conduce a degli esiti inediti: sta risvegliando il soggetto che era in stato di quiete, la Chiesa.
05
Corpo elettorale, votanti, mobilitazione
Guardate l'andamento della curva del corpo elettorale e del numero dei votanti in Italia, dati Istat:
Interessante no? I partiti politici italiani sono decisamente meno rappresentativi di quanto si immagini, sono soltanto una porzione dell'elettorato, buona parte di esso è dormiente. Dunque non è vero che gli spazi elettorali nuovi non esistono, potenzialmente ci sono, valgono milioni e milioni di voti, ma serve un'offerta radicalmente diversa, un contesto, un avversario da abbattere. I processi politici hanno delle loro regole, sono dominati dalla psicologia, dal profondo sommovimento interiore, esplodono con la forza dei simboli: un'offerta politica nuova nasce quando s'allunga l'ombra di un'altra forza al potere che improvvisamente appare come non contenibile, dispotica, priva di moderazione. Ciò che poteva andare bene fino a ieri, quello su cui si poteva voltare lo sguardo, diventa improvvisamente insopportabile.
06
L'assenza di moderazione
Quello che Salvini e Di Maio stanno sottovalutando - per scarsa conoscenza, inesperienza e primitivismo politico - è questa loro assenza di moderazione. La loro pratica continuista è contraddetta dalla retorica aggressiva, dall'ossessione nella ricerca dell'avversario del giorno. Tutto il loro discorso pubblico è una rabdomanzia, la ricerca del nemico, dell'agente esterno, dello straniero. Il cospirazionismo è il loro motore d'immaginario. Niente di originale, la storia è piena di questi escamotage. Al racconto alternativo, a questa distopia, i leader di Cinque Stelle e Lega, fanno seguire una pratica intensa della lottizzazione (fanno le liste, spuntano la casella amico/nemico ) e una vocazione che li rende uguali ai loro predecessori: il settarismo.
Per praticare questo tipo di sport istituzionale, servono grandi dosi di cinismo e cattiveria politica. Lega e Cinque Stelle stanno facendo a gara a chi ne ha di più. In questo, sono in pieno continuismo con l'altro campione che si era presentato sul palcoscenico con questo mix di ingredienti: Renzi. La sua parabola esemplare - dall'imperatore d'Italia con il 40 per cento del Pd a senatore che fa Quark in tv - dovrebbe essere un memento. Pare che Salvini e Di Maio l'abbiano dimenticato. L'assenza di moderazione della coppia al governo è il fattore che - senza una correzione - finirà per consumare il governo, la maggioranza e perfino i due leader. Per una ragione molto semplice: c'è uno spazio vuoto nel sistema politico italiano e non è stato ancora colmato. Si può costruire il futuro con il rancore? No, si può distruggere - cosa fatta - ma per andare avanti serve il per non il contro. Sono tutte cose che ora possono apparire inattuali, ma vedrete come salteranno fuori dal cilindro della storia.
07
Lo spazio vuoto (che si riempirà)
Gli spazi vuoti si riempiono, è una legge inesorabile, il fragile bipolarismo (e non bipartitismo) italiano in ogni caso si è sempre espresso con la presenza di più soggetti in campo e spesso sono stati i piccoli a determinare il destino dei grandi. Il Governo Frankenstein - l'unico governo possibile - ha il suo limite nell'essere un esperimento d'opposti. Il collante del potere tiene insieme per ora i pezzi assemblati, nonostante sia già in corso una fase di rigetto. Il vuoto, dicevamo, è visibile. E non è quello come qualcuno pensa, del "centro", ma quello di una forza "popolare" che tenga insieme chi in quest'avventura non troverà mai spazio: ceti produttivi medi non protetti dalla forza della globalizzazione; esportatori che se ne infischiano del sovranismo immaginario e sono a caccia di spazi e mercati; classi di lavoratori intellettuali denigrati, disprezzati, avviliti, sottopagati e desiderosi di ritrovare un'arena dove l'esperienza e il sapere (senza la boria dei Competenti da salotto) valgono, le classi degli umili che fanno studiare i figli e non attendono il reddito di cittadinanza ma il lavoro per figli che hanno fatto il loro dovere, la reale dignità di ogni persona, gli idealisti che fanno ogni giorno cose concrete per la famiglia e gli altri, i cattolici (toh, esistono e non dovete immaginarli vestiti da chierichetti) ai quali appare difficile conciliare quello che dicono e fanno Salvini e Di Maio con quella cosa che si chiama Vangelo. Qui entra in campo la forza più sottovalutata e in realtà più temibile per Salvini e Di Maio: la Chiesa.
08
Quante divisioni ha il Papa?
Pensateci bene: qual è l'unica forza trasversale presente in maniera capillare nel territorio in Italia? La Chiesa, i parroci, le istituzioni e associazioni che fanno un lavoro sociale prezioso, silenzioso, insostituibile. Se l'elemento religioso è secolarizzato e ridotto a quello che Papa Ratzinger chiamò "minoranza creativa" (e fate attenzione al significato potenziale della seconda parola, "creativa"), quello sociale è vivo. Dopo l'inabissamento della Balena Bianca si era ritirato e accontentato di contaminare qua e là i vari partiti. Questo con la politica espressa da Lega e Cinque Stelle non è possibile.
Le mosse del Papa, della Conferenza episcopale, degli ambienti culturali e religiosi, dei politici di ispirazione cattolica, cominciano ad avere la forma del magma che ribolle e di solito queste cose conducono a eventi imprevisti. Fu Stalin a chiedere: "Quante divisioni ha il Papa?". Sappiamo com'è andata a finire: l'Urss è crollata, la Chiesa cattolica ha trionfato, la Cortina di Ferro non c'è più, un Papa divenuto icona della Storia - Giovanni Paolo II - ha vinto la partita del Novecento. Perfino Putin ha ancora bisogno di Dio. Salvini e Di Maio no. Nelle loro parole emerge chiaramente che non hanno alcun interesse per quello che significa e veicola la Chiesa, ancora oggi, nel nostro paese. Grave errore.
Quando La Civiltà Cattolica scrive con Antonio Spadaro che è venuto il momento di "tornare a essere popolari", quando il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, afferma che l'assenza di cattolici in politica "è un problema e forse dobbiamo tornare a pregare come fece Don Luigi Sturzo, che di fronte all'Altissimo decise di dedicarsi alla politica che era il più alto grado di carità", non siamo di fronte a un esercizio retorico, ma a qualcosa che comincia a muoversi dentro l'istituzione, nelle sue ramificazioni, perché la Chiesa è un'istituzione che ha duemila anni di storia, c'era prima di Salvini e Di Maio, ci sarà anche dopo.
Più di qualcuno dirà che è finita un'epoca, che Bergoglio non è Wojtyla e che - per dirla con Woody Allen - "Dio è morto, Marx pure e neanche io mi sento tanto bene". Ma è in questa sottovalutazione del rumore di fondo - che List ascolta sempre con attenzione - che si sta aprendo una voragine tra il governo giallo-verde e un pezzo della società italiana che non è la sinistra (descamisada o vestida), tanto meno i Competenti della bolla di Twitter, i radical chic terrazzati e la compagnia di giro della gauche caviar o kerosene se preferite. Quella è sempre stata una minoranza rumorosa, da rotativa e talk show, non è mai stata popolare. Là fuori c'è molto altro. E un giorno, improvvisamente, si risveglierà e andrà a fare quello che non fa da tempo: votare.
***
C'è altro? Sì, un caso pietoso: torna la saga dei babbi. È il turno di casa Di Battista. Soap opera. Applausi. Avanti un altro.
09
Il lavoratore in nero del babbo di Dibba
Discorso sul Babbo. Alessandro Di Battista su Facebook (Foto Ansa)Le Iene hanno colpito ancora, Dibba fiuta il problema e anticipa il servizio in tv con un'esternazione via Facebook: "Qualche giorno fa ho chiesto a mio padre 'è tutto a posto?'. Lui mi ha detto di no, mi ha spiegato che è un momento di difficolta' dell'azienda e che ha un lavoratore di 78 anni che ogni tanto va a dare una mano e non è riuscito a regolarizzare. Io mi sono incaz.... Mio padre è un piccolo imprenditore che non giustifico ma comprendo una situazione generalizzata di tante piccole imprese, io mi sono arrabbiato a morte, in primis perché è una cosa profondamente sbagliata e perché a noi fanno le pulci su tutto. Io ora mi rimetto un po' in pista, anche se non da candidato, e provo a stare attento a tutto... manco una macchina in doppia fila devi lasciare. E poi mi sono arrabbiato perché non mi ha detto niente e non mi ha chiesto aiuto". L'azienda di famiglia. Il babbo. La diretta Facebook. Il cosiddetto "popolo della Rete" che si parla addosso. E Dibba nel romanzone senza gloria né polvere, una cosa da distopia internettiana, da tribunaletto elettronico, da ghigliottinamento in pixel, da inquisizione autoprodotta che ora divora i suoi figlioletti: "Io non mi sono mai interessato all'impresa, io ho preso tutt'altra strada. Anni fa mio padre mi diceva che andava benino, poi 'si fatica' e alla fine mi rispondeva che 'si vive alla giornata, ci sono dei problemi con gli insoluti...'. Insomma, questa è la questione. Voglio dare una mano personalmente e pagare questa persona per regolarizzarla e pagare tutto quello che occorre pagare". Paga Dibba. Tutto a posto.
La Terza Repubblica dei Babbi. In che mani siamo. Ci facciamo un Gin Martini, buona serata.
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strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.