4 Febbraio
Venezuela. Mattarella scuote il governo: basta ambiguità
Duro intervento del Presidente della Repubblica: "Serve senso di responsabilità e chiarezza su una linea condivisa con tutti i nostri alleati". Regno Unito, Austria, Francia, Spagna, Olanda e Danimarca riconoscono la presidenza di Guaidó. L'Italia no. Conte e la produzione: "Non conta solo il Pil". Davvero? Ecco l'andamento di debito e produzione
Che succede? Un paio di note rapide sul taccuino, attenzione a una frase del premier Conte, indica una difficoltà crescente a Palazzo Chigi sui temi economici. La notizia del giorno per l'Italia arriva dal Quirinale, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha mandato un avviso al governo. La linea di totale contraddizione di Palazzo Chigi sul futuro del Venezuela, il madurismo pentastellato, hanno fatto esplodere il caso.
01
Mattarella: niente ambiguità sul Venezuela
La situazione in Venezuela "richiede senso di responsabilità e chiarezza su una linea condivisa con tutti i nostri alleati e i nostri partner dell'Ue. Non ci può essere incertezza nè esitazione: la scelta tra la volontà popolare e richiesta di autentica democrazia da un lato e dall'altro la violenza della forza". Mattarella ricorda che "la situazione in Venezuela è particolarmente rilevante anche per l'Italia" per il legame "strettissimo" tra i due Paesi, "per i tanti italiani che vivono in Venezuela e per i tanti venezuelani di origine italiana. Una condizione che ci richiede senso di responsabilità e chiarezza".
L'intervento del Presidente della Repubblica arriva dopo il riconoscimento della presidenza di Juan Guaidò da parte di Gran Bretagna, Francia, Austria e Spagna. Mentre scriviamo si sono aggiunte all'elenco la Danimarca e l'Olanda. L'Italia è praticamente sola su una linea di finta equidistanza che di fatto è madurista. La linea dei grillini è quella di Dibba e della non ingerenza, Salvini sta sulla linea di Trump, il premier Conte fa il pesce in barile, il ministro degli Esteri, Enzo Moavero, è l'unico ad aver sostenuto chiaramente la linea europea e americana, ma quella ufficiale di Palazzo Chigi qual è? Mattarella sta scuotendo l'albero, vedremo quali frutti cadranno al suolo, il dato politico è che l'Italia, paese che fa parte della Nato, fondatore dell'Unione europea, potenza occidentale, terza economia d'Europa, finisce per pendere dalla parte della Russia. Sembra uno scherzo, ma è tutto vero.
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Il...
Che succede? Un paio di note rapide sul taccuino, attenzione a una frase del premier Conte, indica una difficoltà crescente a Palazzo Chigi sui temi economici. La notizia del giorno per l'Italia arriva dal Quirinale, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha mandato un avviso al governo. La linea di totale contraddizione di Palazzo Chigi sul futuro del Venezuela, il madurismo pentastellato, hanno fatto esplodere il caso.
01
Mattarella: niente ambiguità sul Venezuela
La situazione in Venezuela "richiede senso di responsabilità e chiarezza su una linea condivisa con tutti i nostri alleati e i nostri partner dell'Ue. Non ci può essere incertezza nè esitazione: la scelta tra la volontà popolare e richiesta di autentica democrazia da un lato e dall'altro la violenza della forza". Mattarella ricorda che "la situazione in Venezuela è particolarmente rilevante anche per l'Italia" per il legame "strettissimo" tra i due Paesi, "per i tanti italiani che vivono in Venezuela e per i tanti venezuelani di origine italiana. Una condizione che ci richiede senso di responsabilità e chiarezza".
L'intervento del Presidente della Repubblica arriva dopo il riconoscimento della presidenza di Juan Guaidò da parte di Gran Bretagna, Francia, Austria e Spagna. Mentre scriviamo si sono aggiunte all'elenco la Danimarca e l'Olanda. L'Italia è praticamente sola su una linea di finta equidistanza che di fatto è madurista. La linea dei grillini è quella di Dibba e della non ingerenza, Salvini sta sulla linea di Trump, il premier Conte fa il pesce in barile, il ministro degli Esteri, Enzo Moavero, è l'unico ad aver sostenuto chiaramente la linea europea e americana, ma quella ufficiale di Palazzo Chigi qual è? Mattarella sta scuotendo l'albero, vedremo quali frutti cadranno al suolo, il dato politico è che l'Italia, paese che fa parte della Nato, fondatore dell'Unione europea, potenza occidentale, terza economia d'Europa, finisce per pendere dalla parte della Russia. Sembra uno scherzo, ma è tutto vero.
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Il tema della politica estera è quello dove si stanno materializzando tutte le difficoltà del governo di fare sintesi, l'imposizione della linea Dibba è un fatto sul quale si addensano nuvoloni, di quelli che quando piove non solo ti bagni, ma finisci sommerso. Sul piano interno i consensi del governo sono alti, ma le furbizie nelle relazioni internazionali conducono sempre a esiti disastrosi. Basta aspettare, siamo sulla riva del fiume con il taccuino aperto. Scrive un amico: "E se i sondaggi fossero in ritardo e il consenso del governo fosse già svanito?". Risposta: "Il governo è finito sul piano della coesione, ma ha e avrà ancora un ampio consenso perché alimenta una speranza". Nota sul taccuino: che speranza? Reddito di cittadinanza e Nord.
Proviamo a spacchettare in parole chiave questo scambio. Ne viene fuori un quadro molto interessante. Forse troppo.
02
Sondaggi e realtà
Sondaggi. Sappiamo cosa sono, quanto sono utili e quanto debbano essere osservati con cautela. Fotografano un trend e basta farsi un giro al bar per capire che il consenso della Lega è altissimo, quello dei Cinque Stelle in calo (ma non troppo) e il resto della truppa partitante è una testimonianza. Quello che i sondaggi non possono misurare è il mix di una serie di elementi inafferrabili: moto della storia, filosofia, spirito del tempo (il Signor Zeitgeist), impatto economico, shock geopolitico, immersione ed emersione della religione (dimenticata, ma sedimentata come nessun altro fattore), psicologia della massa quando diventa una cosa sola (per esempio la "muta" di cui parla Elias Canetti in Massa e potere, un capolavoro dell'analisi delle masse).
Ci torneremo. Ciò che si misura adesso è il ritardo, l'anticipo e naturalmente le tribù. Sono tutti elementi che conducono allo scoppio di casi come quello sul Venezuela. Contraddizioni e conseguenze inattese.
03
Ritardo, anticipo e tribù
Ritardo (e anticipo). In questo caso la parola ne cela un'altra ben più importante: anticipo. I sondaggi non anticipano, misurano quel che sta accadendo, ma raramente ci dicono cosa c'è dietro l'angolo, nella parte non visibile - materialmente - della realtà. Anticipare è la fase più difficile e rischiosa dell'analisi politica. L'anticipazione è la disgregazione della maggioranza - questa sì visibile fin da subito - in un correntismo a cui manca la cultura democristiana per essere stabile: siamo di fronte a una reazione nucleare incontrollata.
Nella sola Lega il taccuino del vostro cronista ha i nomi delle seguenti tribù: i Salvinistas ora e sempre, i prima leghisti e poi salviniani; quelli che il Capitano prima o poi sbaglia (è già successo); i Giorgetti ha capito che andiamo a sbattere; i Salvini deve staccare la spina ai grillini o ci facciamo del male; quelli dell'intanto occupiamo tutti i posti, poi si vedrà; i quando c'era Bossi c'era più democrazia (mica tanto); quelli che nel Nord Est ci votano ma si stanno incazzando; quelli che a Milano così non vinceremo mai ed è un problema; quelli che non possiamo pestare ogni giorno la Germania perché le nostre imprese ci lavorano; la corrente del lasciamo perdere il Sud perché là ci sono solo guai; la squadra dell'autonomia al Nord e da là poi comincia un'altra storia; se non facciamo la Tav perdiamo la faccia.
Nei Cinque Stelle la mappa è se possibile ancora più ramificata: la corrente Di Maio è sopra e sotto, quella sopra è il potere ufficiale del capo pentastellato, la corrente sotto è rappresentata dalle nomine fatte da Di Maio nei vari organismi dello Stato, sottopotere, sottopanza vari che senza Di Maio non avrebbero nè presente nè futuro; a quella del Di Maio bisogna aggiungere la corrente dell'utopia Grillo (quelli che hanno mantenuto il filo diretto con Beppe) e la fazione marketing Casaleggio (quelli che sono emanazione dell'azienda fin dal principio); in via di allargamento c'è la falange sinistra Fico, mentre si ingrossa la categoria dei grillini apolidi, vicini/lontani espulsi/dissidenti; infine, il grande buco nero che attrae tutto quello che gli passa accanto: Dibba. Dentro i grillini inoltre si sta sviluppando una nuova dimensione: il contismo, da Giuseppe Conte, il premier marcato stretto dallo stopper Rocco Casalino. Lo vedete come un'ombra in tv e negli eventi, emerge sempre dietro Conte, una specie di memento, è l'ombra di Di Maio. Monitora anche il battito di ciglia di Conte, non si sa mai.
Il panorama, come vedete, è quello di un fossato con il ponte levatoio alzato e pieno di coccodrilli. Per arrivare al castello, cioè esprimere una linea di governo, bisogna saltare tutti questi ostacoli, sopire tutte le contraddizioni.
04
Consenso e speranza
Consenso e speranza. Il primo è alto e lo sarà finché è alimentata la speranza. Non c'è alcun autoscontro nel fatto che la maggioranza degli italiani bocci la politica economica del governo (sondaggio Ipsos) ma il consenso della maggioranza sia ancora altissimo. C'è la speranza e in questo momento agli elettori basta e avanza. Quanto durerà? Non lo sappiamo, si suppone che la recessione in corso possa erodere il consenso, addirittura farlo crollare, ma questo bagno di realtà che è in arrivo potrebbe non essere affatto sufficiente a spegnere la fase di sonnambulismo. Perché? Prima di tutto la constituency dei Cinque Stelle è fatta di masse in cerca di reddito e non di imprenditori a caccia di nuovi mercati. Dunque la recessione per la gran parte degli elettori pentastellati non muta la loro condizione. Aspettano il reddito di cittadinanza, pensano che Robin Hood Di Maio leverà ai ricchi per dare ai poveri e via così. Si tratta di più che legittime aspettative e di scelte politiche che mirano alla Protezione e non alla Produzione. Questo scenario è valido anche per una parte dell'elettorato leghista. Salvini ha recuperato una quota consistente di consenso in un altro strato sociale, quello dei pensionandi, quindi "copre" una parte senescente della società italiana (il nostro paese è il più vecchio del mondo insieme al Giappone e alla Germania), ma in ogni caso è sulla parte dinamica, quella dell'impresa, che il governo è già finito, si è già consumata una spaccatura. Industria. Non ha un partito (dovrebbe essere la Lega, ma in questa versione agganciata ai Cinque Stelle è una scommessa non una certezza), ma prima o poi tornerà a votare. Con gli occhi aperti.
05
Nord, autonomia (e secessione)
Nord. Dunque un pezzo della speranza è finito, almeno tra i ceti produttivi? Non proprio, perché qui entra in scena un altro tema: il destino del Nord, la questione settentrionale. L'altra speranza. La Lega non può terminare l'esperienza di governo senza aver dato l'autonomia piena a Lombardia e Veneto. Dietro quella parola "autonomia" si cela l'antico disegno leghista che - attenzione - nonostante l'operazione di "nazionalizzazione" di Salvini, costituisce il nocciolo duro del partito, la sua radice, la ragion d'essere fondativa. Che cosa è l'autonomia del Nord (produttivo) nell'immaginario leghista? Una secessione dolce, la ripresa del controllo delle proprie risorse, la netta distanza che bisogna porre con il Sud (considerato come una zavorra), l'assicurazione per il futuro nel caso di un tracollo economico (e istituzionale), l'arca di Noè che serve in caso di diluvio, il passaggio verso il Nord Europa che attrae come un magnete Lombardia e Veneto.
È l'export italiano che sta difendendo il proprio spazio e lo allarga idealmente verso la Germania, il primo partner economico dell'Italia. Tutto quello che sta al di sotto della linea del Po è un'incognita, quello che sta sopra ha un disegno strategico: liberarsi quanto prima del fardello del Sud. Sono prove tecniche di secessione, parola che non deve far pensare per forza a chissà quale rivoluzione e moto di piazza, si sta già consumando, lenta e inesorabile. C'è già, si sta solo perfezionando sul piano istituzionale. Pensate al racconto che si fa oggi - un fatto visibile - della distanza che separa Milano e Roma, una città scintillante e europea contro una città che conserva il suo fascino nelle rovine, metafora della generale decadenza. La secessione de facto esiste, sul piano istituzionale è stata accelerata dai referendum in Lombardia e Veneto, uno dei fatti politici più sottovalutati della storia italiana. Quando c'è un voto, ci sono sempre delle conseguenze, spesso inattese.
Come vedete, la caduta del governo non è un fatto automatico, si sta consumando, ma ha una proiezione di vita ancora ampia perché alimenta speranze che sono incastonate a loro volta nella speranza di vita dei due partiti che formano l'esecutivo. È lo strano assemblaggio del Governo Frankestein, ci sono i segni del rigetto di alcune parti, ma la creatura è più che mai viva. Può morire improvvisamente, certo, ma ci vuole un fatto violento, un dissidio interiore che provoca un cortocircuito. I fili scoperti ci sono (Tav, caso Diciotti e altro in arrivo) bisogna vedere se sono così potenti da schiantare il governo prima che si realizzi il calendario della speranza (Reddito di cittadinanza e Nord). Che intreccio.
06
Storia e sonnambulismo
Questi fatti si dispiegano dentro un ciclo storico, hanno una lontana origine, fanno parte dell'onda lunga del passato e sono il ripetersi continuo della nostra storia. L'Italia sonnambula esce ogni tanto dalla bolla, tampona l'emergenza, rinvia sempre il futuro. A un certo punto, il futuro diventa presente. Ci siamo, di nuovo, siamo dentro un film (Oblivion) dove si rivive sempre la stessa scena.
Fantascienza? Per niente. I nostri cicli storici durano tra i dieci e i vent'anni, sono una costante del racconto italiano incastonato nel romanzo della grande storia: nel 1992 scoppia una crisi finanziaria (governo Amato, manovra da 100 mila miliardi e prelievo forzoso sui conti correnti, segue l'esecutivo Ciampi, tecnico ma profondamente politico) accompagnata da un sottosopra politico e giudiziario (Mani Pulite) con la fine della geografia dei partiti che costruirono la Repubblica Italiana. Comincia l'era di Berlusconi e degli anti-berlusconiani (un ciclo lungo vent'anni). Dieci anni dopo quel cambio traumatico in Italia, l'11 settembre 2001, l'attacco alle Torri Gemelle apre un'altra fase della storia, contrassegnata da guerra in Afghanistan (2001) e invasione dell'Iraq (2003). Cinque anni dopo, si apre la Grande Crisi economica: vanno in apnea le banche americane (la rumba comincia nel 2007), credit crunch e crollo di Lehman Brothers (15 settembre 2008, momento indelebile, il titolare era a Washington), propagazione del virus globale, debito sovrano europeo sotto stress. Tra il 2008 e il 2011 l'Italia sta incubando la sua nuova emergenza finanziaria e entra in una lunga fase di recessione e shock politico, nel 2011 arriva un governo tecnico (Monti), una manovra d'emergenza da 20 miliardi, si prepara un altro cambio di dama nel gran ballo della politica. Nel 2013 l'elettore comincia a disegnare una nuova mappa parlamentare, parte la corsa dei movimenti populisti, i Cinque Stelle entrano in Parlamento e il sistema binario tra centrodestra e centrosinistra finisce in stato di blocco. Mentre l'Italia si prepara a cambiare i pezzi sulla scacchiera, il risiko geopolitico si proietta nel Mediterraneo: nel 2011 le "primavere arabe" portano alla caduta dei regimi in Tunisia (Ben Alì), in Egitto (Mubarak) e Libia (Gheddafi), un capitolo sanguinoso che poi conduce alla guerra in Siria, alla nascita dell'Isis, alla sua espansione in Iraq. Uno scenario mal affrontato dal'amministrazione di Barack Obama: il suo tentennamento sulla "red line" siriana innesca l'intervento della Russia di Vladimir Putin in Medio Oriente. La caduta del colonnello Gheddafi in Libia apre il deserto e la porta del Mediterraneo ai trafficanti di esseri umani. È un corto circuito ancora aperto, il fattore che ha contribuito in maniera decisiva a cambiare lo scenario politico con il voto del 4 marzo 2018.
In poche note sul taccuino vediamo la "continuità" di una storia accelerata come non mai. Profonde trasformazioni politiche, guerre, cicli economici, shock locali e globali. Tra il 2016 e il 2018 si apre un'altra fase: gli inglesi votano la Brexit, Trump vince le elezioni e vara la politica America First, Macron spazza via i socialisti in Francia, in Italia il Movimento Cinque Stelle e la Lega formano il primo governo populista in Europa, in Germania finisce l'era Merkel, la destra nazionalista è nel Bundestag per la prima volta dal dopoguerra, in Svezia si frantuma il sogno socialdemocratico, in Spagna i Popolari perdono il governo, si sfascia Podemos, sorgono i nazionalisti di Vox. Basta? Non è ancora finita, siamo solo all'inizio di un altro passaggio verso l'ignoto, ma non troppo.
Verso dove? Presto leggerete anche questo su List. Restiamo ai dati del presente. Sì, diamo i numeri. E sono quelli giusti.
07
Conte, il Pil e i numeri della realtà
Giuseppe Conte stamattina ha fatto la seguente affermazione: "La ricchezza nazionale non si misura solo con la crescita del Pil". Bene, umano. C'è solo un dettaglio: nei paesi dove il Prodotto interno lordo è basso, si vive male. Anche Conte si è iscritto al partito della decrescita felice? Tanti auguri. Diamo i numeri (nessuna ironia), sono quelli giusti.
Questo è l'andamento del debito pubblico italiano secondo Mazziero Research. Calerà e poi tornerà a crescere:
Questa tabella invece simula tre scenari sulla produzione italiana:
Su questi punti c'è una puntata di RadioList da ascoltare. Un'indagine del titolare con Maurizio Mazziero, fondatore di Mazziero Research:
RadioList è il podcast di List in cima alle classifiche di iTunes. Abbiamo due puntate nella top ten, grazie a tutti:
Ecco la colonna sonora di questa puntata:
bury a friend, Billie Eilish. Una giovane artista, grande voce e pezzo originale nella sua costruzione.
Learn to live, Alice Merton. È un'artista capace di tutto, poliedrica.
Con il nastro rosa, Mina. Cantare Battisti con una classe infinita, arrangiamenti da orchestra in stato di grazia, un dono di Dio.
***
Per fortuna c'è la musica. C'è altro sul taccuino? Brrrr.... sì, c'è una frattura. Niente gesso. È quella scoperta dalla Nasa in un ghiacciaio.
08
Una frattura grande come Manhattan
Guardate questa foto scattata dalla Nasa:
Ghiacciaio Thwaites, Antartide, la frattura è comparabile a circa due terzi dell'isola di Manhattan, è profonda circa 300 metri. Quello che è importante non è visibile: quanta acqua penetrerà all'interno del ghiacciaio provocandone lo scioglimento? Sono miliardi di tonnellate d'acqua.
Questo è il cambiamento climatico, dovremmo attrezzarci per il futuro, il livello dei mari si sta alzando (guardare i dati della Nasa). Attendiamo fiduciosi i consigli dei terrapiattisti. Buona giornata.
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stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.