11 Febbraio

Vinci Salvini

Chi mette più like su Facebook si aggiudica un post e una telefonata con il leader della Lega. Netflix e Spotify hanno cambiato cinema tv e musica, i social network hanno reso marginali giornali e talk show, la politica si fa (e disfa) in Rete.

di Lorenzo Castellani

C'è un breve video che spiega la politica del nostro tempo meglio di qualsiasi libro di politica. Si intitolata "Vinci Salvini" ed è stato diffuso sui social dal leader leghista negli ultimi giorni. Si tratta di un gioco: chi mette più like ai post di Salvini vince. C'è una classifica quotidiana in cui i due pistoleri di "mi piace" più prolifici e rapidi vengono premiati con un post corredato di foto che il leader gli dedica sulle proprie pagine social e con una breve telefonata della sera con il proprio beniamino politico.

C'è, poi, una classifica generale che verrà stilata il 4 marzo quando l'utente con più interazioni verrà premiato con un caffè con Salvini in persona. Si vince, sostanzialmente, qualche minuto con il leader leghista. Al di là della stravaganza dell'iniziativa la storia mostra come l'asticella dell'interazione tra politica e social network si stia alzando sempre di più. Si ricorre al gioco, modello quiz televisivo, per disintermediare il rapporto con l'elettore. Obiettivo? Renderlo protagonista e amico del leader. Il messaggio politico attraversa le pieghe della storia e si fa intrattenimento attraverso la rete. Salvini diviene una attrazione, una celebrità, un personaggio per cui vale la pena spendere alcuni minuti della propria vita ad inondare di like e re-tweet. Si diventa, virtualmente, amici del politico, si costruisce un rapporto intimo, telefonico, personale, lo si chiama Matteo oppure il Capitano.

Dice Salvini nel video "gli altri hanno le televisioni e i giornali, noi abbiamo la rete". Vecchia storia, ma sempre buona. Tutto è iniziato con Beppe Grillo che attraverso il blog ha costruito in oltre dieci anni un rapporto privilegiato con il popolo, ne ha sondato umori, passioni, immaginario. I grillini, un tempo, rifiutavano i media tradizionali e nonostante tutto la loro ascesa a primo partito italiano si è...


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