10 Novembre
Visco e Draghi nel caveau del Pd
La campagna bancaria dei democratici punta al vertice della Bce. Il governatore di Bankitalia di nuovo sulla griglia. Tutto accade mentre rallenta il quantitative easing e alle Finanze tedesche arrivano i liberali contrari ai bilanci del Club Med
Il Partito democratico crolla nei sondaggi (è al 25.5 per cento nella Supermedia di YouTrend per Agi), litiga con Grasso e va allo scontro con Mario Draghi. Il centrodestra macina tutti i record nei consensi (34.6 per cento) e ora è a un passo dalla soglia di governabilità del Rosatellum. Il Movimento 5Stelle si conferma prima forza politica e spera in un effetto Sicilia sul voto. Le banche sono l'epicentro della campagna elettorale, Renzi ha spostato il campo d'azione sul tema ma per ora i risultati non si vedono. E il problema à gauche sta diventando serio tanto che alle critiche di Grasso di ieri sera ("il Pd non c'è più") risponde stamattina Ettore Rosato, capogruppo Pd: "Critiche inaccettabili, il Pd sta benissimo". Davvero sta benissimo? Partiamo dal suo rapporto con la sinistra e la mossa del Presidente del Senato di fare politica al fianco di Bersani e D'Alema. È qui che si percepisce bene il clima, la dimensione psicologica della campagna elettorale, quello che davvero conta quando cerchi di convincere gli elettori a votarti. Seguite il titolare di List.
01
Il grosso, Grasso matrimonio rotto del Pd
Mai avere un nemico alla tua sinistra. Far lievitare l'ennemi à gauche è un segno di avventatezza, distrazione. Nel caso di Renzi però è confermare di essere Renzi, nel bene e nel male. Agevolando la scissione dei bersaniani il segretario del Pd pensava probabilmente di fare come Lenin durante la Rivoluzione d'Ottobre, ma il problema è che non siamo nel plot de "La caduta dei giganti" di Ken Follett.
Non siamo nel 1917, quando i bolscevichi rovesciano il regime dello zar, e tengono un congresso per decidere linea, comando, governo. Lenin lo presiede, si sta quasi rassegnando a un compromesso tra le fazioni litiganti del movimento rivoluzionario quando, a un certo punto, gli avversari...
Il Partito democratico crolla nei sondaggi (è al 25.5 per cento nella Supermedia di YouTrend per Agi), litiga con Grasso e va allo scontro con Mario Draghi. Il centrodestra macina tutti i record nei consensi (34.6 per cento) e ora è a un passo dalla soglia di governabilità del Rosatellum. Il Movimento 5Stelle si conferma prima forza politica e spera in un effetto Sicilia sul voto. Le banche sono l'epicentro della campagna elettorale, Renzi ha spostato il campo d'azione sul tema ma per ora i risultati non si vedono. E il problema à gauche sta diventando serio tanto che alle critiche di Grasso di ieri sera ("il Pd non c'è più") risponde stamattina Ettore Rosato, capogruppo Pd: "Critiche inaccettabili, il Pd sta benissimo". Davvero sta benissimo? Partiamo dal suo rapporto con la sinistra e la mossa del Presidente del Senato di fare politica al fianco di Bersani e D'Alema. È qui che si percepisce bene il clima, la dimensione psicologica della campagna elettorale, quello che davvero conta quando cerchi di convincere gli elettori a votarti. Seguite il titolare di List.
01
Il grosso, Grasso matrimonio rotto del Pd
Mai avere un nemico alla tua sinistra. Far lievitare l'ennemi à gauche è un segno di avventatezza, distrazione. Nel caso di Renzi però è confermare di essere Renzi, nel bene e nel male. Agevolando la scissione dei bersaniani il segretario del Pd pensava probabilmente di fare come Lenin durante la Rivoluzione d'Ottobre, ma il problema è che non siamo nel plot de "La caduta dei giganti" di Ken Follett.
Non siamo nel 1917, quando i bolscevichi rovesciano il regime dello zar, e tengono un congresso per decidere linea, comando, governo. Lenin lo presiede, si sta quasi rassegnando a un compromesso tra le fazioni litiganti del movimento rivoluzionario quando, a un certo punto, gli avversari abbandonano la riunione e Follett fa dire a Lenin:
"Siamo salvi! Non mi sarei mai immaginato che avrebbero commesso un errore simile.». Poi, qualche riga più avanti, l'esito politico: «E in quel momento, finalmente, Grigorij cominciò a capire perché Lenin era felice. Con i menscevichi e i socialisti rivoluzionari fuori dall'aula, i bolscevichi avevano una maggioranza schiacciante. Potevano fare qualsiasi cosa senza bisogno di compromessi. Si votò. Solo due delegati si dichiararono contrari. I bolscevichi avevano ottenuto il potere e ora erano legittimati a governare. II presidente dichiarò chiusa la seduta. Erano le cinque del mattino di giovedì 8 novembre. La rivoluzione russa aveva vinto e i bolscevichi erano al potere".
Non c'è nessun bolscevico, questo è un altro film, non siamo in Russia e il centro della scena non ha neppure quel sublime frusciare di tappeti e velluti, arazzi e tende che è a Roma, le cose accadono a Firenze con quel suo fracasso medievale, il trambusto, l'impeto senza la ragione e neppure la spada. Non siamo a Dante e Machiavelli. Siamo a Renzi. Non siamo né alla Commedia né al Principe. Siamo a Twitter. Niente di strano, è la cifra della contemporaneità. Né poeti né santi né navigatori. Solo gli italiani di oggi.
Renzi commette l'errore: agevola l'uscista dei sinistri senza poterli sostituire con i destri. In un batter d'occhio il segretario del Pd perde un gruzzolo di voti che forse a lui non interessano oggi, ma domani, quando il Rosatellum avrà prodotto le sue conseguenze involontarie, guarderà con molto rimpianto. Sono voti determinanti non per vincere, ma per perdere. L'abbiamo visto nel "Dossier Rosatellum" di YouTrend di cui abbiamo scritto ieri, sommati i voti di Mdp non valgono molto, ma sottratti sono un problema d'ossigeno in cabina. Non si pentirà di quello strappo di ieri né dei prossimi che consumerà quando dovrà fare le liste (e ormai ci siamo), Renzi non conosce il pentimento, egli combatte con ardore e non vede mai l'errore.
Renzi va avanti, solo che i risultati elettorali e le stime per il futuro dicono che sta tornando indietro. La Supermedia dei sondaggi finora lo boccia. Forse lo manderà un po' più in là domani, a forza di spingere, forzare, premere e spostare, ma il prezzo è che il partito è sfigurato e in molti non si riconoscono quando si guardano allo specchio della loro storia politica. E se i sondaggi non contano nulla, i voti raccontano un'altra cosa. La serie inanellata da Renzi dalle elezioni regionali in poi parla da sola. Urge rimedio, ma c'è?
Il ballo da solo del segretario del Pd sembra il volo di uno Zero durante la seconda guerra mondiale. Che cosa è uno Zero? Ok, va bene, entriamo insieme in fase battaglia nei cieli, ecco uno Zero, chi ha visto "Tora Tora Tora" sa di cosa sta scrivendo il titolare di List:
Lo Zero AM6 della Mitsubishi era uno straordinario aereo da caccia giapponese che negli ultimi anni della Seconda guerra mondiale fu usato anche in missioni kamikaze.
Data la spiegazione filologico-aeronautica della faccenda - e la dimensione, il climax, della vicenda renziana in questo momento - a questo punto dobbiamo rispettare il registro narrativo da cockpit e cloche e andare a vedere dalla nostra torre di controllo chi si prepara a dare fastidio a Renzi nei cieli elettorali. A forza di cercare di bombardare i suoi più prossimi nemici, le forze aeree nippo-renziane hanno creato le condizioni per far levare in volo un aereo che finora era rimasto negli hangar delle cosiddette "riserve della Repubblica", Pietro Grasso.
Grasso si candida ad essere il velivolo che combattè contro lo Zero, un Corsair americano, eccolo:
Nel Pd pensano che una cosa sia volare, un'altra bombardare. E secondo l0ro Grasso fa un sacco di voli (pindarici), mentre Renzi bene o male resta sempre "il bomba". Gramsci diceva che "bisogna conoscere l'avversario". Il Pd conosce davvero bene Grasso? È vero, la sua prova alla presidenza del Senato non passerà alla storia, la sua retorica è un sonnifero, ma la tras-formazione di Grasso in avversario non si nutre del profilo istituzionale, quanto di una mitologia che a sinistra ha sempre funzionato: l'uomo di legge che combatte solitario contro l'ingiustizia. Nella biografia di Grasso tutto questo c'è e in un pezzo importante dell'elettorato da What Is Left? tutto questo conta ancora. E poi l'idea di rottamare il rottamatore è quel che si dice "un chiaro obiettivo". Facciamo questo, poi comincia un'altra stagione, dicono quelli dell'alternativa. La psicologia è una potente arma della politica, la più grande, e in questo caso individuare subito "il nemico" aiuta parecchio nell'impresa.
D'Alema è noto, di lui si conoscono i tratti e la capacità di manovra, ma Grasso resta tutto da scoprire (e per questo non si può sottovalutare a priori in una nuova veste) e bisogna anche vedere come funzionerà l'amalgama con Bersani, Speranza e gli altri del pacchetto di mischia di Mdp. Nota sul taccuino del titolare: mancano le donne in questa scena e senza donne che hanno un ruolo, a sinistra oggi non si vince. La Presidente della Camera Laura Boldrini che farà? Wait and see. Qualche sassolino luminoso sul sentiero comincia a vedersi. Ecco la prima pagina del Fatto Quotidiano di oggi:
Laura c'è e ancora non c'è (ma non è andata via, anzi). Intanto, c'è Grasso e c'è anche una certa voglia di combattere che è tipica dell'uomo mite che ha deciso di scoperchiare un'altra natura della sua personalità, qualcosa di vivo, ma tenuto all'angolo, sotto sedativo, perché la vita gli ha chiesto di fare altro.
Ieri Grasso al Festival della letteratura di Pescara ha cominciato a mostrare questo "altro":
"Ho detto che non so se sia uscito io dal Pd o se è il Pd che non c'è piu'"
Il Pd non c'è più. È una cosa che a sinistra pensano in tanti. Il titolare di List nelle sue passeggiate parlamentari a caccia di fotografie e quadri da appendere sul taccuino, questa frase la sente in loop.
Come articola tutto questo Grasso? Così:
"Il Pd era il Pd del bene comune, di Bersani insieme a Sinistra e Libertà. Erano quelli i principi e i valori che incarnavano, secondo me ragazzo di sinistra, che aveva avuto per tutta la vita compressa questa sua natura. Valori di uguaglianza, di diritti di liberta'". Vita compressa "da magistrato che deve essere autonomo e indipendente e non si puo' far influenzare dalle sue idee. Adesso vediamo se finalmente alla bellissima età che ho raggiunto posso finalmente riuscire ad esprimere me stesso".
Essere me stesso. È la frase più potente che possa pronunciare un uomo che ha deciso un nuovo inizio.
Il nuovo inizio ha innescato subito una reazione del Pd, di quelle che segnalano nervosismo. Stamattina Ettore Rosato, capogruppo dei democratici alla Camera, ha risposto così dai microfoni di Radio Capital:
"Il suo giudizio sprezzante sul Pd è inaccettabile. Ripondo non alla seconda carica dello Stato ma a un rappresentante politico che scende in campo contro il Pd. Capisco il suo affetto verso Bersani. Ma il suo giudizio è inaccettabile, il Pd sta benissimo".
Il Pd sta benissimo. Dopo la Sicilia. È la scuola del realismo renziano. Vedremo presto se le parole di Grasso avranno delle conseguenze attese e inattese. Tra qualche settimana sul taccuino vedremo quanto è grosso e Grasso è il matrimonio rotto del Pd. Di certo si vede una cosa: il Pd sta crollando nei sondaggi. Seguite il titolare di List.
02
Il Pd crolla nei sondaggi
La Supermedia dei sondaggi di YouTrend offre un quadro che non è in sintonia con "il Pd sta benissimo" appena pronunciato da Ettore Rosato. Guardate qui:
Tutto chiaro. C'è più di qualcosa che non va nella campagna elettorale del Partito democratico, ma se tutto va "benissimo" evidentemente sotto ci deve essere una finissima strategia che gli italiani non hanno ancora afferrato e il titolare di List e i suoi collaboratori sottovalutano. La Supermedia pubblicata da Agi e curata dagli amici di YouTrend racconta un'altra realtà. Un mese fa il Pd era poco sopra il Movimento 5Stelle, ma comunque vicino al 28 per cento:
La notizia del crollo del Pd va in tandem con l'ascesa del centrodestra: nella nuova Supermedia sale al 34,6 per cento, è a un passo da una quota che con il Rosatellum gli darebbe la maggioranza e la governabilità. Il titolare di List l'altro ieri ha presentato da Reti il Dossier Rosatellum di YouTrend, questa è l'analisi lo scenario "dinamico" che abbiamo pubblicato ieri:
La lettura del titolare di List sullo scenario politico è la seguente, in sintesi: tira un'aria di destra, il Movimento 5Stelle è forte, il Partito democratico è in una spirale negativa figlia anche della crisi della socialdemocrazia in tutta Europa. Lo spirito del tempo che si diverte a cambiare la curvatura dello spazio e dunque la parabola degli uomini e, in questo caso, dei partiti. Le mappe confermano, inoltre, che dove c'è mancanza di reddito e di lavoro, c'è un bacino potenziale molto favorevole alla campagna elettorale dei 5Stelle, il Mezzogiorno e le isole sono un territorio dove Grillo può pescare voti. In questa dimensione tripartita, la formazione che rischia di rimanere stritolata è quella del Pd.
C'è un impatto del voto in Sicilia? Forse è troppo presto, ma quello che si vede chiaramente è il trend complessivo, l'impatto del voto in Sicilia secondo il titolare si vedrà tra qualche settimana. Renzi cerca di correre ai ripari con una campagna bancaria che entra direttamente nel campo occupato da Grillo. Quello che è accaduto ieri in Commissione Banche con le audizioni di Consob e Bankitalia inoltre conferma le valutazioni fatte qualche tempo fa sul terreno di scontro: sono tutti con la testa nel caveau, ma sullo scaffale della politica l'elettore di fronte a due prodotti non più alternativi, sceglie sempre l'originale e nel settore merceologico del qualunquismo bancario c'è già Grillo, mentre il centrodestra occupa il settore dedicato all'identità, la legge, l'ordine, il controllo dei confini, una dose di euroscetticismo temperato da un felpato Berlusconi, uno spazio fisico e metafisico che è il tratto del mondo contemporaneo e della sua espressione politica: il voto.
La crisi della socialdemocrazia europea ha cominciato a arrivare a ondate anche in Italia. L'esito lo vedremo in marzo, il Pd ha bisogno di un nuovo messaggio. Questa è l'analisi del titolare. Cosa ne dice Lorenzo Pregliasco, direttore di YouTrend? Leggiamolo insieme.
03
Centrodestra vicino alla maggioranza assoluta

di Lorenzo Pregliasco
La Supermedia YouTrend per Agi segnala l'avanzata della coalizione di centrodestra, che a oggi totalizzerebbe il 34,6 per cento dei consensi a livello nazionale. Un valore che inizia a essere sensibilmente superiore a quello dei due altri schieramenti maggiori (il M5S al 27,6 e il PD con Alfano al 27,5). Ma soprattutto un livello di consenso che porterebbe il centrodestra, alla luce del Dossier Rosatellum che abbiamo realizzato per Reti, sempre più vicino a una maggioranza assoluta di seggi alla Camera.

L'effetto combinato dei collegi – molti dei quali nel Dossier risultano a oggi in bilico – e della parte proporzionale, infatti, fa sì che un punto nazionale in più per il centrodestra si traduca in circa una quindicina di seggi in più alla Camera. E, già con il centrodestra al 33%, la nostra stima era che potesse arrivare a 250 eletti a Montecitorio.
***
Qualcosa nella campagna elettorale, nel mezzo e nel messaggio del Pd non funziona. Il centrodestra, senza in verità fare grandi cose, è già quasi in fuga. Renzi ha scelto di inseguire Grillo sul suo terreno di gioco. E la campagna bancaria del Pd ne è l'esempio più chiaro. Come finirà? Per il momento facciamo un salto nel caveau. Seguite il titolare di List. Anzi no, facciamo prima una tappa a Ostia, dove è in corso un ballottaggio distopico di cui però sembrano non interessare a nessuno gli esiti politici.
04
Ostia, che distrazione di massa
Il ballottaggio di Ostia è un caso di notevole interesse politico, va studiato con attenzione, ma i media e i partiti che seguono il mainstream (a caccia di facili ascolti e clic compulsivi) hanno deciso che il tema centrale è il pestaggio di un cronista, fatto gravissimo, intendiamoci, ma con questa distrazione di massa il rischio è di scambiare quello che è successo nei seggi a Ostia come un caso di trucida criminalità metropolitana che è solo da rinchiudere in cella.
La storia è ben altra: siamo di fronte a un ballottaggio in una città di 250 mila abitanti che si svolgerà tra il Movimento 5Stelle e la destra. Non solo, quella città ha dato a Casa Pound - che sta a destra della destra - un risultato non più trascurabile, da fenomeno di minoranza, ma ha messo quell'associazione nello spettro dei "movimenti politici allo stato nascente", con tutto una scenario in fieri di sfida a destra e nella destra.
Il risultato di tutto questo è non solo che il Partito democratico è fuori dalla competizione - e siamo nel campo del previsto, visti i precedenti - ma che l'orientamento della gran parte degli elettori di Ostia è in sequenza: a destra, più a destra e anti-establisment. I voti ai grillini, alla destra del Lazio e a Casa Pound indicano - e i segnali sul taccuino del titolare di List sono ormai parecchi - una polarizzazione del voto in cui i partiti "radicali" emergono e quelli popolari sono in declino e possono sopravvivere a questa lotta alle parole d'ordine di un'epoca in rapido spegnimento solo in forma di coalizione con soggetti diversi.
I Cinque Stelle, nonostante la cattiva prova amministrativa della giunta Raggi a Roma, sono là, presenti al ballottaggio. Perché? Perché l'elettore dei grillini - quelli di oggi e quelli potenziali di domani- pensa che a Roma ci sia bisogno di tempo per governare, che gli altri abbiano fatto male (e non si può certo negare l'evidenza delle giunte precedenti) e il Movimento 5Stelle non farà mai peggio e in ogni caso alla sola idea di rivedere l'ancien regime dell'Urbe in Campidoglio, il voto automatico ai grillini, a una destra fuori dalle istituzioni o in ogni caso radicale o l'astensione sono il primo pensiero che passa nella testa dell'elettore della Capitale e in generale del Lazio, un tempo vasto dominio del centrosinistra. Ostia è in questo filone di pensiero. Certo, Ostia non fa da sola una lezione nazionale, ma se mettiamo insieme la Sicilia e questo caso, cominciamo ad avere una traccia da seguire, il fenomeno che avrà un reale impatto sulle scelte future e sulla mappa dei poteri nel Paese. Tutto il resto è cronaca (nera), ma questo è la punta di un iceberg che in profondità, nella parte sommersa, si sta allargando, è un pezzo del grande mosaico della storia italiana.
Che facciamo ora? Aspettiamo il ballottaggio e andiamo a esplorare un altro punto incandescente della campagna elettorale: la banca, il caveau, le sportellate tra i partiti. Seguite il titolare di List.
05
Il caveau democratico e Draghi
Il Partito democratico ha cominciato di nuovo a bombardare Bankitalia. Questa è l'apertura di Democratica, il giornale del partito a trazione renziana:
Non ci sono dubbi che questa sia la vera campagna elettorale. Sulla strategia di Renzi sul tema abbiamo già scritto qualche tempo fa, anticipando quello che sarebbe stato l'epicentro del dibattito pre-voto. Ieri il copione nelle audizioni di Consob e Bankitalia è stato ampiamente rispettato. Le audizioni sono molto lunghe, ma chi vuole documentarsi, può farlo qui.
Lo scaricabarile tra Consob e Bankitalia sul caso Veneto Banca (e non solo) è appena cominciato. I buchi della Vigilanza esistono, senza dubbio, ma quello che ai fini del voto - cioè in una prospettiva di futuro e non di testa rivolta all'indietro - ora conta è la strategia politica, le conseguenze attese e inattese delle mosse dei partiti. Andare di nuovo allo scontro con Bankitalia e passare in rassegna tutte le operazioni di controllo sulle varie operazioni bancarie fatte negli ultimi dieci anni significa puntare dritti a due persone che sono - bene o male, questo è il punto - pilastri della politica economica e della stabilità finanziaria dell'Italia: Ignazio Visco e Mario Draghi. Vediamo in sintesi l'effetto politico del tiro al bersaglio che è appena iniziato:
Ignazio Visco. È stato appena rinominato governatore di Bankitalia dal Presidente del Consiglio Gentiloni e dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La sua riconferma era dal punto di vista istituzionale quasi obbligata dopo la mozione di sfiducia del Pd e il voto di due terzi del Parlamento che de facto ne chiedeva la rimozione. L'autonomia delle banche centrali è un punto sul quale la Bce ha sempre fatto muro. Il problema - come avevamo evidenziato su List - è che con la conferma non sono svanite le ombre sull'operato della Vigilanza di via Nazionale. Non solo, ma si è offerto un enorme bersaglio ai partiti che di dritto o di rovescio intendono fare la campagna elettorale su questo tema. Visco si trova dunque in una posizione molto delicata. Deve difendersi. E nello stesso tempo deve assicurare la stabilità finanziaria del Paese in uno scenario che sta cambiando: la Banca centrale europea sta per varare nuove norme restrittive sullo stock delle nuove sofferenze bancarie e Mario Draghi in gennaio comincerà il taglio del quantitative easing che per l'Italia si è tradotto finora in oltre 300 miliardi di euro di titoli di stato acquistati dall'Eurosistema. La Commissione d'inchiesta sulle banche è l'epicentro di una battaglia enorme, la qualità del suo lavoro è compromessa dal clima politico incandescente, Visco è di nuovi sulla griglia. Cosa succederà se (e il se è poco più di un artificio retorico) la campagna avrà un'accelerazione? Si dimette? Resta? Risponde alle accuse e apre un fronte di nuovo scontro istituzionale?
Mario Draghi. Il capo della Banca centrale europea si avvia a concludere il suo mandato con una situazione di tensione con il suo Paese, l'Italia. Un capolavoro del sistema italiano dove prima sei eroe e poi uno da prendere a calci. Draghi quando fu governatore di Bankitalia, in un momento cruciale per il sistema bancario italiano, diede il via libera all'operazione Antonveneta. Come disse il presidente del Pd, Matteo Orfini, tempo fa: "Le indagini partano da Mps-Antonveneta". Ottimo, e poi? Tutto più che legittimo, ma resta un lieve problema: ti stai preparando a tirare le palle di gomma nel box del luna park contro l'uomo che ti ha dato una mano a uscire dal caos finanziario. Come finirà il giorno in cui si comincerà a parlare di Banca Etruria? Il rebus è tutto qui. E questa operazione da ditta di demolizione arriva nel momento in cui in Germania al ministero delle Finanze sta per accomodarsi un ministro dei liberali di FDP che farà sembrare il predecessore Wolfgang Schäuble una suora dell'ordine di Madre Teresa. Si entra in una terra senza mappe. L'impressione è che andranno avanti, ma si cammina in una terra di mezzo sconosciuta e le conseguenze potrebbero essere molto serie. Presto le vedremo.
C'è altro sul taccuino del titolare di List? Molto, ma List serve a sfrondare, scegliere quello che pesa, quello che conta, quello che impatta sulle nostre vite e, spesso, non lo sappiamo, lo ignoriamo. ll viaggio di Trump in Asia è una delle cose che davvero contano. Andiamo sull'Air Force One. Allacciate le cinture.
06
Trump e il Dragone
Il presidente degli Stati Uniti ha portato a casa impegni economici della Cina per 253 miliardi di dollari, un tesoro. Il rapporto personale tra i due presidenti si è senza alcun dubbio rinsaldato e Trump ha detto che Xi Jinping "è un uomo speciale" e ha ragione, visto che il Presidente cinese ha il suo nome iscritto nella carta fondamentale del Partito comunista, cosa che è successa nella storia solo con Mao Tse-Tung e Den Xiaoping. L'uscita di cassa della Cina per l'America trumpiana però fa parte di una strategia orientale molto raffinata, si chiama "prendere tempo". Xi Jinping è stato molto abile e Trump da buon negoziatore si è accontentato per ora di incassare l'assegno, ma ben sapendo che la partita con Pechino si gioca su due campi:
- Il deficit commerciale americano con la Cina che viaggia verso i 400 miliardi;
- La supremazia militare e tecnologica nei prossimi vent'anni.
Xi Jinping durante il vertice dei BRICS di Xiamen e nella sua relazione fiume al congresso del Partito comunista è stato chiaro: la Cina vuole dominare il settore della tecnologia (leggere alla voce "difesa") e punta a diventare entro il 2050 la prima potenza globale. Questo è il tema vero su cui si gioca il confronto - e lo scontro - tra Washington e Pechino. Trump infatti ha subito detto che sul commercio c'è da discutere eccome, ecco un suo tweet:
Il discorso di Trump "salva" la Cina - piena fase diplomatica di Trump - condanna le politiche precedenti, ma in realtà si prepara a un round di negoziati con Pechino sul commercio. D'altronde, se andiamo a vendere i numeri della bilancia commerciale, il tema è un macigno:
What else? Un accordo con Pechino. O un domani la guerra nel Pacifico. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.