2 Febbraio

Visco e la crescita: "Ci sono ampi rischi al ribasso"

Il discorso di Ignazio Visco al congresso degli operatori dei mercati finanziari. Il governatore di Bankitalia lancia un ulteriore allarme sulla produzione: "Gravano fattori di rischio rilevanti, di origine sia internazionale sia interna"

Pubblichiamo l'intervento del Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, al 25° congresso degli operatori dei mercati finanziari, organizzato a Roma da ASSIOM FOREX.

di Ignazio Visco

La congiuntura

Dalla metà dello scorso anno l’economia globale sta rallentando. L’attività produttiva si è significativamente indebolita in tutta l’area dell’euro; in Italia ha registrato una flessione. Al deterioramento del quadro macroeconomico hanno contribuito vari fattori, in parte di natura temporanea; sono peggiorate le prospettive della domanda estera, le aspettative delle imprese e la dinamica degli investimenti. Nel secondo semestre del 2018 la produzione industriale è diminuita nell’area dell’euro dello 0,5 per cento. Il calo è stato più forte in Germania (2,2 per cento) e in Italia (0,8 per cento), anche per l’adeguamento nel settore dell’auto alla nuova normativa internazionale sulle emissioni inquinanti dei veicoli leggeri.

In Italia la domanda interna ha risentito del marcato aumento dell’incertezza, legato prima ai dubbi sulla posizione del Paese riguardo alla partecipazione alla moneta unica, poi al difficile percorso che ha portato alla definizione della legge di bilancio, segnato da contrasti con la Commissione europea risolti solo alla fine dell’anno. L’aumento dei premi per il rischio sui titoli di Stato che ne è derivato si è trasmesso al costo della raccolta obbligazionaria del settore privato, in un contesto di flessione dei corsi azionari. Le nostre ultime proiezioni sulla crescita dell’economia italiana per l’anno in corso, pubblicate nel Bollettino economico di gennaio, si collocano allo 0,6 per cento, in linea con quelle elaborate dai principali previsori nazionali e internazionali, ma con ampi rischi al ribasso. Rispetto alle stime di inizio dicembre – quando la proiezione centrale della crescita del PIL era pari all’1,0 per cento – la revisione riflette in larga parte l’inclusione di dati sfavorevoli sull’attività economica divenuti disponibili successivamente e confermati dalle informazioni sul quarto trimestre diffuse questa settimana...


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