22 Ottobre
Voilà, il generale Macron
Il presidente vuole che sia la Francia a guidare l'esercito comune europeo. Ambizioni italiane nel Mediterraneo ko. Scenario, analisi, numeri della supremazia di Parigi
Ha bruciato la conferenza stampa del Presidente Tusk e anticipato a tutti la notizia che l’Unione europea sta cominciando a costruire il suo esercito. Se qualcuno voleva la prova delle grandi ambizioni coltivate da Emmanuel Macron, la prima giornata del Consiglio europeo ne ha offerto un saggio istruttivo. Il presidente francese è uscito dalla riunione dei capi di stato saltellante come un canguro, ha incrociato i giornalisti e sentenziato che sulla difesa europea si è realizzato “uno storico passo avanti”. Voilà, il generale Macron.
E’ dai tempi del generale Charles De Gaulle che la Francia ha in mente il suo piano per la difesa del Vecchio Continente (e se stessa). La costituzione dell’arsenale nucleare, la “force de frappe”, il ritiro dalla Nato nel 1966, dettato dalla volontà del generale di divincolarsi dal dominio degli Stati Uniti nell’organizzazione militare, l’idea di un’Europa che dovesse andare “dall’Atlantico agli Urali”, la convinzione che la Francia venisse prima di tutto e l’Europa dopo, la distanza cordiale ma ferma – De Gaulle fu legato da una grande amicizia con Konrad Adenauer – con la Germania che in cento anni aveva attaccato la Francia per tre volte, l’ottimismo sull’evoluzione dell’Unione Sovietica, del Patto di Varsavia, e la necessità di mantenere il dialogo con Mosca. Settant’anni prima De Gaulle vide il futuro che (forse) realizzerà il suo successore, Emmanuel Macron.
E’ la storia nel gioco dell’eterno ritorno, nella sua onesta e inesorabile riproposizione dei temi che contano, dell’identità delle nazioni, è la forza della geopolitica. E’ un fiume carsico che riemerge e conduce nei luoghi che hanno segnato la storia delle nazioni. E’ significativo che dopo aver visitato Berlino per incontrare la cancelliera Angela Merkel (eccolo, l’amico/nemico, la Germania), il secondo viaggio all’estero di Macron sia stato in Mali, dove le truppe francesi sono impegnate...
Ha bruciato la conferenza stampa del Presidente Tusk e anticipato a tutti la notizia che l’Unione europea sta cominciando a costruire il suo esercito. Se qualcuno voleva la prova delle grandi ambizioni coltivate da Emmanuel Macron, la prima giornata del Consiglio europeo ne ha offerto un saggio istruttivo. Il presidente francese è uscito dalla riunione dei capi di stato saltellante come un canguro, ha incrociato i giornalisti e sentenziato che sulla difesa europea si è realizzato “uno storico passo avanti”. Voilà, il generale Macron.
E’ dai tempi del generale Charles De Gaulle che la Francia ha in mente il suo piano per la difesa del Vecchio Continente (e se stessa). La costituzione dell’arsenale nucleare, la “force de frappe”, il ritiro dalla Nato nel 1966, dettato dalla volontà del generale di divincolarsi dal dominio degli Stati Uniti nell’organizzazione militare, l’idea di un’Europa che dovesse andare “dall’Atlantico agli Urali”, la convinzione che la Francia venisse prima di tutto e l’Europa dopo, la distanza cordiale ma ferma – De Gaulle fu legato da una grande amicizia con Konrad Adenauer – con la Germania che in cento anni aveva attaccato la Francia per tre volte, l’ottimismo sull’evoluzione dell’Unione Sovietica, del Patto di Varsavia, e la necessità di mantenere il dialogo con Mosca. Settant’anni prima De Gaulle vide il futuro che (forse) realizzerà il suo successore, Emmanuel Macron.
E’ la storia nel gioco dell’eterno ritorno, nella sua onesta e inesorabile riproposizione dei temi che contano, dell’identità delle nazioni, è la forza della geopolitica. E’ un fiume carsico che riemerge e conduce nei luoghi che hanno segnato la storia delle nazioni. E’ significativo che dopo aver visitato Berlino per incontrare la cancelliera Angela Merkel (eccolo, l’amico/nemico, la Germania), il secondo viaggio all’estero di Macron sia stato in Mali, dove le truppe francesi sono impegnate in una guerra a bassa intensità e alto grado di pericolosità. E’ il generale Macron che sfodera il suo naturale gollismo – uno dei nomi ricorrenti nel pantheon della sua campagna presidenziale – e proietta la Francia di nuovo verso il suo destino: l’Africa, l’impero del Mediterraneo.
La Francia è uno dei top spender nel settore degli armamenti, nonché produttore tra i primi al mondo. Ecco i dati del Sipri di Stoccolma sulla spesa militare:
La spesa complessiva della Francia in armamenti è stati di 55.7 miliardi nel 2016, con un incremento di 2.8 miliardi di dollari rispetto al bilancio precedente e una percentuale rispetto al pil pari al 2.3 per cento. Il paragone con l’Italia – paese in cui i politici fanno dichiarazioni sulle nostre ambizioni nel Mediterraneo senza mai guardare la realtà, i numeri – dà la distanza iperbolica tra Roma e Parigi: il nostro paese l’anno scorso ha speso nella difesa 27.9 miliardi di dollari, 16 in meno rispetto al bilancio precedente, l’1.5 per cento del pil. L’Italia ha un grande azienda, Leonardo (ex Finmeccanica) nella top ten dei produttori, ma i fatturati combinati delle sei aziende francesi che producono armi presenti nella top 100 della classifica stilata ogni anno dal Sipri, mostra un’altra realtà: la Francia nel 2015 ha venduto armi per 21.5 miliardi di dollari, segnando un +13.1 per cento rispetto al 2014. Dassault Aviation (i produttori dell’aereo da caccia Rafale), Safran e Thales hanno messo a segno incrementi di fatturato a doppia cifra (Dassault addirittura il 67 per cento). E la Germania? E’ un nano militare. Le tre aziende tedesche presenti nella classifica hanno fatturato 5.6 miliardi di dollari, nonostante tutta la sua potenza economica e la forza politica, Berlino con questi numeri non avrà mai la guida dell’esercito europeo. Il quadro complessivo delle quote del mercato mondiale è chiarissimo:
Conclusione? E’ quella del generale Macron: Aux Armes!
L’appartenenza al club nucleare – e l’uscita del Regno Unito dall’Unione – danno a Macron la forza e l’occasione per rivendicare la guida dell’esercito europeo del futuro. Il Consiglio Ue ieri ha fatto solo un piccolo passo materiale, ma (forse) di grande significato politico. Le conclusioni sul tema della difesa e della sicurezza sono queste, in sintesi:
- Lotta al terrorismo e alla radicalizzazione online
- Richiamo ai giganti di internet alle loro responsabilità e annuncio di misure legislative per impedire la diffusione dell’ideologia terrorista online;
- Nuovo Entry/Exit System degli stranieri (e non solo) negli stati europei;
- Condivisione rafforzata tra gli stati delle informazioni sui sospettati di terrorismo;
- Supporto materiale alle vittime del terrorismo e ai loro parenti;
- Le relazioni transatlantiche e la Nato restano il centro della strategia di difesa europea;
- Costituzione del Fondo comune europeo per la Difesa, aumento delle sinergie militari tra gli stati membri;
- Supporto agli investimenti delle piccole medie imprese nel settore della difesa e della tecnologia;
- Costituzione entro tre mesi nell’Unione di un organismo permanente di cooperazione nella difesa;
- Supporto finanziario e logistico dei gruppi di combattimento europei.
Sono piccoli passi innescati da una grande rivoluzione in corso dall’altra parte dell’Atlantico: Trump. La dottrina della nuova amministrazione americana sulla Nato – più contributi e impegno materiale degli paesi membri – ha cominciato a produrre delle salutari reazioni. E’ finita un’epoca e l’Europa comincia a rendersene conto. E non a caso il soggetto più svelto a cogliere il cambiamento è stato Macron, l’altro elemento rivoluzionario di questa stagione che sta chiudendo il Novecento. Per andare dove? Nel Regno Unito, dove i colloqui per la Brexit con Bruxelles non sono cominciati con il piede giusto. Seguite il titolare di List.
01
Il gatto, il topo e la Brexit
Theresa May ieri ha fatto un’offerta all’Unione europea: i cittadini Ue potranno restare, godere degli stessi diritti che hanno adesso, costruire il loro nuovo percorso nell’arco di un periodo di transizione, ma a una condizione: quando il Regno Unito sarà uscito dall’Unione, non sarà la Corte di Giustizia europea a decidere su eventuali dispute ma la legge degli inglesi. E’ sempre Rule Britannia.
I Proms! La Royal Albert Hall, che meraviglia. Ok, torniamo alla Brexit. Il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker stamattina ha cominciato il gioco del gatto con il topo: “E’ un primo passo, non è ancora sufficiente”. Domanda annotata sul taccuino del titolare di List: chi sarà il gatto e chi sarà il topo? Vedremo presto se la linea dura di Bruxelles pagherà fino in fondo, gli inglesi non amano esser stuzzicati, aprono le ali e graffiano come gli Uccelli del film di Hitchcock (oltre al film del maestro del brivido, il titolare di List consiglia la lettura del racconto di Daphne Du Maurier) e attenzione: l’idea della hard Brexit – lasciate perdere i commenti politicamente corretti, badate al sodo – è sempre nel cassetto (qui trovate sei scenari messi nero su bianco dal Financial Times) tra i Tories e i Laburisti c’è gente che preme per rompere e andare in mare aperto. Come diceva il poeta Novalis? “Ogni inglese è un’isola”. Siamo in mare aperto, dove facciamo rotta? Nel Mediterraneo, Italia.
02
Industria, in calo fatturato e ordinativi
Nell’agenda del titolare di List (la trovate aggiornata qui ogni settimana) oggi c’è un appuntamento con l’Istat per sapere e per capire come va l’industria italiana. Come va? Al solito, crescita lenta. L’Istituto nazionale di statistica ha diffuso i dati del fatturato e degli ordinativi in aprile e sono in calo. Ecco il quadro:
L’industria italiana cresce, ma è sempre uno stop and go, non si riesce a agganciare pienamente la ripresa che in altri paesi sta correndo. Il fatturato è in calo sia all’interno che all’estero, così anche per gli ordinativi. Che significa? C’è molto da lavorare, bisogna rimboccarsi le maniche. Il Parlamento che fa? Seguite il titolare di List, ecco l’ordine del giorno di Camera e Senato.
03
Parlamento...
Ehm… oggi Camera e Senato non lavorano. Al titolare di List viene in mente un passaggio epico di un racconto di Ernest Hemingway:
“O nada nostro che sei nel nada, sia nada il nome tuo, nada il regno tuo e sia nada la tua volontà così in nada come in nada. Dacci oggi il nostro nada quotidiano e nada a noi i nostri nada come noi li nadiamo ai nostri nada e non nadare noi in nada ma liberaci dal nada; pues nada. Ave, nulla, pieno di nulla, il nulla sia con te”.
Nada e tanti saluti. Dalla spiaggia. Lasciamo perdere, cosa c’è di interessante? Il compra-tutto, Jeff Bezos.
04
L'impero di Bezos
Il fondatore di Amazon è un straordinario imprenditore. E’ stato a Torino a spiegare agli editori che fanno da sempre questo mestiere come si fa l’editore (ha comprato qualche anno fa il Washington Post) ma prima aveva staccato un assegno da 13 miliardi di dollari per mettere i piedi nel piatto dell’alimentare e della ristorazione americana: Whole Foods. I giganti della rete si stanno comprando tutto, spaziano nello scibile e soprattutto nell’acquistabile, sono afflitti da un gigantismo che dovrebbe far girare i neuroni alla politica, ma a quanto pare no, si continua con questo shopping che prima o poi condurrà alle condizioni i cui si trovò la Standard Oil di Rockefeller nei primi anni del Novecento: un mostro tentacolare in grado di condizionare il business di chiunque. Quanto è grande l’impero di Bezos? Ecco un grafico realizzato da Visualcapitalist:
Non è più internet, ma un conglomerato che va dai viaggi spaziali agli hamburger, dal motore di ricerca alla rotativa. Amazon, Google, Facebook, Apple e compagnia si muovono come nel Far West: sono proprietari della strada (la rete), producono e vendono le auto (ci siamo), ti danno il finanziamento per acquistarla (sono ormai all’ingresso della banca), ti danno la benzina (le batterie di Elon Musk), scelgono il tuo percorso (navigatori satellitari), conoscono il tuo ciclo veglia-sonno (provate a interrogare per bene il vostro smartphone) e vi ricordano che non c’è altro Dio all’infuori di me (cioè loro). Non vi lasciano neppure andare in vacanza senza avervi dato una mano (Expedia) e se avete perso il vostro telefono, ve lo ritrovano, altrimenti come fanno a controllarvi? Benvenuti nella realizzazione del sogno orwelliano e nel monopolio del mercato. A quando una sentenza come quella per la Standard Oil? Sveglia gente. Che si fa? Un salto nel variopinto mondo della finanza creativa cinese. E del calcio.
05
Finanza globale, ombre cinesi sul Milan
La storia dell’indagine aperta dalle autorità finanziarie della Cina su una serie di veicoli finanziari a “rischio sistemico” non ha riscosso l’attenzione dei quotidiani italiani. Nella storia ci sono anche gli azionisti del Milan, freschi d’acquisto. Ma anche il calcio evidentemente non risveglia la sonnolenza in redazione e poi bisogna occuparsi dei grillini ogni giorno e di Renzi e di tutte gli altri partitanti che, si sa, fanno cose fondamentali tutti i giorni. Da altre parti, giornali di nessun rilievo, si capisce, la storia invece ha avuto un discreto spazio:
Che volete farci, questi inglesi sono degli isolani, dei provinciali e per soprammercato sono anti-europei. Andiamo avanti, finanza globale e pallone ci daranno molte soddisfazioni in futuro, ora abbiamo un appuntamento con una spia.
06
Il primo agente della Cia a morire
Il profilo Twitter della Cia è sempre nel radar del titolare di List. Ieri notte quelli di Langley hanno cominciato a twittare una storia di quelle che trovi nei libri, con il personaggio che non ti aspetti, il plot romantico e intrigante. E’ la storia di Jane Wallis Burrell, nata in Iowa nel 1911, famiglia di letterati, agente del controspionaggio americano che morì un incidente aereo a Parigi il 6 gennaio del 1948, la Central Intelligence Agency era operativa da soli 110 giorni. Jane fu la prima spia della Cia a morire in servizio. Jane era una donna colta, parlava il francese in maniera perfetta, durante la guerra fu spostata dal servizio segreto americano (allora era l’OSS guidata da James R. Murphy) prima a Londra, poi in Germania e in Francia. Le sue doti di analista la misero subito in luce, partecipò alle attività tipiche dei team che all’epoca combattevano una guerra silenziosa e preziosa: raccogliere informazioni, identificare le attività del nemico, interrogare i testimoni, uccidere, arruolare agenti nell’arte del doppio gioco. Alla fine della guerra, fece parte del team speciale creato dal presidente Truman e poi passò alla neonata Cia. Fu mandata di nuovo in missione in Europa, trovò la morte ad attenderla in volo a Parigi. Storia. Intelligenza. Passione. Coraggio. Una donna con un full d'assi nella manica. Che romanzo.
07
Perchè le uova hanno forme diverse?
Puntuale come l'aspirapolvere dei vicini accesa la domenica mattina alle 7, ecco la domanda che tutti vi siete posti al risveglio: come mai le uova non sono tutte uguali a quelle che covano le galline? Eh, il titolare ha la chiave per risolvere anche questo mistero che non lo faceva dormire la notte: un articolo su Science. Ora potete continuare a mangiare la vostra frittata.
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7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.