2 Febbraio
Volano gli stracci. Di Battista: "La Lega torni da Berlusconi"
Scontro totale nella maggioranza. Dopo Salvini al cantiere della Tav, Di Maio dice che "non si farà" e Dibba spara: "Se la Lega intende andare avanti su un buco inutile che costa 20 miliardi tornasse da Berlusconi e non rompesse". Fronte aperto anche sull'energia e le piattaforme in mare. Gilet gialli, dodicesimo atto in Francia, le immagini di una protesta che Macron non riesce placare
Due paesi che sono l'epicentro di un malessere che sta divorando l'Unione europea: Italia e Francia. Le elezioni del 4 marzo e la formazione del governo tra Cinque Stelle e Lega ha dato all'Italia una "tregua", ma il tempo che scorre nella clessidra, la cronaca, i fatti, le divisioni, le inconciliabili visioni del mondo, tutto questo ci dice che l'esperimento giallo-verde non trova una sintesi. Il Governo Frankenstein è già finito e la tragedia istituzionale è che non ha un'alternativa. Salvini e Di Maio stanno insieme per assenza di una exit strategy. L'unica possibile è il voto, ma serve una legge elettorale decente e in queste condizioni non c'è il terreno comune - e la cultura - per fare qualcosa non per la fazione ma per il Paese, gli italiani di buona volontà che lavorano (solo 23 milioni su 60 milioni di abitanti). Tutto questo avviene mentre là fuori si sente il ruggito della recessione economica.
Al confine, oltre le Alpi, c'è la Francia, una grande nazione che è precipitata in una spirale di protesta, violenza, contrapposizione e fondamentalismo. I gilet gialli sono di nuovo in piazza, mentre scriviamo sono in corso incidenti a Parigi. La protesta oggi fa leva sulla violenza della polizia francese, i feriti dai proiettili di gomma. Macron ha avviato un Grand Debat sulle riforme sociali, ma la realtà è che l'Eliseo è in una terra incognita e il voto europeo di maggio potrebbe decretare la fine di Macron come stella politica europea. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Autoscontro ad Alta Velocità
Il Movimento Cinque Stelle ha deciso. Sull'alta velocità si andrà all'autoscontro nella maggioranza. Tutto è avvenuto nell'unico luogo dove si esprimono, su Facebook. Prima una diretta di Luigi Di Maio...
Due paesi che sono l'epicentro di un malessere che sta divorando l'Unione europea: Italia e Francia. Le elezioni del 4 marzo e la formazione del governo tra Cinque Stelle e Lega ha dato all'Italia una "tregua", ma il tempo che scorre nella clessidra, la cronaca, i fatti, le divisioni, le inconciliabili visioni del mondo, tutto questo ci dice che l'esperimento giallo-verde non trova una sintesi. Il Governo Frankenstein è già finito e la tragedia istituzionale è che non ha un'alternativa. Salvini e Di Maio stanno insieme per assenza di una exit strategy. L'unica possibile è il voto, ma serve una legge elettorale decente e in queste condizioni non c'è il terreno comune - e la cultura - per fare qualcosa non per la fazione ma per il Paese, gli italiani di buona volontà che lavorano (solo 23 milioni su 60 milioni di abitanti). Tutto questo avviene mentre là fuori si sente il ruggito della recessione economica.
Al confine, oltre le Alpi, c'è la Francia, una grande nazione che è precipitata in una spirale di protesta, violenza, contrapposizione e fondamentalismo. I gilet gialli sono di nuovo in piazza, mentre scriviamo sono in corso incidenti a Parigi. La protesta oggi fa leva sulla violenza della polizia francese, i feriti dai proiettili di gomma. Macron ha avviato un Grand Debat sulle riforme sociali, ma la realtà è che l'Eliseo è in una terra incognita e il voto europeo di maggio potrebbe decretare la fine di Macron come stella politica europea. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Autoscontro ad Alta Velocità
Il Movimento Cinque Stelle ha deciso. Sull'alta velocità si andrà all'autoscontro nella maggioranza. Tutto è avvenuto nell'unico luogo dove si esprimono, su Facebook. Prima una diretta di Luigi Di Maio che dice: "Finché ci saranno i Cinque Stelle al Governo, la Torino-Lione non si farà. Non faremo come le peggiori lobby di questo Paese che vogliono che si inizi a fare la Tav Torino Lione, che è a zero come cantiere. Noi siamo alla parte delle opere utili, quelle da fare e quando questi signori dei grandi potentati economici che hanno ridotto questo Paese in questo stato, cominciano a tifare per un'opera inutile come la Tav Torino-Lione, il Movimento Cinque Stelle sta da un'altra parte, dalla parte del popolo italiano". Evidentemente, vista la visita al cantiere fatta dal ministro dell'Interno ieri, anche Salvini per Di Maio deve essere tra quelle che lui chiama "le peggiori lobby". A Di Maio - sempre su Facebook, si capisce - s'è aggiunto il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, il quale urbi et orbi ha annunciato: "Tra pochi giorni avrete l'analisi costi-benefici della Tav". Subito dopo, il colpo di Alessandro Di Battista: "Se la Lega intende andare avanti su un buco inutile che costa 20 miliardi e non serve ai cittadini tornasse da Berlusconi e non rompesse". Infine, Di Maio: "Il discorso è chiuso".
Che cosa accadrà? Una cosa semplice: se le parti restano ferme su queste posizioni la Tav non si farà e prima o poi si faranno le elezioni anticipate. A questo punto è il caso di sperarci, l'Italia non può imboccare una strada di decrescita infelice, non è aria per fare esperimenti sulla pelle delle imprese e dei lavoratori, non tutti sognano un reddito di cittadinanza, c'è una cosa bella, quella sì dignitosa, che si chiama lavoro.
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In piena fase compulsiva da decrescita, i pentastellati hanno aperto un altro fronte: quello degli idrocarburi, uno dei più importanti settori dell'industria italiana. Siamo tra i leader nel mondo, abbiamo una tecnologia avanzata, sapere, competenza, pare non che non conti nulla.
02
Energia e piattaforme in mare
A proposito di decrescita, il ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha delle idee fantasiose sull'energia. Sulle piattaforme in mare egli afferma che:
Tutte le domande devono passare per la valutazione di impatto ambientale e io chiedo garanzie. Una piattaforma offshore quanti anni rimane in mare? Chi la dismette, quando e in che modo? Dove si mettono le acque di strato? Secondo me a oggi nelle domande non ci sono queste garanzie ambientali, dunque non firmo. Ma ci sono altri due passaggi. I lavoratori sono una nostra preoccupazione e non prevediamo di lasciarne indietro nessuno, come dimostra il Piano clima ed energia che abbiamo depositato il 31 dicembre, in linea con il sistema Ue di defossilizzazione e decarbonizzazione. Il rapporto in termini di posti di lavoro creati tra fonti fossili e fonti alternative è di 1 a 10: investendo in rinnovabili recuperiamo tutti. Se il percorso ci porterà entro il 2050 ad abbandonare totalmente il carbonfossile e un’autorizzazione all`estrazione petrolifera dura almeno trent'anni di cosa stiamo parlando?
Il Far West descritto dal ministro non esiste. Giulio Sapelli, economista, fondatore della Fondazione Mattei, replica: "Costa sbaglia, le risposte che il ministro cerca già ci sono. Per quanto riguarda le piattaforme offshore, la tutela delle coste, delle acque, dei fondali, questi sono temi già affrontati da una complessa legislazione e decreti legge con obblighi imposti agli operatori che sono tenuti ad osservare ed attuare".
Dunque le domande del ministro Costa hanno già una risposta. Di cosa stiamo parlando? Soprattutto, di cosa sta parlando il ministro? Quello che lui chiede... c'è già. Basta leggere. È sufficiente dare un'occhiata al procedimento, banalmente informarsi sulle leggi che lui è tenuto ad applicare. Dunque, ripetiamo la sua domanda, di cosa stiamo parlando?
Le aziende dell'energia che lavorano nel settore dell'esplorazione devono prima di tutto: presentare il progetto, realizzare lo studio di impatto ambientale (e depositarlo), superare tutte le autorizzazioni che sono circa 30, più altri 4 procedimenti previsti dalla Direttiva Offshore, a tutto questo va aggiunto il monitoraggio previsto dal Decreto di compatibilità ambientale. Ah, non dimentichiamo che gli esiti di queste procedure sono pubblicati sul sito del suo ministero.
Non basta? Andiamo avanti.
Tutta l'attività marina è sottoposta - dovrebbe saperlo - a un intenso controllo come nessun'altra attività in Italia: vengono monitorati i mammiferi nell'area in tutte le fasi di realizzazione della piattaforma, così come viene controllatato lo scarico delle cosiddette acque di strato. I monitoraggi riguardano naturalmente l'intera vita di una piattaforma, per essere ancora più chiari: prima dell'installazione, durante l'installazione e la perforazione, in pieno esercizio e, nel caso di smantellamento di una piattaforma, prima, durante e dopo quest'ultima fase. Il monitoraggio post operam dura tre anni. Ogni nuovo progetto è sottoposto al deposito di uno studio di impatto ambientale. Tutto il procedimento di dismissione di una piattaforma è disciplinato nei dettagli, nei tempi, secondo linee generali - e particolari, sulle caratteristiche del sito - stabilite con tutti gli enti coinvolti. Soldi, questione non banale: le aziende hanno pronti investimenti per lo smantellamento di piattaforme non più produttive pari a 100 milioni di euro. Anche questo è lavoro.
Il 99 per cento del gas estratto è metano. Per ogni rischio connesso viene fatta una Relazione Grandi Rischi. Tutta l'attività è coperta da assicurazioni su eventuali danni ambientali, garanzie fidejussorie per decine di milioni di euro. Anche le acque di strato presenti nel metano che viene estratto sono naturalmente sottoposte a controllo, secondo la legge esistente.
Le rinnovabili sono una bella cosa - e le grandi aziende vi investono, in un mix virtuoso di fonti, siamo in una transizione e questa è l'era del gas, già proprio quello estratto dalle piattaforme - ma sul piano del lavoro, della creazione di nuovi posti e mantenimento di quelli attuali, siamo lontanissimi dall'occupazione creata con gli idrocarburi. Mai visto un campo fotovoltaico? Non pullula di operai. Come dice Sapelli "al contrario di quello che dice Costa, investendo in rinnovabili, non è possibile recuperare tutti i lavoratori che sono impiegati grazie alle fonti fossili. Una volta installate le fonti rinnovabili l'occupazione è minore e se ne ha prova, facendosi un giro nei campi eolici e fotovoltaici al contrario di quanto avviene quando si ha a che fare con le fonti fossili, che sono assolutamente più in grado di produrre lavoro".
Il Far West non esiste. Ci sono leggi, norme, adempimenti, tecnologia, sapere, lavoro. Si chiama industria, una cosa che oggi appare decisamente più seria della politica.
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C'è altro? Sì, lo scenario economico. Anche questo sembra non contare nulla per il governo in giallo (e anche verde, questa è la verità, finché camminano insieme), ma la realtà è là, basta leggere. E arriva. Puntuale, inesorabile, onesta. Più concreta di una diretta su Facebook.
03
Visco e la crescita: "Ci sono ampi rischi al ribasso"
Pubblichiamo l'intervento del Governatore di Bankitalia (qui sopra, nella foto Ansa), Ignazio Visco, al 25° congresso degli operatori dei mercati finanziari, organizzato a Roma da ASSIOM FOREX.
di Ignazio Visco
Dalla metà dello scorso anno l’economia globale sta rallentando. L’attività produttiva si è significativamente indebolita in tutta l’area dell’euro; in Italia ha registrato una flessione. Al deterioramento del quadro macroeconomico hanno contribuito vari fattori, in parte di natura temporanea; sono peggiorate le prospettive della domanda estera, le aspettative delle imprese e la dinamica degli investimenti. Nel secondo semestre del 2018 la produzione industriale è diminuita nell’area dell’euro dello 0,5 per cento. Il calo è stato più forte in Germania (2,2 per cento) e in Italia (0,8 per cento), anche per l’adeguamento nel settore dell’auto alla nuova normativa internazionale sulle emissioni inquinanti dei veicoli leggeri. Continua a leggere l'articolo su List.
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Che facciamo? Siamo nel fine settimana, è tempo di gilet gialli. Francia, dodicesimo atto, incredibile.
04
Gilet gialli. Dodicesimo atto
Sono migliaia, le stime del ministero dell'Interno parla di 17.400 persone in tutta la Francia (ore 14), ma ce ne sono almeno 10 mila solo a Parigi, ne sono segnalate altre 5.400 a Valence (dati della Prefettura) dunque la partecipazione è ampiamente sottostimata e, in ogni caso, come abbiamo già spiegato su List, non parla solo la piazza, la contemporaneità ha più voci e la Rete fa la parte del leone. La realtà è che quello dei jilet jaunes è un fenomeno sfuggito al radar della politica.
Ancora una volta gli scontri sono scoppiati a Parigi in Place de la Republique. L'obiettivo della protesta è l'uso della violenza da parte del governo, dopo il ferimento all'occhio di Jérôme Rodrigues, uno dei leader dei gilet gialli, con un proiettile di gomma. Siamo in piena fase Flashball, un punto critico, difficile trovare la condivisione dell'opinione pubblica per Macron su questo punto. I manifestanti si sono presentati in piazza con una benda all'occhio, cartelli contro la violenza, sono cose che restano scolpite nell'immaginario. Guardate queste foto che abbiamo selezionato dall'Ansa, la Francia oggi in piazza:
Questo manifestante è a Marsiglia.
Guardate i cartelli gialli, raffigurano una pistola che spara proiettili di gomma. Il simbolismo di queste immagini è enorme:
La polizia francese a Parigi è schierata così:
La Francia è un paese gravemente malato, più di quanto si immagini. È la crisi della Quinta Repubblica, Macron ne è solo il terminale, non la causa primaria. Quando la rappresentanza e la società non sono più sintonizzate succede questo. In Italia questo è stato evitato, per un soffio, c'è un esperimento - il Governo Frankenstein - ma è dettato dallo stato di necessità, non da un sistema istituzionale che funziona. Servirà un altro passaggio elettorale, Cinque Stelle e Lega non sono fatti per governare insieme, l'anti-modernismo pentastellato è un problema che ha a che fare con il consenso, la constituency del Movimento è quella e non appare capace di evolversi in partito di governo di tutti e non di una fazione. Parla la cronaca, i fatti. E non sono una buona notizia per l'Italia in questo momento. La Francia piange, ma l'Italia non ride di certo. Brutto spettacolo.
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Che cosa c'è ancora sul taccuino? Sempre la piazza, è tornata la politica del sottosopra, l'ideologia, il conflitto di classe. Un'immagine dal Venezuela.
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Due piazze, l'oro del Venezuela, il rischio della guerra civile
Il presidente Nicolas Maduro ha chiamato i suoi sostenitori in piazza, così anche l'oppositore Guaidó che sta tenendo un discorso. La tensione in Venezuela è altissima e la soluzione della crisi costituzionale non si vede.
La manifestazione in favore di Guaidó a Caracas (Foto Ansa)Siamo sempre più vicini a un punto di svolta. Ci sono le prime defezioni tra le forze armate (un generale dell'aviazione), rumors dicono che Maduro sia pronto a lasciare il paese, ma siamo alle notizie incontrollabili e c'è come sempre il gioco della disinformatia tra le fazioni in campo. Maduro secondo El Mundo avrebbe tentato di vendere 20 tonnellate d'oro a una società degli Emirati Arabi Uniti. Dalla Banca centrale del Venezuela hanno confermato a El Mundo il prelievo dal caveau di una partita d'oro del valore di 900 milioni di dollari. Il senatore americano Marco Rubio ha scritto su Twitter che la la transazione sarebbe stata gestita dalla Noor Capital. Gli Stati Uniti annunciano il pugno di ferro. Scrive Marco Rubio: "Maduro sta spazzando via le riserve d'oro del Venezuela per generare denaro e ha già rubato almeno il 10 per cento delle riserve totali nell'ultima settimana, e qualsiasi società coinvolta dovrà affrontare sanzioni dagli Stati Uniti". È una storia pazzesca, alla quale si aggiunge la nota della Noor Capital che conferma in parte lo scenario, nota da Abu Dhabi: "Il 21 gennaio 2019, Noor Capital ha acquistato circa tre tonnellate di oro dalla Banca Centrale del Venezuela, secondo le norme e le leggi internazionali in vigore in quella data". La società ha precisato che "non ci sono state ulteriori transazioni" e "fino a quando la situazione non si stabilizzerà in Venezuela, Noor Capital si asterrà da ulteriori transazioni". Chi ha venduto l'oro? E perché? Chi ha preso i soldi? Che cosa sta succedendo? Siamo dentro un thriller politico.
Il governo italiano, anche in questo caso, si è diviso. Siamo l'unico paese avanzato d'Occidente a non aver appoggiato Guaidó. Ci torneremo, ci sarà molto da scrivere su questo punto. La politica estera non è uno scherzo via social. Con che cosa chiudiamo questo numero di List? Con un'incredibile storia pubblicata dal Wall Street Journal. Consiglio: non comprate il kit per fare il test del dna, meglio evitare certe sorprese.
06
Due sorelle, il test del dna fai da te e...
Julie Lawson un bel giorno decide di comprare un test per mappare il suo Dna. Convince a farlo anche la sorella Fredda. Qualcosa non torna e soprattutto torna il nome di un uomo, uno sconosciuto. Immediata ricerca su Facebook, un'occhiata alle foto, una comparazione con quelle del padre e, ops! "quello somiglia a nostro padre". Cribbio, c'è un fratello non previsto nell'albero genetico della famiglia. I due genitori Sonny e Brina Hurwitz, si sono portati nella tomba un segreto. Il padre aveva un figlio nato da un'altra relazione. Prima sorpresa. Ma come tutte le storie incredibili, arriva anche la seconda sorpresa, l'indagine continua e Julie scopre che suo padre non è suo padre. Anche la mamma aveva avuto un affare extraconiugale. E dunque le due sorelle non sono proprio sorelle, lo sono a metà. Crash.
Una storia grandiosa e tragica con un consiglio finale: se avete dei dubbi su chi siete, lasciate perdere il test del Dna, potreste scoprire di essere imparentati con un terrapiattista che fa meet up a un paio di isolati di distanza, andate all'American bar e ordinate un Gin Martini. Buona serata.
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sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.