31 Marzo
Walmart ha il problema di tutti: Amazon
Il gigante del retail vuole comprare Humana, azienda del medicare e della farmaceutica. Cosa sta succedendo? Cercano di difendersi dal dominio di Amazon che ormai è un Tirannosauro globale. Trump studia una tassa, ma il tema è la dimensione e la posizione dominante.
Walmart è interessata all'acquisto di Humana. Il carrello della spesa che va in farmacia e in ospedale. Che cosa diavolo sta succedendo nel mondo del retail, che cosa sta sconvolgendo le vendite al dettaglio? Perché mai il più grande distributore (fisico) di beni di largo consumo in America dovrebbe comprare un gigante del settore medicare, farmaceutico e assicurativo? Risposta: Amazon. Il primo motivo di trasformazione e diversificazione delle attività di Walmart è lo sviluppo titanico di Amazon, il tirannosauro globale che sta mangiando tutti i soggetti grandi e piccoli di svariati settori, prima di tutto quelli del retail.
01
Un gioco tra titani
Walmart è un gigante, ha ricavi per 500 miliardi di dollari, capitalizza a Wall Street 264 miliardi, ha 1.5 milioni di dipendenti, è il più grande datore di lavoro degli Stati Uniti, il numero uno in 22 stati su 50:
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Nonostante questi numeri, Walmart subisce i colpi dell'impero di Amazon. Eccolo in questo maxi-grafico:
Humana capitalizza 37 miliardi, è una bella azienda e Walmart per difendersi deve crescere in altri settori. Il business del retail è a rischio, si cercano ricavi da altre parti. È il gorilla game della Silicon Valley che ha contagiato tutto il capitalismo americano. Il numero di fusioni e acquisizioni sta crescendo, nei settori più disparati, matrimoni tra simili e soprattutto tra imprese che non avrebbero alcun motivo per stare insieme, se non quello sempre più urgente di salvarsi dall'assalto dei monopolisti hi-tech.
02
Il tesoro della Sanità
Il settore sanitario è la gallina dalle uova d'oro in tutto l'Occidente, soprattutto in America con una popolazione che invecchia e un sistema basato sull'offerta dei privati. Numeri: la spesa sanitaria rappresenta il 17.9 per cento dell'economia americana (anno 2016) per un totale di 10.348 dollari pro capite. Ecco perché Warren Buffett,...
Walmart è interessata all'acquisto di Humana. Il carrello della spesa che va in farmacia e in ospedale. Che cosa diavolo sta succedendo nel mondo del retail, che cosa sta sconvolgendo le vendite al dettaglio? Perché mai il più grande distributore (fisico) di beni di largo consumo in America dovrebbe comprare un gigante del settore medicare, farmaceutico e assicurativo? Risposta: Amazon. Il primo motivo di trasformazione e diversificazione delle attività di Walmart è lo sviluppo titanico di Amazon, il tirannosauro globale che sta mangiando tutti i soggetti grandi e piccoli di svariati settori, prima di tutto quelli del retail.
01
Un gioco tra titani
Walmart è un gigante, ha ricavi per 500 miliardi di dollari, capitalizza a Wall Street 264 miliardi, ha 1.5 milioni di dipendenti, è il più grande datore di lavoro degli Stati Uniti, il numero uno in 22 stati su 50:
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Nonostante questi numeri, Walmart subisce i colpi dell'impero di Amazon. Eccolo in questo maxi-grafico:
Humana capitalizza 37 miliardi, è una bella azienda e Walmart per difendersi deve crescere in altri settori. Il business del retail è a rischio, si cercano ricavi da altre parti. È il gorilla game della Silicon Valley che ha contagiato tutto il capitalismo americano. Il numero di fusioni e acquisizioni sta crescendo, nei settori più disparati, matrimoni tra simili e soprattutto tra imprese che non avrebbero alcun motivo per stare insieme, se non quello sempre più urgente di salvarsi dall'assalto dei monopolisti hi-tech.
02
Il tesoro della Sanità
Il settore sanitario è la gallina dalle uova d'oro in tutto l'Occidente, soprattutto in America con una popolazione che invecchia e un sistema basato sull'offerta dei privati. Numeri: la spesa sanitaria rappresenta il 17.9 per cento dell'economia americana (anno 2016) per un totale di 10.348 dollari pro capite. Ecco perché Warren Buffett, il più grande investitore di sempre a Wall Street, farà con Amazon (rieccolo, Jeff pigliatutto) e JPMorgan (qui c'è la regia del banchiere, Jamie Dimon) una società per dare ai cittadini americani assistenza sanitaria. A costo più basso, visto che il sistema è competitivo o presunto tale. Non è un dettaglio il fatto che in questa miniera di pepite stiano dirigendo gli scavi Bezos e Buffett, primo e terzo nella classifica degli uomini più ricchi del mondo compilata da Bloomberg. Il secondo traffica sempre nel settore hi-tech, è Bill Gates.
03
Amazon, i suoi fratelli e l'Antitrust
Amazon capitalizza a Wall Street oltre 692 miliardi di dollari, è un naturale mostro che tende naturalmente al monopolio, inarrestabile senza provvedimenti legislativi. Il titolare ricorda ai lettori di List che ogni epoca ha i suoi monopolisti e soprattutto che nel 1911 l'Antitrust americano intervenne sull'impero petrolifero di Rockeffeller che aveva raggiunto dimensioni allora ritenute dannose per il funzionamento del libero mercato. Quelle dimensioni - e ricchezze - paragonate a quelle di Bezos e dei suoi fratelli oggi sono piccole. Su Wired Zachary Karabell ha fissato il punto sull'agenda del governo americano:
Le grandezza e scala delle aziende tecnologiche supera oggi quella della maggior parte delle aziende industriali, energetiche e finanziarie che hanno dominato l'economia americana durante il XX secolo. Gli affiatati gruppi di finanziatori, fondatori, CEO e società quotate in borsa della Silicon Valley sembrano pensare di poter rimanere isolati e dominanti, senza alcun contraccolpo governativo o sociale.
Al suo apice, il miliardario del petrolio J. Paul Getty era l'uomo più ricco del mondo, con un patrimonio di circa 11 miliardi di dollari. Oggi, ci sono 53 miliardari tech solo in California, e 78 negli Stati Uniti; Jeff Bezos, Bill Gates (entrambi ovviamente a Seattle), e Mark Zuckerberg hanno ciascuno fortune superiori ai 50 miliardi di dollari.
La storia è un ciclo di uomini e imprese. Come ha spiegato Mattew Continetti su The Washington Free Beacon:
Così come in passato l'America ha vissuto l'epoca "di Carnegie e l'acciaio, Rockefeller e il petrolio, Vanderbilt e le ferrovie". Oggi è il turno di "Sergey Brin, Larry Page e il motore di ricerca, di Jeff Bezos e l'e-commerce, di Mark Zuckerberg e il social network".
Walmart che per sfuggire al declino via Amazon va caccia del latte per bambini di Humana è la certificazione del problema americano che è diventato globale: il monopolio generato dal software, dall'automazione e dalla leva finanziaria. Nel 1911 l'Antistrust americano applicò duramente lo Sherman Act contro Rockefeller con una storica sentenza. Forse è arrivato il momento di usare le stesse armi contro Amazon e i suoi fratelli.
04
Trump che farà con Bezos?
Donald Trump ha un problema personale con Bezos (è proprietario del Washington Post, oppositore di Trump, che rivaleggia in nevertrumpismo con il New York Times) ma soprattutto deve provare a contenere questo gigante che rischia di mandare all'aria un pezzo del sistema americano di produzione, distribuzione e naturalmente creazione di posti di lavoro. Questo il suo tweet di ieri:
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Trump evoca i costi a carico del servizio postale, segno che la Casa Bianca sta studiando una tassa sul punto. Ma in realtà il problema è un altro: le dimensioni e gli incroci di Amazon e degli altri titani della Rete. Se non si interviene su concorrenza e posizione dominante, non ci sarà alcuna svolta. Tanti auguri. A tutti noi. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
05
Giornali 1. Il Financial Times e l'intervista a Steve Bannon
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Se uno scrive un articolo ponendosi la domanda sul perché è giusto intervistare Steve Bannon, vuol dire che il pregiudizio morale delle presunte classi colte ha raggiunto livelli di arroganza e idiozia notevoli. La domanda è del direttore del Financial Times, Lionel Barber, che ci ricama sopra per dire che, perbacco, certo che si può, egli è il primo a farlo e naturalmente ci sono tutte le disquisizioni etiche e bla bla bla e la liberaldemocrazia è sotto assedio e ribla bla bla bla. Un ghirigori di considerazioni per rispondere al moral bias dei lettori in progress e una serie di personali considerazioni sulla cosiddetta arte dell'intervista (oh, perdinci, cita David Frost, naturalmente) che trasuda il pregiudizio morale delle élite alle quali Barber appartiene di diritto. Con epico coraggio, dunque, egli intervista Steve Bannon, un pericoloso soggetto che ha capito lo spirito del tempo, a differenza delle valorose penne dorate del FT che non hanno capito niente della Brexit (in casa loro), di Trump e molto altro ancora, soprattutto prima dei crac finanziari su cui loro - esperti del settore - avrebbero dovuto dare un congruo preavviso. Sono arrivati dopo anche nel loro campo da gioco. E naturalmente nel dopo ci hanno spiegato tutto, cribbio. Sono dettagli, l'importante è scrivere pensosi articoli per dimostrare che loro, accipicchia, sono liberali e intervistano chiunque lo meriti. Siamo alla canna del gas dell'ovvio. La libertà è salva e ora Winston Churchill può smetterla di rivoltarsi nella tomba.
06
Giornali 2. Il Wall Street Journal "affonda" un grafico
Storia meravigliosa. Il Wall Street Journal produce un grafico sulla storia della crisi finanziaria dal 2008 a oggi. Molto efficace, lavoro top class. Improvvisamente, qualcosa va storto in redazione e - secondo quanto riportato da Talking Biz News - uno dei caporedattori del giornale cerca prima di mandarlo offline e poi di affondarlo tra le pagine web del giornale, in modo da oscurarlo, renderlo introvabile pur essendo online. Segue polemica interna e esterna. Ah, la libertà di stampa. Qual era il problema? Non era politicamente allineato. A cosa? A Wall Street? Alla politica? Alle porte girevoli tra politica e finanza? Il titolare ne consiglia la visione.
***
Che facciamo? Torniamo in Italia, ci sono un po' di schermaglie prima delle consultazioni. Il secondo tempo della partita elettorale comincia il 3 aprile al Quirinale. Si gioca il match del governo. E gli italiani pensano che al governo debbano andare Cinque Stelle e Lega. Seguite il titolare di List.
07
Si rafforzano Cinque Stelle e Lega (che supera il Pd)
La supermedia dei sondaggi fatta da YouTrend per Agi certifica quanto abbiamo visto subito dopo il voto: gli italiani pensano che i partiti vincitori del voto debbano andare avanti. Ecco il risultato delle elezioni politiche del 4 marzo:
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E questo è il risultato della supermedia dei sondaggi:
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Come abbiamo scritto più volte, gli elettorati coincidenti, il contesto storico e i numeri dicono che il governo logico e paradossalmente l'unico davvero possibile in termini di lunga durata è quello tra Cinque Stelle e Lega. Tutte le altre soluzioni sono subordinate deboli con la bomba a orologeria incorporata.
Segnalazione per i democratici del Nazareno che litigano sulle poltrone parlamentari: stanno continuando a perdere consensi e sono stati superati dalla Lega di Matteo Salvini. È un altro gong, indica la strada diretta verso l'estinzione del partito. Non hanno dato retta a chi faceva analisi politica senza moral bias prima e continueranno così anche domani. Se non cambiano rotta, hanno solo il problema di scegliersi un epitaffio per la lapide. D'altronde, il dibattito interno è a dir poco surreale. Sulle gazzette il titolare ha letto articoli che raccontano di un "Matteo che tiene duro" e un Franceschini (sconfitto sonoramente a casa sua, a Ferrara) che consiglia di dialogare con i grillini. Entrambe le posizioni sono viziate da un problema: sono entrambi perdenti e un nuovo partito dovrebbe venire fuori da nuovi protagonisti. Non ci sono, questo è il problema del Pd.
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Il Partito democratico ha generato il suo nemico nel corso dei decenni, inseguendo l'antipolitica, coltivandola, infine demonizzandola, diventandone un follower. Lorenzo Castellani ci spiega perché tutto comincia con Enrico Berlinguer e sfocia naturalmente in Grillo.
08
Fico in autobus. Una storia che comincia da Berlinguer
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di Lorenzo Castellani
Grande scalpore ha destato il gesto di Roberto Fico, neo presidente della Camera dei Deputati, che ha scelto di recarsi al lavoro in autobus nel suo primo giorno di lavoro. La vicenda è, di per sé, poca cosa. Si può concordare o meno con la scelta di Fico e, senza dubbio, si può vedere in questa azione un gesto di propaganda più che di sincero rifiuto dei privilegi istituzionali. Così come si può dubitare dell’opportunità di rinunciare all’apparato di sicurezza predisposto per la terza carica dello Stato. Tuttavia, una parte dell’opinione pubblica, identificabile prevalentemente con l’elettorato del centrosinistra e dei giornali vicini a quest’area politico-culturale, lo ha interpretato come un gesto volto a screditare o mettere a repentaglio la credibilità delle istituzioni. L’inesperto Fico, quindi per definizione incompetente secondo le regole dell’apparato mediatico progressista, si sarebbe macchiato di un grave peccato di populismo istituzionale. Si potrebbe già a questo punto mostrare il doppiopesismo di certa opinione pubblica per la quale se un qualsiasi ministro del nord Europa prende la metro o gira in bicicletta per la sua città è un esempio da seguire mentre se qualcosa di simile accade in Italia allora è becero opportunismo. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Tutto questo vi sembra un incubo? Attenti, potreste vivere per... sempre senza mai un briciolo di realtà!
09
Organizzatevi un avatar
Avete pensato al vostro Avatar? No, allora cominciate a farlo, perché il futuro arriva ed è meglio averne uno per la vita virtuale, soprattutto per quello faccenda complicata chiamata amore. Sull'ultimo numero di Wired c'è un po' di tutti, sono gli incubi del futuro impaginati più o meno bene, c'è ovviamente la questione della relazione amorosa tutta in virtual reality (che noia), il lampo della fine dell'infertilità, il congelamento di tutta la vita per godersi un terzo tempo, storie di militari che combattono le guerre sullo schermo di un pc, storie di drogati da pc. Insomma, il consiglio del titolare è il seguente: organizzatevi un avatar e partite per qualche terra di mezzo dove non c'è nessuna connessione.
10
Quantum stories
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Chi organizza un premio letterario per storie basate sulla fisica quantistica? Che domande, chi guarda al futuro, quindi a Oriente, Università di Singapore. Ha vinto un tipetto che ha scritto una storia per cui il fallimento di una relazione amorosa manda in crash un multiverso. Era dai tempi di Dante Alighieri che non succedeva un casino simile nel cosmo.
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5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.