26 Ottobre
War Games con il piccolo Kim
La crisi con la Corea del Nord si fa sempre più psichedelica. Il regime: abbiamo un piano per lanciare quattro missili sull'isola di Guam. Cosa succederà? List fa una simulazione. E' un'estate di giochi di guerra
Spara o tratta? La faccia di Kim è quella di un bambinone dispettoso pronto a pigiare il bottone di lancio dei missili, solo per vedere l'effetto che fa. Alcune dichiarazioni hanno il tono marziale di chi si prepara alla guerra, altre invece bisogna leggerle con attenzione perché sembrano aprire la porta del dialogo diplomatico. La Corea del Nord è questo mix di caldo-freddo, schizofrenia, cospirazionismo, pensiero razionale e reazione istintiva. E' Kim jong-un, un leader che sembra uscito da un cartoon distopico.
L'ultima dichiarazione bellicosa è arrivata stanotte, direttamente dall'agenzia ufficiale del regime:
- I missili Hwasong-12 saranno lanciati dalla Corea del Nord, sorvoleranno il cielo sopra le prefetture giapponesi di Shimane, Hiroshima e Kochi. Voleranno per 3.356,7 km e toccheranno l'acqua a 30, 40 chilometri al largo di Guam.
Molto interessante. Riepiloghiamo: il regime nordcoreano sostiene di essere in grado di colpire l'isola di Guam, sede della base Andersen, la pista da dove decollano i bombardieri strategici americani. Il lancio simultaneo di quattro missili sarebbe solo un'azione dimostrativa non solo nei confronti degli Stati Uniti, ma anche del Giappone, visto che sorvolerebbero lo spazio aereo giapponese.
Domanda: cosa succede se Kim passa dalle parole ai fatti? Siamo in una terra incognita, senza mappa, perché azione e reazione dovrebbero essere proporzionati, visto che siamo in uno schema classico di guerra tra Stati. Ma proviamo a immaginare insieme lo scenario. Il titolare di List ha aperto il Risiko, disponiamo i pezzi sul teatro di guerra. Prima di tutto, il lancio simultaneo sorvolerebbe la Corea del Sud e poi tre prefetture del Giappone, prima di procedere verso l'isola di Guam. Ecco quali sono le prefetture giapponesi:
Siamo davanti a uno scenario in cui è chiamata a rispondere la difesa anti-missile di tre paesi: Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti. Una risposta immediata...
Spara o tratta? La faccia di Kim è quella di un bambinone dispettoso pronto a pigiare il bottone di lancio dei missili, solo per vedere l'effetto che fa. Alcune dichiarazioni hanno il tono marziale di chi si prepara alla guerra, altre invece bisogna leggerle con attenzione perché sembrano aprire la porta del dialogo diplomatico. La Corea del Nord è questo mix di caldo-freddo, schizofrenia, cospirazionismo, pensiero razionale e reazione istintiva. E' Kim jong-un, un leader che sembra uscito da un cartoon distopico.
L'ultima dichiarazione bellicosa è arrivata stanotte, direttamente dall'agenzia ufficiale del regime:
- I missili Hwasong-12 saranno lanciati dalla Corea del Nord, sorvoleranno il cielo sopra le prefetture giapponesi di Shimane, Hiroshima e Kochi. Voleranno per 3.356,7 km e toccheranno l'acqua a 30, 40 chilometri al largo di Guam.
Molto interessante. Riepiloghiamo: il regime nordcoreano sostiene di essere in grado di colpire l'isola di Guam, sede della base Andersen, la pista da dove decollano i bombardieri strategici americani. Il lancio simultaneo di quattro missili sarebbe solo un'azione dimostrativa non solo nei confronti degli Stati Uniti, ma anche del Giappone, visto che sorvolerebbero lo spazio aereo giapponese.
Domanda: cosa succede se Kim passa dalle parole ai fatti? Siamo in una terra incognita, senza mappa, perché azione e reazione dovrebbero essere proporzionati, visto che siamo in uno schema classico di guerra tra Stati. Ma proviamo a immaginare insieme lo scenario. Il titolare di List ha aperto il Risiko, disponiamo i pezzi sul teatro di guerra. Prima di tutto, il lancio simultaneo sorvolerebbe la Corea del Sud e poi tre prefetture del Giappone, prima di procedere verso l'isola di Guam. Ecco quali sono le prefetture giapponesi:
Siamo davanti a uno scenario in cui è chiamata a rispondere la difesa anti-missile di tre paesi: Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti. Una risposta immediata della Corea del Sud sarebbe la cosa più logica - fermare subito la minaccia - ma probabilmente innescherebbe un'altra reazione - tutta da scoprire - del confinante, la Corea del Nord, che tiene Seul sotto il tiro dell'artiglieria. Potrebbe essere dunque il Giappone a far scattare il suo sistema di difesa o, last resort, gli Stati Uniti. Tutti e tre potrebbero perfino decidere - calcolato il punto di caduta - di non fare assolutamente niente e lasciare che i missili di Kim facciano splash in mare al largo di Guam. Ma rispondere con la difesa anti-missile (Thaad e Aegis)- e mostrare al dittatore nordcoreano che il sistema funziona e le sue armi sono meno temibili di quanto immagini - resta un'opzione significativa, comporta dei rischi (e se il sistema fallisce il bersaglio?), perfino dei danni collaterali potenziali (dove precipitano i detriti dell'esplosione?) e un punto di non ritorno: neutralizzati i missili poi come si risponde? Ma restiamo alla prima fase del nostro War Game: come funziona il sistema anti-missile Thaad? Così:
Il radar del centro di comando e controllo intercetta il missile, l'obiettivo viene identificato e agganciato dal sistema radar, un intercettore viene sparato da una piattaforma di lancio mobile, il missile-intercettore distrugge il missile in volo. Tutto semplice, solo che sotto c'è una grande tecnologia e come sempre occorre anche una certa dose di fortuna. Niente è perfetto in guerra. Vediamo Thaad in azione in un video:
I test dicono che il sistema funziona. Resta da capire cosa succederà in uno scenario reale. Lo vedremo? Dipende da quanta voglia ha Kim di mostrare i muscoli e da quanto sangue freddo avranno gli americani, i giapponesi e i coreani del sud. E' una partita a scacchi che si gioca con la polvere da sparo dentro i pezzi. Di solito, esplodono.
Torniamo alla diplomazia, si fa per dire. Trump ha risposto alle frasi del regime della Corea del Nord usando le parole "fuoco e furia". E' nello stile di Trump, ma in questo caso forse non è stato ben consigliato. Così la pensano quelli di 38North - un sito di informazione e analisi specializzato sulla Corea del Nord, il migliore sul campo - che spiegano come in realtà la (pen)ultima dichiarazione incendiaria del regime - quella del "metteremo sul tavolo il nostro arsenale" - in realtà sia un'apertura a trattare, a andare a vedere le carte, a provare la de-escalation. Se così fosse, alla Casa Bianca hanno bisogno non solo di nuovi cremlinologi e esperti di politica e strategia del Pacifico, ma anche di qualcuno che sappia tradurre bene dal coreano. A volte le cose in laboratorio esplodono solo perché qualcuno non ha letto bene le istruzioni. Chi ha giocato da bambino al piccolo chimico lo sa. Si è bruciacchiato i capelli con l'alambicco in mano. Dio, in che mani siamo.
A cosa sta pensando Kim? Il centro di tutto è lui, il dittatore. Nonostante il suo tratto folle, Kim sa che i satrapi cadono: la lezione di Iran, Iraq, Libia, Egitto, Tunisia e altri è davanti ai suoi occhi, sa che con un arsenale convenzionale non andrà lontano. La sua sopravvivenza, come spiega un'analisi del Council On Foreign Relations, è legata a un'accelerazione dello sviluppo della sua Santa Barbara atomica. Per restare in piedi deve mettere se stesso e il suo regime nella condizione del Too Nuclear To Fail, troppo nucleare per cadere. E' chiaramente una spirale a cui non può sottrarsi, uno stop and go continuo con le altre potenze: minaccia, apre, prende tempo per costruire il suo arsenale al plutonio. Gli Stati Uniti con la Corea del Nord hanno sbagliato completamente politica e date del calendario e ora si ritrovano alle prese con il clear and present danger che punta i suoi missili sugli Stati Uniti. Trump dice che gli americani possono dormire la notte. ll titolare di List non ha casa a Los Angeles, ma in questi giorni da quelle parti non ci sarebbe granché da ronfare in maniera sublime tra due guanciali. E' una situazione di estremo pericolo. Basta che Kim si alzi con il piede sbagliato.
War of the Words. Il problema è che Trump si è messo in mezzo a una guerra di parole. E le parole in un conflitto - prima, durante e dopo - sono fondamentali. Così ha fatto un passo in avanti nella minaccia retorica ("fuoco e furia") ma due indietro sul piano strategico. Che fa, spara? E dove? E come? Fa una guerra preventiva? Con uno che nei silos pare abbia almeno otto testate nucleari? Non si capisce granché, bisogna sperare nei generali del Pentagono. Gli amici di War On The Rocks (sono anche loro molto attenti alla qualità dei cocktail) la pensano così e il titolare è d'accordo: too words, too late. Troppe parole e (forse) troppo tardi per risolvere definitivamente il problema della Corea del Nord. Il too words è colpa di Trump, il too late, francamente, ha molti padri ed è cosa ben più grave. Tra i padri, è bene ricordare il Premio Nobel per la pace Barack Obama.
Bene, con questo scenario paradisiaco, rassicurati sul nostro inverno nucleare, dove andiamo? In Francia, dove il Presidente Macron deve fare i conti con il suo bilancio e l'incerto futuro della Francia. Non sono tutte rose e champagne. Ah, Parigi, quanti ricordi. Ok, niente tenerezza, torniamo in modalità Gordon Gekko: "I più di questi laureati a Harvard non valgono un cazzo. Serve gente povera, furba e affamata. Senza sentimenti. Una volta vinci e una volta perdi; ma continui a combattere. E se vuoi un amico, prenditi un cane.". Tenero, Gekko.
01
I dolori del giovane Macron
Non è Werther, probabilmente non ispirerebbe Goethe, ma la divisa non gli manca, il piglio decisionista è quello di un francese sulle orme del generale de Gaulle. Il suo vero problema sono i conti della Francia, il deficit, le non poche promesse (di tagli fiscali) fatte durante la campagna presidenziale. I tagli alla Difesa qualche settimana fa hanno innescato una crisi con il Capo di Stato Maggiore che Macron ha risolto con una sostituzione immediata (una crisi così non si vedeva dal 1958), ma da quel momento i sondaggi hanno cominciato a fare Boum! (verso il basso) come nella famosa canzone di Charles Trenet. Non la ricordate? Daì, è sublime:
Chiusa la fase di buon umore à là parisienne, ecco la realtà della produzione francese nei numeri sfornati caldi come un croissant dall'Insee, l'istituto nazionale di statistica della Francia:
La produzione industriale in giugno è andata sotto: - 1.1 per cento rispetto al+ 1.9 per cento di maggio. Cosa significa tutto questo? Che la crescita c'è, ma non è da titani, è irregolare e ci sono ombre sulla sua persistenza nei prossimi mesi. Per Macron tutto questo si traduce in uno spazio di manovra minore sull'aggiustamento dei conti e da qualche parte dovrà usare le forbici. Che cosa sacrificherà? A settembre dovrà fare i conti. E' anche sulla base di queste indubbie difficoltà che si spiegano alcune mosse della politica estera francese: occupare lo spazio del Mediterraneo (a discapito dell'Italia), creare nuove opportunità per le aziende francesi all'estero (Vivendi in Italia, per esempio), nazionalizzare aziende per venire incontro alle pressioni del sindacato (STX France e successiva sconfitta di Fincantieri). Nota sul taccuino del titolare di List: loro sono in difficoltà, ma hanno una politica. L'Italia ce l'ha? Vediamo. Seguite il titolare di List.
02
Tombstone all'italiana. Renzi-Minniti
Avete già fatto colazione, forse state pranzando o avete già consumato il vostro pasto. Il titolare vi consiglia un caffè e un digestivo, la politica italiana ha bisogno di essere digerita, metabolizzata e subito dopo... dimenticata. Dunque, oggi sulle pagine politiche di alcuni quotidiani (Repubblica, Corriere e altri) ci sono degli squisiti articoli - davvero fondamentali per capire il mondo - che dicono la seguente cosa: Renzi ha cominciato a guardare a Marco Minniti, il ministro dell'Interno, come un potenziale avversario. Di solito, quando succede questo fenomeno, Renzi entra nella fase "stai sereno" e il bersaglio di turno finisce in garage per eterne riparazioni. Il Minniti in fase Chuck Norris sta dando davvero fastidio a Renzi? Mah, non si vede come uno che non ha voti (Minniti è sempre stato un politico di manovra, un tecnico del settore sicurezza) possa dare pensieri al segretario del Pd. Ma il carattere di Renzi è naturalmente sulfureo, tutto quello che cattura i flash al suo posto diventa un problema, il suo Io è ipertrofico, muscolare come Mastrolindo, dunque anche il Minniti in versione Walker Texas Ranger può essere un problema. E' la Tombstone italiana, Renzi e Minniti sulla via polverosa del paese, mentre le porte del saloon cigolano, accarezzano il calcio della pistola e... arriva l'indiano Gentiloni e porta via il cavallo a entrambi. Siamo al tragicomico senza attori di talento. Ecco, dunque, il pasto principale della politica italiana sarebbe questo. E' la ragione per cui siamo spacciati, anzi spaccati. Buona fortuna, il titolare di List torna a occuparsi di cose serie. Quali? Il disastro della Brexit. Che per ora non c'è. Anzi no, prima facciamo un giro in Italia. Poi a Londra.
03
Commercio con l'estero giù
I nuovi numeri dell'Istat sul commercio estero dell'Italia non sono un granché e non è un buon segnale vista la vocazione all'export del pezzo trainante della nostra industria. Vediamo un paio di punti flash:
- Rispetto al mese precedente, a giugno 2017 si registra una diminuzione sia per le importazioni (-2,9%) sia per le esportazioni (-1,0%).
- Il calo congiunturale dell'export è determinato dalla flessione delle vendite sia verso i mercati extra Ue (-1,5%) sia, in misura minore, verso l'area Ue (-0,5%). Tutti i raggruppamenti principali di industrie sono in diminuzione, a eccezione dell'energia (+3,5%).
- Nel trimestre aprile-giugno 2017, rispetto al trimestre precedente, l'aumento dell'export (+0,6%) coinvolge esclusivamente l'area Ue (+2,3%), mentre l'area extra Ue risulta in diminuzione (-1,4%). Nello stesso periodo le importazioni registrano una crescita superiore a quella delle esportazioni (+0,9%).
- I settori che contribuiscono in misura più rilevante alla crescita dell'export, incrementi significativi si registrano per autoveicoli (+19,0%), sostanze e prodotti chimici (+14,4%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,9%) e prodotti delle altre attività manifatturiere (+10,0%).
E siamo sempre al solito punto: siamo attaccati alla Jeep di Marchionne. Vrooom! La prudenza non è mai troppa, festeggiare il boom della crescita e poi leggere questi dati dovrebbe innescare qualche pensiero di saggezza. Inutile, siamo già in campagna elettorale. E poi abbiamo il duello a Tombstone dei due ranger der piddì, Renzi e Minniti. Che si fa? Ora andiamo davvero a prendere un Gin Martini a Londra. Seguite il titolare di List.
04
Brexit, il disastro è sempre rinviato
Soffriranno, avranno problemi, crolleranno, diventeranno poveri, Churchill si rivolterà nella tomba e il gin non sarà mai più come prima. Ok, tutto questo forse accadrà e vedremo la perfida Albione al tappeto, nel frattempo la realtà ci dice che il sistema economico inglese ha una certa resistenza di fondo e non è detto che l'uscita dall'Unione europea si traduca in un disastro completo. Siamo in una terra incognita e gli economisti continuano a essere in un limbo nel quale vedono poco, anzi pochissimo. I dati sulla produzione industriale di oggi sono la testimonianza di questa fase: in giugno è salita dello 0.5 per cento rispetto a maggio (oltre le stime degli analisti) e il vero tema degli ultimi dati appare quello del calo nella produzione di autoveicoli. Ecco la curva dell'indice della produzione nel Regno Unito:
Il grafico seguente invece riguarda la produzione di auto e moto nel Regno Unito, e questo sì che potrebbe essere un problema serio per il risultato finale della produzione di ricchezza:
Sintesi: noi siamo attaccati alla Jeep di Marchionne, gli inglesi alla Aston Martin di James Bond. Il titolare di List al Gin Martini dell'agente 007. Non ridete, sciagurati e astemi, il tema affascinava anche Umberto Eco: "Sì, ma cosa beve James Bond?". Una splendida Bustina di Minerva.
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riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.