10 Ottobre

Zelensky, Putin e la guerra raccontata senza memoria

I missili su Kiev mostrano che la capitale dell'Ucraina non ha copertura aerea, la Russia poteva colpirla per mesi con una campagna di bombardamenti, ma non lo ha fatto. Sarà una risposta temporanea o l'attacco al ponte della Crimea ha cambiato la strategia del Cremlino? Stupisce lo stupore di chi non conosce la storia militare

A che punto è la guerra? Vladimir Putin ha risposto all'attacco al ponte della Crimea con una pioggia di missili sulle città dell'Ucraina (bombardate 14 regioni, morti almeno 10 civili e 60 feriti) colpita anche la capitale Kiev. La guerra fa un altro balzo, i missili di Mosca hanno sorvolato la cittadella del governo ucraino, gli uffici presidenziali. È un messaggio a Zelensky che sta guidando l'offensiva in territori che il Cremlino considera Russia, la Crimea dal 2014 sotto il controllo di Mosca. 

Chi si stupisce del raid di Mosca, della sua crudeltà, dimentica ben altri numeri della storia: gli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale, nei soli bombardamenti di Tokyo, usando principalmente il napalm (un liquido altamente infiammabile impiegato dagli americani in vari teatri di guerra, vedere l'ampia filmografia di Hollywood sul Vietnam) provocarono oltre 80 mila morti in una singola operazione aerea, la più devastante della storia. Guardate qui:

1° settembre 1945, Tokyo devastata dai bombardamenti americani. Le vittime in una singola operazione aerea furono più di 80 mila (Foto National Archives). 

La memoria aiuta chi ce l'ha, chi l'ha perso o non l'ha mai avuta di solito si smarrisce nel dettaglio del presente e non vede il quadro che si sta formando nel domani. 

La riunione del Consiglio di sicurezza della Russia è andata esattamente come imponeva la logica di un conflitto no limits:  la dura reazione di Mosca e l'escalation. Gli attacchi russi hanno mostrato più volti della guerra:

1. La determinazione di Putin. È lui che guida la guerra dal Cremlino e questo è anche il problema, i suoi generali sul terreno. 

2. La forza del partito dei falchi. È chiaro che esiste e che è forte. L'assalto al ponte sullo Stretto di Kerch non ha provocato grandi danni, ma è il tema del 'prestigio'...


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