26 Agosto
Zingaretti congela la linea rovente di Conte a Biarritz
Il premier dimissionario ci prova ancora, i Cinque Stelle lo sostengono, il segretario del Pd fa muro. Se i grillini non cedono sul nome di Conte si va al voto. Il segretario del Pd tiene il punto e dimostra di essere un professionista della politica, finalmente. Tra 24 ore si va tutti da Mattarella e la crisi è ancora al buio
Come va la crociera della crisi? Va alla grande, a poco più di 24 ore dal secondo giro di boa di martedì (consultazioni al Quirinale) la nave ha le vele bucate, lo scafo imbarca acqua, le scialuppe sono state strappate da una tempesta e non si capisce più quale sia la rotta. Di Maio ha detto a Zingaretti che o Conte o morte; Zingaretti ha risposto niente Conte e (forse) un po' di vita, parlando di programmi di governo, cose serie, come la politica estera, l'economia, l'ambiente e la scuola. Dall'altra parte stanno pensando soprattutto a salvarsi la poltrona parlamentare che hanno conquistato con un irripetibile Bingo della vita. Sono cose comprensibili, niente di nuovo sotto il sole. Siamo in una dimensione onirica della crisi, prima del bagliore finale: Di Maio va a fari spenti, Zingaretti ci vede, la crisi è al buio. Prima del nostro vai e vieni in questa strada piena di buche e curve larghissime, vediamo quello che conta, facciamo un rapido giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Macron, e Johnson, due Biarritz
Quello che conta? Bastano un po' di righe ben calibrate, ecco quello che è successo e va tenuto bene in mente, con una nota sul taccuino, solo un appunto: un tempo andavamo a Biarritz, di nascosto, a fare un po' di bella vita che sapeva di jet-set, con il cinema e le riviste degli intellettuali francesi. Ora, archiviato il tempo del Billionaire, ci è rimasto il Papeete Beach. Datemi Heidegger da leggere, devo scrivere "andavamo tutti a Biarritz". Non ci crede nessuno. Eppure viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Mah.
Una Nazione a sorpresa. Il presidente della Repubblica da Fivizzano dice che bisogna "impedire che ritorni un'idea distorta di nazione". Con lui c'era il presidente della Germania Steinmeier, si è stupito della popolarità di Mattarella. Siamo un grande...
Come va la crociera della crisi? Va alla grande, a poco più di 24 ore dal secondo giro di boa di martedì (consultazioni al Quirinale) la nave ha le vele bucate, lo scafo imbarca acqua, le scialuppe sono state strappate da una tempesta e non si capisce più quale sia la rotta. Di Maio ha detto a Zingaretti che o Conte o morte; Zingaretti ha risposto niente Conte e (forse) un po' di vita, parlando di programmi di governo, cose serie, come la politica estera, l'economia, l'ambiente e la scuola. Dall'altra parte stanno pensando soprattutto a salvarsi la poltrona parlamentare che hanno conquistato con un irripetibile Bingo della vita. Sono cose comprensibili, niente di nuovo sotto il sole. Siamo in una dimensione onirica della crisi, prima del bagliore finale: Di Maio va a fari spenti, Zingaretti ci vede, la crisi è al buio. Prima del nostro vai e vieni in questa strada piena di buche e curve larghissime, vediamo quello che conta, facciamo un rapido giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Macron, e Johnson, due Biarritz
Quello che conta? Bastano un po' di righe ben calibrate, ecco quello che è successo e va tenuto bene in mente, con una nota sul taccuino, solo un appunto: un tempo andavamo a Biarritz, di nascosto, a fare un po' di bella vita che sapeva di jet-set, con il cinema e le riviste degli intellettuali francesi. Ora, archiviato il tempo del Billionaire, ci è rimasto il Papeete Beach. Datemi Heidegger da leggere, devo scrivere "andavamo tutti a Biarritz". Non ci crede nessuno. Eppure viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Mah.
Una Nazione a sorpresa. Il presidente della Repubblica da Fivizzano dice che bisogna "impedire che ritorni un'idea distorta di nazione". Con lui c'era il presidente della Germania Steinmeier, si è stupito della popolarità di Mattarella. Siamo un grande paese.
Biarritz à la Macron. Il presidente francese è in fase Renzi: da perfetto Narciso vuole stupire a tutti i costi e finisce per combinare guai. Così ha fatto al vertice del G7 a Biarritz invitando il ministro degli esteri iraniano Zarif. Non lo attendeva nessuno, soprattutto gli americani. Grande imbarazzo, Trump non ha fatto fuoco e fiamme, ma l'aria di semi-crisi diplomatica s'è sentita, cribbio. Le macroniadi.
Brexit à la Johnson. Non si può certo dire che gli manchi la personalità e che sia timido. Boris Johnson ha esordito così al suo primo G7 da primo ministro: "Senza accordo non versiamo i 39 miliardi". Johnson si riferisce ai risarcimenti che il Regno Unito dovrebbe dare all'Unione europea. Ma questo accadrebbe solo in caso di sì. Che tentazione, il no deal.
Papa Francesco per l'Amazzonia. È dai tempi del Cantico dei Cantici che l'uomo ha un rapporto da risolvere con Madre Natura. San Francesco ne fece oggetto di poesia, un'ode d'am0re. Papa Francesco parla di "polmone vitale per il pianeta". Prosa. Preferiamo la forza della poesia.
A Hong Kong si menano. È una notizia e lo è anche perché le famiglie dei poliziotti hanno deciso di protestare contro l'uso della violenza.
Andiamo dentro i fatti. E anche fuori. Ah, la crisi di governo. Puro dadaismo.
02
Dentro o fuori
La situazione va catalogata alla voce del dizionario "stallo politico" e sarebbe molto interessante (forse troppo) vedere quanto possono i partitanti durare in questa snervante posizione di surplace. Non sarà possibile perché per fortuna il Presidente Mattarella ha dato tempo e fissato anche una scadenza. Martedì si tirano le somme e anche una bella riga rossa, siamo giunti al dentro o fuori. Dentro vuol dire che ci sarà un governo (e vedremo quale), fuori che si scioglieranno le Camere e si andrà al voto. C'è anche una terza ipotesi, remota ma pur sempre tra le cose del possibile e dunque da considerare: quella del "ricicciamo" o, se volete, del "ricominciamo", un clamoroso rientro con il paracadute nel condominio litigioso che fu di Cinque Stelle e Lega. Non ci crede nessuno, ma in politica le cose (im)possibili sono l'ordinario.
Vista la situazione meteo e le condizioni dello scafo parlamentare, la soluzione più logica di questo scenario sarebbe la fine della gita in acqua, il rinnovamento completo dello yacht e dunque il voto ma, tranne Salvini e Zingaretti, gli altri vogliono restare a bordo perché non è desiderabile essere scagliati in acqua senza salvagente (leggere alla voce seggio).
03
Un professionista (finalmente) della politica, Zingaretti
Le elezioni sarebbero l'opzione più seria, pulita e lineare, soprattutto per il Pd e per il segretario che abbiamo visto all'opera in queste ore dure, complicate, ad altissima tensione. Nicola Zingaretti (sopra, nella foto Ansa) si è comportato, finalmente, come un professionista della politica (sì, servono i professionisti, non i fenomeni da baraccone) e ha finora gestito con tatto, equilibrio, una situazione alla nitroglicerina: assediato all'interno dai renziani, alle prese con una trattativa con un soggetto politico da manuale di zoologia fantastica (stiamo citando una cosa d'altissimo rango, un libro stupendo di Jorge Luis Borges) che ha avuto il potere e lo ha gestito à la vaffa, con pressioni dei governisti costi quel che costi che vivono il servizio della politica come il potere per il potere, con una Lega che sì, Salvini avrà pure fatto uno sfondone (e si vedrà alla fine della corsa, non ora, quanto è stato errore o quanto machiavellica Fortuna), ma è pur sempre il partito che domina, ha il comando e lo avrà ancora perché ha vinto quasi tutte le regioni e alla fine non si governa se non hai il controllo del territorio. Ecco, di fronte a questo enorme casino (termine rigorosamente "tecnico", senza alternativa alcuna) Zingaretti ha mostrato una capacità di autocontrollo davvero rara e chi scrive ormai ne ha visto tanti all'opera in condizioni no limits. Confrontatelo con Renzi. L'ex tutto è sguaiato, sempre sopra le righe, mai umile, sempre umbratile e minaccioso, a suo modo geniale e letale (prima di tutto per se stesso), mentre il segretario è apparso distaccato fino al surreale, eppure in questo suo surfare sulla schiuma del caos, ha un suo stile, una sua cifra stilistica che, comunque vada, non va dispersa con l'occasione, ma coltivata perché come ha detto oggi "l'Italia non capirebbe un rimpastone". Bene. Allora non fatelo.
04
Zingarettiani, governisti, renziani, bagliori del Pd
Zingaretti ha rivelato quel che si chiama antico mestiere della politica, si vede che ha fatto una scuola di partito (che fu) e si capisce che sta facendo i suoi primi esercizi di leadership. È costretto a crescere in fretta. E con lui deve crescere a razzo il gruppo di "ragazzi" che lo segue, Andrea Martella, Enzo Amendola e altri - come Antonio Funiciello, già temprato dall'esperienza della macchina del governo a Palazzo Chigi - che lavorano dietro le quinte, gente che sa il fatto suo, è emersa ma come nel Macbeth è in lotta tra il giorno e la notte. In questo gruppo c'è anche chi è stato un più che buon premier in condizioni difficili, Paolo Gentiloni. Vicino a loro c'è una figura che ha un nome e un'esperienza che va rispettata e alla quale bisogna guardare, per sapere e per capire, Luigi Zanda. Tra loro c'è Dario Franceschini, uomo che orienta e ha cultura politica, abilissimo tattico, forse troppo, uomo di reale potere e dunque bravo a far cadere la sua influenza nel momento decisivo. Naturalmente qui c'è anche Renzi, uno che ha il talento del numero uno, fino a restare solo nella stanza perché tutti gli altri - anche se stesso allo specchio - gli danno fastidio. Ha un tempismo raro, anche nel farsi del male. Questo è il Pd, una disperazione, chiaro, ma anche l'unico partito che ha un minimo di cultura delle istituzioni, al netto degli eccessi, delle degenerazioni, delle non poche e imbarazzanti zone d'ombra (non ci dimentichiamo del Luca Lotti che armeggia sul Csm) resta una "cosa, un macinino da cui ogni tanto può venir fuori qualcosa di decente, di non urlato, non negativo e contro, non sdraiato, non lanciato senza criterio, proiettato nell'iperspazio tanto per fare qualcosa che si vede. Una minima, equilibrata opera di riflessione e soprattutto costruzione. Politica.
05
Faranno il PentaDem?
Ok, torniamo sulla terra, domanda sul taccuino: faranno il governo PentaDem si o no? Se i grillini insistono sul nome di Conte premier, si sfascia tutto e si va al voto; ritirando il nome dell'avvocato del popolo (di cui il popolo non conosceva l'esistenza, ma è chiaramente un limite del popolo e non dell'esimio avvocato che si rivolge a se stesso, altro Narciso, definendosi niente meno che "giurista"), martedì si apre un'altra partita. E altra domanda: Zingaretti può accettare che Conte resti al suo posto? Risposta automatica: perderebbe la faccia (e non solo). Visto che ci siamo, riportiamo per dovere di cronaca un'altra ipotesi che ha a che fare con l'ipotesi del non-morto di Palazzo Chigi: un premier Conte che resta in carica ma con quasi tutti i ministeri di peso che finiscono sotto il controllo dei democratici, insomma, quasi un monocolore Pd. Di Maio ha fatto smentire dal suo staff in maniera sgangherata in serata una notizia che arrivava da "fonti qualificate" del Pd che dava conto del disegnino della ritirata strategica per fare il Conte bis, scenario sul quale si ragiona(va). Attendiamo l'esito delle consultazioni di martedì con grande interesse per tornare su questo e molto altro (farà ancora il ministro? E in quale dicastero?) che non mancherà di presentarsi puntuale nelle prossime ore: la realtà.
Altra domanda sul taccuino: ce la faranno quelli del Pd? Dipende dall'obiettivo e da chi lo persegue. Grande è la confusione sotto il cielo, dunque la situazione è eccellente, diceva il Comandante Mao. Non essendovi un Mao in giro, la faccenda assume forme che spaziano dai Vitelloni con l'immenso Alberto Sordi e i suoi compagni (Salvini tra le cubiste e il mojto al Papeete Beach) al Brancalone di Vittorio Gassmann (Renzi che scartavetra il mite Gentiloni accusandolo di un complotto inesistente) e il problema è che la sceneggiatura non è chiusa, siamo all'opera in fieri. Dobbiamo ancora attendere il finale di questa storia e intantothe show must go on, lo spettacolo deve andare avanti.
06
Silenzio, rumore, linea rovente a Biarritz
La giornata di sabato è stata interlocutoria, ma era nel silenzio che si coglieva il futuro che si è presentato così rumoroso domenica, Di Maio che resta silente dopo l'incontro dell'altro ieri con Zingaretti, il segretario del Pd che ribadisce di non fidarsi fino in fondo. Dopo la quiete, arriva la tempesta, partenza a razzo, la domenica: prima Roberto Fico si tira fuori dalla mischia e dice di voler continuare a fare il presidente della Camera, poi esce un post su blog di Beppe Grillo che apprezza e rilancia Giuseppe Conte esattamente come un anno fa, terzo in ordine cronologico spunta un lesto Di Maio che dice che Conte assolutamente è il candidato premier e non c'è trippa per gatti (e altri), quarto arriva uno Zingaretti che non può far altro che dire no, altrimenti perde la faccia e anche il resto.
In un paio di giorni tutte le occasioni di un Conte bis sembrano sfiammate, ma in realtà bisogna stare in campana e osservare proprio le mosse del premier che a Biarritz lancia "l'operazione internazionale": un presidente del Consiglio che arriva sabato in terra di Francia e chiude alla Lega, ma non al bis con i Cinque Stelle, può sembrare uno che ha perso il lume della ragione, in realtà trascorre la serata, arriva l'alba e l'operazione comincia a profilarsi: il Movimento tiene sul suo nome, lui fa lo statista, parla con Trump, discetta di dazi come se fosse Xi Jinping e oh là là tout va al punto che la linea di Biarritz è rovente, Conte sta al telefono tutto il tempo, parla, rassicura, si sente già pronto a fare e dire, spiegare "da giurista", cribbio, tutto lo scibile, ma Zingaretti lo gela con una colata di cubetti di ghiaccio da scuola delle Frattocchie e intanto il no di Zingaretti è seguito dai renziani che dicono al segretario niente meno che deve "accettare la sfida" del Conte bis.
Che sottosopra politico, uno che passa da capo dei "cialtroni" (definizione di default data da Renzi ai grillini) a rinato scintillante statista agli occhi dei toscaneggianti perché ucci ucci sento ancora odor di Salvinucci al Viminale. E naturalmente non è difficile capire cosa sta succedendo: il partito del non-voto è in azione, si pretende da Zingaretti l'eroica scelta di andare a fare un governo con il nemico, in sostituzione della Lega, con lo stesso premier. Immaginate la foto: Di Maio, Conte e... Zingaretti al posto di Salvini. Attendiamo i fotomontaggi su Twitter. Possibile? Il segretario ha tenuto botta molto bene, ha respinto il Conte bis al mittente, ma il rischio del contrappasso del nuovo che si deve beccare il vecchio esiste, e il resto lo vedremo presto, siamo all'ultima curva.
***
Prepariamoci a incontrare l'alba, una languida signora, abbiamo un Gin Martini che chiude la serata e apre la porta del sogno. Suonala ancora, Sam. Anzi no, lasciamo perdere, tutto troppo lirico, preferiamo entrare in fase Batman, incontrare la notte fiammeggiante e lasciare che sia lei a guidarci. Estintori per fuochi che non s'accendono ne abbiamo? Buonanotte.
***
Post scriptum. È arrivata l'alba, si comincia cercando di verificare un virgolettato attribuito a Zingaretti pubblicato da un giornale. Un telefono alle 7.45 squilla, un altro dice che ci sono messaggi. Serve un altro caffè, sarà una lunga giornata. A più tardi.
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riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.