24 Agosto
Zingaretti vede Di Maio e dice no al Conte bis
Incontro ieri sera tra il capo dei Cinque Stelle e il segretario del Pd che affonda un esecutivo guidato da Conte. Negoziato sempre più in salita. E forni aperti. Il Pd chiede al Movimento di dire di fronte a Mattarella che non ci sono trattative con la Lega
Che succede? Fino a lunedì si entra in una fase di grandi manovre della crisi di governo. Il Presidente Mattarella ha dato tempo e fissato la scadenza. Martedì i gruppi parlamentari tornano tutti al Quirinale, ultimo giro e poi decisione finale. Nel frattempo, prima delle consultazioni, le diplomazie giocano le loro carte: ufficialmente si lavora a un governo tra Movimento Cinque Stelle e Partito democratico, ma sotto il tavolo si sente ancora il rumore di posate e stoviglie dell'esecutivo giallo-verde.
Ieri, dopo una giornata di incontri ufficiali, trattative parallele, verità e bugie, mentre la sera era al galoppo e balenava l'illusione che la giornata di lavoro fosse finita, bim bum bam arriva la notizia che butta giù tutte le altre: Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti sono a cena. Com'è possibile? Giro di telefonate e - grande sorpresa - nessuno ne sa niente. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha fatto una fuga solitaria in una sera di fine agosto dell'anno 2019 per intavolare una discussione con il leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio. "Non ne so nulla". Clic. "Sono sorpreso anche io". Clic. "Nicola, non me ne ha neppure accennato". Clic.
Arriva la conferma, si comincia a far chiaro anche lo scenario dell'incontro: Luigi Di Maio e Zingaretti hanno deciso all'improvviso di vedersi. I tempi sono stretti, il Quirinale ha una sua agenda, ci sono forni accesi che attendono un impasto di governo, altri che forse lo stanno già bruciando. L'incontro non era programmato, ma il tema e il calendario ne fanno l'urgenza. Di Maio propone a Zingaretti il Conte bis, un governo guidato ancora dall'avvocato del popolo, Giuseppe Conte. Il segretario del Pd dice no e argomenta la scelta della "discontinuità", niente di personale con Conte, ma la politica ha delle regole e la prima di questa tornata è che il Pd non può fare...
Che succede? Fino a lunedì si entra in una fase di grandi manovre della crisi di governo. Il Presidente Mattarella ha dato tempo e fissato la scadenza. Martedì i gruppi parlamentari tornano tutti al Quirinale, ultimo giro e poi decisione finale. Nel frattempo, prima delle consultazioni, le diplomazie giocano le loro carte: ufficialmente si lavora a un governo tra Movimento Cinque Stelle e Partito democratico, ma sotto il tavolo si sente ancora il rumore di posate e stoviglie dell'esecutivo giallo-verde.
Ieri, dopo una giornata di incontri ufficiali, trattative parallele, verità e bugie, mentre la sera era al galoppo e balenava l'illusione che la giornata di lavoro fosse finita, bim bum bam arriva la notizia che butta giù tutte le altre: Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti sono a cena. Com'è possibile? Giro di telefonate e - grande sorpresa - nessuno ne sa niente. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha fatto una fuga solitaria in una sera di fine agosto dell'anno 2019 per intavolare una discussione con il leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio. "Non ne so nulla". Clic. "Sono sorpreso anche io". Clic. "Nicola, non me ne ha neppure accennato". Clic.
Arriva la conferma, si comincia a far chiaro anche lo scenario dell'incontro: Luigi Di Maio e Zingaretti hanno deciso all'improvviso di vedersi. I tempi sono stretti, il Quirinale ha una sua agenda, ci sono forni accesi che attendono un impasto di governo, altri che forse lo stanno già bruciando. L'incontro non era programmato, ma il tema e il calendario ne fanno l'urgenza. Di Maio propone a Zingaretti il Conte bis, un governo guidato ancora dall'avvocato del popolo, Giuseppe Conte. Il segretario del Pd dice no e argomenta la scelta della "discontinuità", niente di personale con Conte, ma la politica ha delle regole e la prima di questa tornata è che il Pd non può fare un esecutivo con il premier uscente che ha governato fianco a fianco con Salvini. C'è il taglio dei parlamentari, punto considerato fondamentale dai grillini, ma è il no a Conte a dare una curvatura al negoziato. Di Maio deve fare un'altra proposta. E ancora il leader politico del Movimento non ha detto pubblicamente se tratta solo con il Pd o se ha un altro tavolo aperto con l'alleato di un tempo, Salvini.
Rientro a casa dopo cena. Luigi Di Maio ieri notte dopo l'incontro con Nicola Zingaretti (Foto Ansa)Serve chiarezza. In serata fonti parlamentari dei Cinque Stelle commentavano: "Noi reggiamo l'accordo con il Pd solo con Conte presidente del Consiglio". Conte non ci sarà, almeno con il Pd. La trattativa andrà avanti? Così dicono le nostre fonti. Ma la costruzione dell'intesa è fragile - e potenzialmente letale - come una tela di ragno. I protagonisti possono restarvi impigliati senza uscirne più, la tessitura può esser spazzata via da un refolo di vento. Un governo tra opposti di questo tipo è un'impresa. Zingaretti non può fare un esecutivo qualsiasi perché si gioca tutto, Di Maio ha un partito che è magma rovente, sospeso tra voglia di salvare la poltrona, desiderio di andare a votare e regolare i conti sia quel che sia, rientro rapido tra le braccia della Lega. Da ieri sera c'è il no del Pd a Conte. L'accordo è lontano, le elezioni sono dietro l'angolo.
***
Il Presidente Mattarella ha fatto capire che senza una soluzione stabile - e dopo l'incontro tra Di Maio e Zingaretti è ancora più lontana - ci sono soltanto le elezioni, ha il decreto di scioglimento delle Camere in tasca e aspetta fatti concreti. Per ora il fatto concreto è quello del bagliore che il Quirinale ha visto chiaramente durante le consultazioni. Che bagliore? Quello che avevamo anticipato su List: il doppio forno che arde. Mentre la crisi deambula in una Roma calda, afosa, in un fine settimana che appare più noioso di un film di Wim Wenders, là fuori, al di là della bolla della politica italiana, accadono cose destinate a impattare con la nostra vita quotidiana. Seguite il titolare di List.
01
Trump contro la Cina e la Federal Reserve
Donald Trump è in piena campagna elettorale, punta alla riconferma alla Casa Bianca, il suo bersaglio grosso si chiama Cina, il suo obiettivo a breve è un cambio della politica monetaria della Federal Reserve. The Donald ha annunciato dazi su 75 miliardi di merci importate dalla Cina, una lista di circa 5 mila beni. Un colpo netto su Pechino: "Riportate a casa le vostre produzioni". E una critica durissima alla strategia della Fed: "Mi chiedo se il mio peggior nemico sia Xi o lui". Come l'hanno presa le Borse? Così, in rosso fisso:
America 2020 è questa battaglia sulla bilancia commerciale e sul potere del dollaro. Un film che finirà nel novembre dell'anno prossimo. Sarà una grande sceneggiatura. In mondo che brucia.
02
L'Amazzonia brucia, Macron si scotta con Berlino
Gli incendi in Amazzonia ripresi dal satellite (Foto Ansa)Oh là là Macron ha trovato un altro argomento per mostrare la sua grandeur: gli incendi in Amazzonia. Un problema enorme, sul quale naturalmente il Brasile deve garantire il suo impegno, solo che Macron affronta la faccenda sempre con un tocco di personalismo che serve all'Ego non a trovare una soluzione. Il bersaglio, il destrissimo presidente brasiliano Jair Bolsonaro, d'altronde è perfetto per una sagoma in progress come quella di Macron. Così Le President ha deciso in solitaria di boicottare l'accordo tra Unione europea e Mercosur. Com'è andata la sortita? A Berlino non l'hanno presa bene: "Non è la risposta giusta, non contribuirebbe a ridurre la bonifica della foresta pluviale in Brasile". Achtung, Macron.
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Di fronte a tutto questo, le nostre crisi appaiono la cronaca di Lilliput. Che ha la sua grandezza. Com'è andata la crisi? Ecco il quadro aggiornato.
03
Governiadi. Primo incontro tra Cinque Stelle e Pd
In fondo la scena è come nell'ambulatorio del medico di famiglia. Dottore, come va la crisi? Si chiede il paziente di turno con lo sguardo che fa cascare una palese (e finta) preoccupazione mista a segreto (e vero) divertimento. Sempre bene, risponde il dottore mentre misura la pressione e dica trentatrè e la smetta di bere Gin Martini, la crisi (e non lei che è qui disteso sul lettino) è in salute e oggi sono iniziati gli incontri tra Cinque Stelle e Partito democratico per far nascere un nuovo governo. Le governiadi sono partite, che meraviglia. Con tanto di fuori programma, la cena tra Di Maio e Zingaretti. Si va anche in notturna. E con i no che pesano.
Primo confronto ufficiale (diurno) a Montecitorio, ecco le formazioni: il Pd si è presentato all'appuntamento a Montecitorio con i due capigruppo, Andrea Marcucci e Graziano Delrio, e il vicesegretario Andrea Orlando; i Cinque Stelle sono presenti con i due capigruppo, Stefano Patuanelli e Francesco D'Uva, e i due vice, Francesco Silvestri e Gianluca Perilli. Come finirà? Nessuno può dire se il governo PentaDem andrà in porto o no, le dichiarazioni dei renzianissimi capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci danno l'intesa in discesa, ma la notizia l'ha piazzata il zingarettiano capo della delegazione Andrea Orlando prima subito dopo l'incontro a Montecitorio e poi in maniera più compiuta all'uscita del Nazareno alla fine di un incontro con il segretario del partito, Nicola Zingaretti:
Aspettiamo un passaggio formale, mi pare importante che questo sia detto in modo chiaro al capo dello Stato. Abbiamo dato anche la disponibilità ad affrontare rapidamente il tema delle riforme istituzionali. Adesso attendiamo una risposta univoca sul fatto se si vuol fare sul serio oppure no, lavorare allo sviluppo di questo cantiere del quale continuiamo a non nasconderci le difficoltà Andranno fatte delle verifiche sul programma ma come abbiamo già detto che non vediamo ostacoli insormontabili. Quello che resta ancora da chiudere definitivamente è questo elemento di ambiguità che ancora esiste rispetto alla decisione univoca di tenere una interlocuzione con il Pd.
Il Partito democratico chiede chiarezza ai Cinque Stelle. Di fronte al Presidente della Repubblica. E niente Conte, please. Per il buon andamento futuro del negoziato. E per il rispetto che si deve al Capo dello Stato. È questo il passaggio chiave di questo frangente della crisi. La trattativa va avanti solo così. E la richiesta è considerata fondamentale perché le dichiarazioni dei capigruppo dei Cinque Stelle sono state sempre di una mezza misura, ambigue, riferite a tavoli, senza mai una frase netta e la parola "esclusiva" che può avviare il gioco su un piano più serio.
04
Il Pd apparecchia il (suo) tavolo del programma
Altro passaggio della "macchina" politica, la stesura di un programma di governo. La palla qui la gioca il coordinatore della segreteria del Pd, Andrea Martella, che con una nota asciutta e concreta accende il cruscotto e dice ai pentastellati che se vogliono arrivare alla meta devono mettersi a lavorare non su dieci punti "lunari" di un manifesto buono per una manifestazione di partito, ma sui temi dell'agenda del governo di un paese del G7, seconda potenza industriale dell'Europa, paese fondatore dell'Unione europea. Ci sono degli impegni da onorare e delle decisioni da prendere e il partner non sarebbe più la Lega, ma un partito con una base politica diversa. Che dice Martella? "Già da domenica pomeriggio si riuniranno i tavoli di lavoro del Pd per il programma del Governo di svolta. I tavoli saranno sei e verranno coordinati dai membri della segreteria con la partecipazione dei capigruppo del Partito Democratico nelle rispettive commissioni di Camera e Senato. Il tavolo sulle regole, con i capigruppo delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia, sarà coordinato da Andrea Giorgis. Il tavolo sull'Europa, con i capigruppo delle commissioni Esteri e Affari Europei, sarà coordinato da Enzo Amendola. Il tavolo sullo Sviluppo sostenibile, con i capigruppo delle commissioni Attività produttive e Ambiente, sarà coordinato da Chiara Braga. Il tavolo sull'economia, con i capigruppo delle commissioni Bilancio, sarà coordinato da Antonio Misiani. Il tavolo su lavoro e welfare, con i capigruppo delle commissioni Lavoro e Affari sociali, sarà coordinato da Peppe Provenzano. Il tavolo su sapere e ricerca, con i capigruppo delle commissioni scuola e cultura, sara' coordinato da Camilla Sgambato". Questa è la squadra dei "martellanti". Avranno qualcosa su cui esercitarsi, un vero negoziato per il governo? Vedremo.
05
L'invito di Salvini, l'audio di Renzi, il bersaglio Gentiloni
Nel frattempo Salvini continua a tenere la porta aperta al ricicciamento del governo giallo-verde. Non ci crede nessuno, ma il fatto che insista va registrato come qualcosa che picchia duro su un punto critico dello scudo che democratici e pentastellati hanno messo su per far partire il negoziato. Il no di Zingaretti a Conte è un fatto che apre a ogni sviluppo, nessuno può escludere niente. Così anche ieri il leader della Lega ha messo su una diretta su Facebook per dire "io non mollo. Siamo qui per ridare agli italiani o un governo stabile, con le idee chiare, con una squadra nuova, o si va al voto. C'era un governo fermo purtroppo da settimane e da mesi. Abbiamo scelto di dare uno scossone di fronte a tutti gli italiani non nel chiuso dei palazzi. Io, nel mio piccolo, con tutti i miei errori e i miei problemi, sto qua nel mio ufficio a lavorare". Salvini pensa che ci sia un punto debole nella relazione aperta tra i due opposti di ieri che sono pronti (poco) a sposarsi oggi. È in fondo la stessa fenditura che esisteva fin dalla nascita nel governo Frankenstein: troppo diversi per diventare quasi uguali. Alla fine si sono spaccati. Se Cinque Stelle e Pd decidono di fare un governo insieme, andrà avanti per un po', poi emergeranno i problemi. Siamo ai gemelli diversi della politica contemporanea.
Insiste anche Renzi nelle sue carambole, nei suoi ghirigori, nelle sue roboanti dichiarazioni che diventano boomerang. Più parla, più rischia di far andare a carte quarantotto quanto ha perfidamente apparecchiato per mettere la segreteria di Nicola Zingaretti in bilico sul burrone della politica dei Cinque Stelle. È spuntato un audio sull'Huffington Post, ha accusato il mite e felpato Paolo Gentiloni di aver tramato per far fallire la trattativa con i pentastellati. Cinema renziano. In realtà è Renzi il peggior nemico di Renzi. Basta osservare il suo comportamento quando vede una telecamera: non guarda più il suo interlocutore, punta il video.
06
L'ufficio complicazioni chiamato Italia
Mal di testa? Sì, questa crisi è complessa, tra le più difficili che si ricordino nella storia parlamentare. Giancarlo Giorgetti in fondo ha ragione: "In Italia complichiamo tutto. Basta vedere la crisi politica. Probabilmente nessuno straniero capisce cosa sta succedendo in Italia, anche lì ci mettiamo del nostro. L'Italia è fatta così. L'Italia dei mille campanili - ha continuato Giorgetti - delle diversità che però alla fine creano bellezza e risultato. Basta girare per l'Italia e vedere questo". Vero. Nota sul taccuino: tra i complicatori c'è anche il suo "capo". Salvini.
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In fondo, questo senso di smarrimento, questa noia, questo tutto vale perché tutto è permesso, questa complicazione cronica dell'esistenza, ha origini lontane. C'è un libro che racconta perfettamente lo scivolamento nella vertigine, la decadenza della borghesia italiana.
Gli Indifferenti, il romanzo più bello di Alberto Moravia, il suo esordio nella letteratura, anno 1925. Moravia cominciò a scriverlo che non aveva ancora diciotto anni. Che talento.
Quando non si è sinceri bisogna fingere, a forza di fingere si finisce per credere; questo è il principio di ogni fede.
Ricorda la politica? Sì, ma non pensiamo troppo. Il sole è tramontato, chi può si godrà il fine settimana, qui lavoriamo sulle parole, sul detto e soprattutto sul non detto. C'è tempo per una sosta all'American Bar, sfogliare le pagine di questo libro e dimenticarsi che martedì c'è un altro giro di consultazioni. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
***
Post scriptum. L'alba sta squillando su Roma. Il Gin Martini era buono, in ritardo sull'agenda, ma ghiacciato al punto giusto... fino a quando non è arrivata una telefonata e le olive sono finite sotto il tavolo: "Zingaretti e Di Maio sono a cena insieme". Clic. Ci siamo rimessi al lavoro fino all'ora di Cenerentola. Rieccoci qua, non finisce mai. Buona giornata.
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rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.